Mancano meno di due settimane all'uscita di Dragonball Evolution, pellicola particolarmente attesa dai giovanissimi e adattata dal celebre manga/ anime che narra le avventure del giovane guerriero Goku. Grazie alla Fox e a Way to Blue, abbiamo avuto la possibilità di intervistare un'artista cha ha contribuito in maniera incisiva a creare il look del film: la costumista Mayes C. Rubeo, che ha già lavorato a titoli di prestigio come Apocalypto di Mel Gibson e al misterioso Avatar di James Cameron. Mayes, che vive in Italia, ci ha raccontato la sua esperienza creativa a tu per tu con la saga di Dragonball, e ci ha regalato una prospettiva inedita sul lavoro prezioso dei professionisti che dedicano la proprie perizia e la propria passione ai costumi per il cinema.
Signora Rubeo, lei ha affermato che l'Italia ha avuto un ruolo nella concezione dei costumi di Dragonball Evolution. Può spiegarci in che modo e contesto il nostro paese ha influenzato il suo ultimo lavoro?
Mayes Rubeo: Certamente mi ha influenzato! Vivo in Italia da un po' di anni, in una piccola frazione che si chaima Coste di Trevi, in Umbria, ed è qui che ho avuto aiuto da parte bambini della zona: loro mi hanno aiutato a imparare che cosa è Dragonball. Sapevano tutto! Mi hanno detto tutto l'organigramma, mi hanno spiegato i dettagli delle trasformazioni sayan di Goku... Tutti bambini di 7, 8, 9 o 10 anni!
Mi sono resa conto del fatto che senza questo primo aiuto dei bambini italiani, non avrei potuto vederlo o capirlo con la stessa vividezza.
Quali sono state le maggiori difficoltà nel realizzare una versione "live action" dei costumi di Dragonball? Sono stati necessari dei compromessi, o è stato facile replicare i costumi dei personaggi del cartoon?
Le difficolta' sono sempre le solite di un live action: realizzare abbastanza costumi per poter fornire tutte le unità che giravano la stessa scena, lo stesso giorno e in location abbastanza lontane una dell'altra. Non ci sono state difficoltà grandi, basta prepararsi prima, certo di solito c'è da preparare molto di più di quello che c'è scritto nella scaletta o nell'ordine del giorno!Le sono state imposte delle "linee guida" da seguire durante la creazione e realizzazione dei costumi per Dragonball Evolution, e se sì, quali?
Le linee erano quelle già impostate dal maestro Akira Toriyama, noi dovevamo semplicemente adattare i costumi a un livello di estetica gradevole agli occhi e anche funzionante per tutta l'azione da girare.
Negli ultimi tempi il fenomeno del "cosplay" - ovvero quello degli appassionati di cartoon e manga che si vestono come i loro beniamini - sembra prendere sempre più piede, e per loro creare costumi è una vera passione. Cosa c'è davvero dietro al creazione di un costume, per lei, una questione di identificazione o un semplice lavoro d'artigianato, seppure di alto livello?
Il Cosplay è un fenomeno simpatico che per ora è diffuso solo in posti come il Giappone, Londra, e alcuni posti degli Stati Uniti. E' considerato uno street fashion, un modo come un altro per poter esprimere loro stessi. Ad esempio a una press conference che ha avuto luogo a Durango, Messico, mentre giravamo il film, un giornalista si è presentato vestito come Goku: per me è stato un gesto molto divertente e simpatico.
Riguardo al fare costumi, per me non è una questione solo artigianale, per me è una vera passione! Guardo ogni immagine che mi viene dato per disegnare come una ispirazione, per me creare costumi è il mio modo per viaggiare nel tempo, ci credo proprio, e tutti i registi che mi hanno assunto lo sanno.
Io do il mio contributo al film (copione, regista , attori , scenografi e truccatori ) a trovare l'identificazione con il personaggio.
Amo Il GI di Gok. Credo che il maestro Akira Toriyama l'abbia approvato e questo è la cosa migliore!
Trova sia più difficile lavorare con gli autori, o con le star che dovranno indossare i suoi costumi?
No, con un vero attore non è mai difficile. Mi è sempre capitato di lavorare con professionisti, non ho mai lavorato con star o divi, e non so se sarei interessata. Come diceva il mio caro maestro, il costumista Enrico Sabbatini, "il re non si atteggia mai come tale". Poi come dicevo prima sono io una loro alleata, giacché li aiuto ad identificarsi con il personaggio.