È per il tuo bene, la recensione: La crisi dei padri

La recensione di È per il tuo bene, il nuovo film di Rolando Ravello sulla famiglia contemporanea: qui ad andare in crisi sono tre padri messi a dura prova dai fidanzamenti delle loro figlie.

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E' per il tuo bene: una scena del film

'Padri contro figlie' potrebbe essere il sottotitolo di questa scanzonata e pasticciona commedia italiana. Come leggerete nella recensione di È per il tuo bene, quarto film di Rolando Ravello distribuito da Medusa e in uscita su Amazon Prime Video dal 2 luglio, l'intreccio arriva direttamente dal remake dello spagnolo Es por tu bien di Carlos Therón. Adattandolo alla contemporaneità italica e ai cortocircuiti familiari che Ravello ha già dimostrato altrove di saper raccontare, il regista lo ha scritto insieme a Fabio Bonifacci, autore di alcuni dei maggiori successi dell'ultimo decennio (Benvenuti al Nord, Il principe abusivo e Benvenuto Presidente!) e di cui ci fa piacere ricordare l'esordio, E allora mambo! di Lucio Pellegrini. Tornano i topoi della commedia borghese, lo scontro generazionale, le dinamiche del racconto corale, la struttura a episodi: tre famiglie, tre padri, tre madri, tre figlie, tre storie. Peccato che ripeta schemi e sketch già abusati e visti altrove, con un'esplorazione superficiale delle tematiche esibite in bella vista e poi abbandonate alla deriva, come pure le figure femminili che forse avrebbero meritato uno spazio maggiore.

Scontro generazionale e padri in crisi in una commedia corale

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E' per il tuo bene: una scena con Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi e Alice Ferri in e

E' per il tuo bene eredita personaggi, temi e ambientazioni della commedia corale italiana degli ultimi anni, pregi e difetti compresi. La scintilla narrativa è offerta in apertura di film dalla fuga di Valentina (Matilde Gioli), figlia di Arturo (Marco Giallini), nel giorno del suo matrimonio: davanti all'altare la ragazza scappa con una donna, una giovane di colore e pure vegana. Per il borghesissimo Arturo sarà l'inizio di una temeraria guerra a quell'unione fuori dal rassicurante orizzonte dei suoi valori da snob benpensante.
Ma la sua non sarà l'unica famiglia a essere messa all'angolo dal fidanzamento delle rispettive figlie, Arturo è in buona compagnia: di due cognati altrettanto battaglieri e iperprotettivi, Sergio (Giuseppe Battiston), un operaio con problemi di autocontrollo e Antonio (Vincenzo Salemme), poliziotto ligio al dovere con un debole per la figlia.

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E' per il tuo bene: Marco Giallini durante una scena del film

L'incubo di Sergio si chiama Luigi, è un suo vecchio amico, la fama di donnaiolo lo precede, fa l'artista ma per Sergio è soprattutto il fidanzato della figlia con trent'anni più di lei; Antonio invece dovrà vedersela con il ragazzo della sua adorata Marta, un giovane trapper (interpretato da Biondo, cantante trap prestato per la prima volta al cinema) tutto droga, sesso e rime. Convinti di agire per il loro bene, i tre metteranno in atto un rocambolesco piano per sbarazzarsi dei malcapitati fidanzati delle figlie. A farne le spese saranno anche i loro matrimoni con le rispettive mogli, Isabella (Isabella Ferrari), Paola (Valentina Lodovini) e Alice (Claudia Pandolfi), più accomodanti e complici dei loro mariti.

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E' per il tuo bene: Matilde Gioliuna e Lorena Cesarini in scena del film

Tre microcosmi all'interno dei quali esplodono conflitti e cortocircuiti tipici di questo genere di commedia; l'inciampo comico è sempre dietro l'angolo, ma gli sketch si esauriscono in una manciata di battute capaci solo di strappare qualche risata stiracchiata. Nel mirino ci finiscono temi importanti: l'omosessualità, il razzismo, l'inadeguatezza dei padri, la distanza tra genitori e figli, la necessità di dare ai giovani una possibilità, capirli e accoglierne gli sbagli, l'assenza di adulti in grado di far valere la propria autorevolezza senza il bisogno di giudicare. Molti degli argomenti non trovano però un'adeguata trattazione, la scrittura si sbilancia a favore di alcuni spunti liquidandone altri molto frettolosamente.

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Un cast di padri inadeguati, figlie ribelli e madri complici

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E' per il tuo bene: Matilde Gioli in una scena del film

Nonostante tutto Rolando Ravello si dimostra un abile direttore d'orchestra nel tenere insieme i diversi talenti comici del cast e nell'amalgamare ritmi e temperamenti. Il trio Salemme-Giallini-Battiston funziona nel ritratto dei padri in crisi e talmente ossessionati dall'amore per le proprie figlie, da risultare folli, inadeguati e tragicamente buffi; una rappresentazione del maschile confuso e messo al tappeto dall'emancipazione di figlie e mogli. La narrazione procede per situazioni paradossali e il punto di vista privilegiato è quello maschile, mentre il ruolo delle donne appare ancora una volta confinato a quello di spalle comiche, quando avrebbero potuto raccontare molto di più se solo gliene fosse stata data la possibilità.

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E' per il tuo bene: una scena con Claudia Pandolfi e Giuseppe Batiston in

Menzione speciale per la coppia Giuseppe Battiston-Claudia Pandolfi, sono loro a regalarci alcuni dei siparietti più esilaranti e genuini. Lui con qualche problema nella gestione della propria irascibilità che puntualmente sfoga in maldestri corpo a corpo, lancio di oggetti, vetri infranti, lei impegnata a stemperarne gli scatti d'ira incontrollabili. Forse i più credibili in un film che rischia altrimenti di affogare tra i suoi stessi paradossi.

Conclusioni

Concludiamo la recensione di È per il tuo bene con la convinzione che una scrittura meno frettolosa e una esplorazione più approfondita dei temi proposti, avrebbe forse dato spazio a una commedia di più ampio respiro. Gli attori e la complicità in scena dei diversi talenti comici sono l'elemento più riuscito del film. Concedere più spazio alle figure femminili, e non per una bieca polemica femminista, ma per ragioni meramente funzionali alla narrazione, avrebbe probabilmente restituito una rappresentazione più solida e omogenea.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
1.6/5

Perché ci piace

  • Il trio Salemme-Battiston-Giallini, che nella rappresentazione folle di tre padri inadeguati e psicotici, regalano alcune delle scene più esilaranti.
  • La coppia Claudia Pandolfi e Giuseppe Battiston è la rivelazione del film: credibili e genuini, forse i personaggi più riusciti.

Cosa non va

  • Il film ripete schemi già abusati e visti altrove, con un'esplorazione superficiale di alcune tematiche prima esibite in bella vista e poi abbandonate a se stesse.
  • Le figure femminili appaiono confinate al ruolo di spalle comiche, mentre avrebbero potuto raccontare molto di più (in particolare le figlie) se solo gli fosse stata dato più spazio.
  • Le trovate comiche non sono sempre così divertenti.