Col suo temperamento focoso, era inevitabile che i draghi fossero nel suo destino: dopo aver recitato in Il regno del fuoco, Gerard Butler ha dato voce al vichingo Stoick l'Immenso nella trilogia animata di Dragon Trainer, dal 2010 al 2019. Non poteva quindi esserci scelta migliore di lui per il live action: l'attore ha infatti ripreso il ruolo, questa volta interpretandolo in carne e ossa. In sala, il film di Dean DeBois può contare su una delle prove migliori di Butler.

Come nella pellicola di animazione e nel libro di Cressida Cowell, Come addestrare un drago, da cui è tratto, Stoick è il leader dell'isola di Berk, abitata da vichinghi che danno la caccia ai draghi. Tutti si impegnano costantemente ad aumentare le proprie abilità nel combattimento, così da arrivare preparati allo scontro. Tranne una persona: suo figlio Hiccup (Mason Thames). Al contrario del padre, il ragazzo è affascinato da queste creature e vorrebbe studiarle invece di ucciderle.
Nonostante ami moltissimo il figlio, Stoick non riesce a capirlo. Saranno però proprio i draghi a farli finalmente riavvicinare. Nella nostra intervista, Gerard Butler ci ha detto che ama queste creature: "Sono una parte molto popolare del folklore. Sono presenti nella mitologia e raccontare storie su di loro offre molti spunti interessanti, non soltanto sui draghi stessi, ma anche su questo mondo. C'è un ragazzo e la realizzazione del suo desiderio, un rapporto con una bestia che viene da un altro luogo, ma è proibito. Quell'unione e lo sviluppo di un linguaggio comune, di un'amicizia, un legame che supera il resto, anche la cultura, le norme e le aspettative, è una cosa potente. Penso sia proprio per questo che raccontiamo queste storie".
Dragon Trainer: intervista a Gerard Butler
Grazie alla saga di Dragon Trainer, che ha abbracciato ormai da 15 anni, Gerard Butler conosce quindi molto bene i draghi. Che cosa ha imparato da queste creature?
L'attore: "Che bisogna trattarli con rispetto: se lo fai, otterrai rispetto in cambio. Possono essere eccezionali, li adoro. Come le persone, hanno la capacità di essere forti, feroci, che poi è quello che sono. Possono essere pericolosi. Ma, di nuovo: se li tratti con rispetto, allora possono essere fedeli, leali, amichevoli, sensibili. Io penso proprio che li tratterei con rispetto. Inoltre possono volare, cosa che io non posso fare. Penso che sarebbe divertente".
Cavalcare i draghi
Il sequel del live action è già nei piani di DreamWorks e Universal. E se avete visto il film animato, Dragon Trainer 2, sapete che anche Stoick l'Immenso cavalcherà un drago. Gerard Butler è pronto a salirci in sella?

L'attore: "Sì, nel prossimo volerò, ma non ho ancora girato. Non sono però ansioso di farlo: i ragazzi mi hanno detto che non è facile ed è stato anche doloroso! In quelle scene viene usata la gimbal, perché tutto in questo film è basato sul fatto che non avremmo banalizzato l'idea di un drago. Hanno ricostruito i draghi partendo dalle loro ossa, dalle sacche di grasso, dai tendini, e anche studiato come muovono le loro spalle. E quindi, quando un drago le muove, tu che fai per assecondare quel movimento? Lo segui? Ti sposti? Non è un movimento che viene naturale. Quindi hanno dovuto imparare un modo completamente nuovo di lavorare con un gimbal, che ha richiesto molto tempo".
Essere se stessi

Uno dei temi centrali della saga, oltre all'empatia e alla curiosità per chi è diverso da noi, è anche cercare di essere se stessi, nonostante le pressioni esterne. Il rapporto padre-figlio tra Stoick e Hiccup è complicato proprio da questo: l'uomo vorrebbe che il ragazzo fosse un guerriero come lui, Hiccup invece ha altri interessi. L'amore però è più forte delle differenze: nonostante non capisca completamente suo figlio, Stoick gli vuole bene e lo sostiene.

Per Butler questo è un punto fondamentale: "Penso che Hiccup potrebbe convincere molte persone a cambiare punto di vista! Questa è una delle cose che amo del film: il potere dell'autenticità, di trovare il proprio supereroe, di marciare al ritmo del proprio tamburo. Il grande potere di questo film è che può spingere le persone a esaminare la propria vita e far crescere la fiducia nel fatto che tutti noi abbiamo un potere molto più grande di quanto pensiamo. E questa riflessione può spingerci a riconoscerlo non soltanto in noi stessi, ma anche negli altri".
Il personaggio di Gobber (Nick Frost) dice a Hiccup esattamente questo: "Smettila di cercare essere ciò che non sei". Butler adora quella battuta: "Adoro quella frase e adoro il loro rapporto. Amo guardare questo film, perché tutte le diverse relazioni, ogni personaggio, e poi anche le immagini stesse che guardi sullo schermo, con la loro arte, sono così emozionanti e toccanti. Ci sono così tanti messaggi importanti nel film, secondo me. Spero che la gente possa vederlo, specialmente considerando il mondo in cui viviamo oggi, e possa mettere in pratica questi messaggi da utilizzare nella nostra vita".