Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, come potrebbe ampliarsi la saga?

Con un sequel del film in sospeso e una serie televisiva in pre-produzione, ecco cosa dobbiamo aspettarci dal futuro del franchise.

Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, come potrebbe ampliarsi la saga?

Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, il nuovo lungometraggio diretto da John Francis Daley (Spider-Man: Homecoming, Come ti rovino le vacanze) e Jonathan M. Goldstein (Come ammazzare il capo 2, Burt Wonderstone) ha riportato il mitico gioco di ruolo sul grande schermo dopo il disastroso debutto cinematografico avvenuto nel 2000, con Dungeons & Dragons (senza tenere conto dei due sequel successivi, pensati solo per il mercato domestico). Detto questo, considerando l'influenza dell'opera nella cultura pop in generale, capace di ispirare fumetti, libri, film e serie anche non prettamente collegate all'IP principale, è chiaro che c'è sempre stata la volontà di creare un universo audiovisivo di DnD, anche se probabilmente, qualche anno fa, i tempi non erano affatto maturi e anche le due serie tv animate (del 1983 e del 1993) non avevano nessun collante con i primi lungometraggi sopramenzionati. Considerando però il successo di Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri e il nuovo prodotto del piccolo schermo in pre-produzione, è opportuno analizzare come potrebbe espandersi tale mondo fantasy.

La serie in arrivo

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Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, Michelle Rodrigeuza e Chis Pine in una scena del film

Prima di passare alle speculazioni, partiamo dalle informazioni certe in nostro possesso. A gennaio 2023, come un fulmine a ciel sereno, è stato ufficializzato che Paramount+ ha ordinato la prima stagione di una serie in live-action di Dungeons & Dragons, con Rawson Marshall Thurber (Palle al balzo - Dodgeball, Red Notice) a dirigere e scrivere il pilot. Lo show, co-prodotto da Paramount Pictures ed eOne, è ancora avvolto nel mistero, ma il suo annuncio è molto significativo. In primis perché le company che abbiamo appena menzionato sono le stesse coinvolte nella realizzazione di Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, in seconda battuta perché è stato scelto Thurber, un film-maker che, durante la sua carriera, ha sempre coniugato l'azione alla commedia, un nome quindi che, di primo impatto, sembra perfetto per il ruolo. Oltretutto, questo approccio umoristico è perfettamente in linea con la cifra stilistica del film di Goldstein e Daley, quindi è evidente che ci sia uno studio dietro.

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Un sequel cinematografico incerto

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Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, Michelle Rodriguez, Chris Pine, Sophia Lillis, Justice Smith in una sequenza

Torniamo invece a Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri che, per come finisce, non si apre in maniera netta ad un seguito. O meglio, uno spiraglio generale per un seguito in realtà si crea, ma non è niente di specifico. Intelligentemente, tale scelta è stata una mossa preventiva delle case di produzione per mettere le mani avanti prima dell'uscita del lungometraggio: trattandosi di una nuova iterazione di DnD, non c'era infatti la certezza che la pellicola fosse apprezzata sia dal pubblico che dalla critica. Ora che però i risultati effettivamente ci sono, non abbiamo dubbi che Paramount ed eOne stiano pianificando un seguito della realizzazione, anche perché il materiale narrativo è potenzialmente infinito e ci sono alcuni dettagli dei personaggi che sono rimasti abbozzati. Fermo restando che non abbiamo, ad ora, nessuna conferma ufficiale, sarebbe veramente strano se il progetto si rivelasse un'avventura autoconclusiva sul piano cinematografico.

Un universo difficile da gestire

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Uno scorcio di Neverwinters

Se è vero che Dungeons & Dragons, come appena ribadito, rappresenta una fonte inesauribile di storie, personaggi, avventure, luoghi e nemici (d'altronde stiamo parlando di uno dei background più ricchi di sempre), è altrettanto un dato di fatto che gestire tutto questo è molto complicato. Non ci dimentichiamo, infatti, che DnD, per quanto fornisce dettagli infiniti su possibili storyline e narrazione, ha comunque bisogno di una tangibilità creativa esterna, perché non è un mondo che si regge da solo. E qui sorge un problema piuttosto comune nell'intrattenimento che ha a che vedere con la gestione del wordlbuiling e delle caratteristiche di un universo. Se ci si approccia in maniera troppo generosa a Dungeons & Dragons si rischia di mettere troppa carne al fuoco e, al contrario, prendere troppa poca ispirazione non rende giustizia all'IP. Un bilanciamento che, per fortuna, nel recente film è stato mantenuto intatto, ma cosa potrebbe accadere in presenza altre serie televisive, pellicole (e magari videogiochi)?

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Tanti prodotti con collegamenti labili?

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Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri, una scena

Una soluzione a tale ostacolo potrebbe essere un collegamento labile a tutte le opere dell'universo, garantendo una piccola autonomia e indipendenza ai vari media presenti. Ipoteticamente, si avrebbe quindi una saga cinematografica da un lato, le serie televisive dall'altro e così via, dividendo quindi in compartimenti stagni la narrazione, con il mondo di DnD che rimane comunque il punto di aggancio generale. In questo modo, non solo si garantirebbe varietà ai prodotti coinvolti, ma non si avrebbe nemmeno l'esigenza di collegare tutte le opere con precisione e ordine. Il mitico gioco di ruolo fantasy ideato da Gary Gigax e Dave Arneson, per fortuna, si presta molto bene a questa particolare struttura contenutistica e narrativa proprio perché, non essendoci una macro-storia alle spalle, ma solamente tante informazioni e descrizioni, tutti questi pezzi possono essere ricomposti più o meno piacimento. Ovviamente sarebbe compito degli sceneggiatori e registi scegliere accuratamente quali storie, luoghi e personaggi raccontare, in che forma e con quale linguaggio.

Frenare l'ambizione o omologarsi al resto

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Locandina di Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri

Fermo restando che la possibilità più attendibile è la creazione di un nuovo universo fantasy, ci potrebbe essere l'intenzione di porre freno ad una costruzione cinematografica e seriale massiccia. Intendiamoci: con le condizioni attuali, il sequel di Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri è decisamente molto probabile così come è certa la realizzazione della serie, ma siamo veramente sicuri che l'ambizione sia quella di creare una gigantesca storia interconnessa come il Marvel Cinematic Universe? Non abbiamo le carte in mano per dirlo, ma Paramount ed eOne potrebbero, al contrario, aver pensato già ad un piano a lungo termine, ma con un data di fine ben evidenziata, un limite che molti universi che abbiamo visto susseguirsi su schermo non si sono mai posti. Ambire, invece, ad un mondo sempre più grande, ramificato e connesso in ogni sua parte, con sempre nuovi progetti che vengono proposti continuamente, potrebbe portare ad un omologazione alla quale il pubblico è abituato e che potrebbe addirittura infastidirlo.