Recensione Connie e Carla (2004)

Un gioco delle parti leggero leggero, sollievo estivo per chi ama sorridere e uscire dalla sala spensieratamente.

Drag Queen per caso

L'ombra di Priscilla, la regina del deserto aleggia allegramente sul nuovo film sceneggiato e interpretato da Nia Vardalos. Il mondo delle Drag Queen, per chi non lo conosce, è variopinto, esagerato, musicale e isterico. Nel cinema ciò che è nascosto e non manifestato è l'invidia che regna fra le Primedonne, ma la fantastica ironia di coloro che si travestono per essere se stessi o altro da sé, emerge e conquista.
Connie (Nia Vardalos) e Carla (Toni Collette) sono due ragazze che mettono in scena uno spettacolo stile musical in uno di quei locali di provincia in cui c'è un palchetto dove esibirsi e uno sparuto gruppo di spettatori che applaudono disinteressati. Un evento, però, cambierà la loro vita. Testimoni di un omicidio, per sfuggire alle grinfie degli assassini, le due fanciulle decidono come Thelma & Louise di fuggire in un altro luogo. La destinazione è Los Angeles.

La città non dà molte possibilità di lavoro, ma l'ingenio non manca a Connie e Carla. Partecipano a un contest per conquistare il palcoscenico di un locale e per vincerlo (e lo vincono) si fanno passare per travestiti. E qui inizia il delirio.
Connie e Carla è una commedia senza pretese con della gran bella musica (Da Cats a Cabaret), con diverse battute da ricordare e con un divertimento di fondo che permea i personaggi per tutta la pellicola. Le due attrici sono brave e divertenti e per assurdo la loro bellezza (in particolare quella di Toni Collette) viene esaltata quando sono vestite da Drag Queen. E le due non sono niente male anche a cantare con un repertorio che vi fa mentalmente seguire il coro così come si alza in piedi l'audience del piccolo locale per "Don't cry for me Argentina".
Connie e Carla è un gioco delle parti leggero leggero, sollievo estivo per chi ama sorridere e uscire dalla sala spensieratamente.