The Smashing Machine: la prova di Dwayne Johnson non è solo fisica

"Volevo sfidare me stesso. Volevo scomparire e aprirmi", spiega Dwayne "The Rock" Johnson in relazione alla sua performance nel film sportivo diretto da Benny Safdie. Un ruolo che parte dal sentimento, arrivando poi ai muscoli. In sala con I Wonder Pictures.

Dwayne Johnson sul set

A memoria, poche volte un attore di tale grandezza si era mostrato così commosso durante una conferenza stampa. Eppure, Dwayne Johnson, a Venezia 82, non ha nascosto la sua vulnerabilità raccontando il percorso fisico e mentale che lo ha portato ad interpretare il lottatore di arti marziali miste Mark Kerr, al centro del biopic sportivo The Smashing Machine firmato da Benny Safdie. "Volevo sfidare me stesso in modi in cui non ero mai stato sfidato prima, e volevo anche affrontare qualcosa di sconosciuto: scomparire completamente e aprirmi", dirà poi durante un incontro ristretto con la stampa internazionale, a cui abbiamo avuto l'occasione di partecipare.

The Smashing Machine
The Smashing Machine: Dwayne Johnson in un'immagine

Nulla di più vero perché (l'ex) The Rock, nonostante sia uno degli interpreti più "remunerativi" di Hollywood, grazie a The Smashing Machine, sembra voler aprire un nuovo capitolo della sua carriera, allontanandosi dai grandi blockbuster. "A Hollywood tutto ruota intorno al botteghino" dirà l'attore al Lido di Venezia. "Il box office è molto rumoroso e può sembrare allettante, ma ti mette all'angolo".

Dwayne Johnson e la prova in The Smashing Machine

The Smashing Machine Dwayne Johnson Emily Blunt
L'attore insieme a Emily Blunt

Dwayne Johnson, che non ha mai negato di avere una rigida tabella di marcia quotidiana - con tanto di sveglia all'alba e successivo cardio allenamento - non si è solo calato nella parte di Mark Kerr, affrontando i suoi demoni, ma lo ha letteralmente fatto suo. La parrucca e le protesi facciali hanno fatto scomparire i tratti dell'attore, che ha poi modellato - radicalmente - il corpo e la struttura muscolare. Una replica esatta, che nasce soprattutto dall'impegno mentale nonché emotivo. Ancora prima di calcare il set, Dwayne Johnson era di fatto già Mark Kerr essendosi sottoposto quotidianamente a ben tre ore di trucco. Un impatto visivo potente, che ben celava la fragilità dell'atleta segnato dall'abuso di sostanze alteranti, e dal controverso rapporto con la fidanzata, Dawn Staples, interpretata da Emily Blunt.

Un peso specifico gravoso, e un carico emozionale non indifferente che The Rock ha retto anche grazie al supporto dell'attrice, sua amica fin dai tempi di Jungle Cruise. "Amo lavorare con Emily (Blunt ndr.). È un'incredibile partner di scena e un'amica fantastica", spiega l'interprete, lanciato nella Award Season. "Dopo aver letto del progetto mi ha spinto a prenderne parte, mi ha incoraggiato. Il regista mi ha poi confidato che avrebbe scelto lei come attrice per via della nostra fiducia reciproca". Una fiducia che ha poi preso forma in scena, in quanto sia Dwayne Johnson che Emily Blunt non si sono tirati indietro nel mostrare il lato più crudo di un legame spigoloso e conflittuale.

Testa e cuore. Oltre i muscoli

The Smashing Machine Dwayne Johnson Frame
Una scena di The Smashing Machine

Il tessuto connettivo di The Smashing Machine, dunque, svolge un ruolo fondamentale e cerebrale, ben espresso e tradotto da Dwayne Johnson. Dietro i muscoli e dietro la classica narrazione cine-sportiva - ascesa, caduta, ascesa - il film di Benny Safdie è l'esempio di quanto esistano attori perfetti per il ruolo perfetto. Tutto parte dalla testa e dal cuore, facendo sì che il fisico possa sopportare strappi profondi e mutamenti dolorosi.

In questo senso, la performance dell'attore è una diretta (e sorprendente) negazione allo standard a cui a abituato il grande pubblico, mostrando - anzi, nascondendo - la sua assoluta profondità interpretativa. "Ho dato la mia anima a questa performance. E correrò verso nuove opportunità come quella avuta in The Smashing Machine", confida Johnson, rispondendo alle domande dei giornalisti, "Espormi in questo modo mi ha cambiato la vita. Mi ha aiutato a sentirmi a mio agio con quello che posso fare e dove posso andare".