Dopo il matrimonio, la recensione: la calma piatta della famiglia

La recensione di Dopo il matrimonio, il nuovo film con protagoniste Julianne Moore e Michelle Williams.

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Dopo il matrimonio: Julianne Moore e Billy Crudup in una scena

Lo diciamo subito: in questa recensione di Dopo il matrimonio non faremo paragoni con l'originale film danese omonimo di Susanne Bier preferendo concentrarci esclusivamente su questo adattamento americano che vanta come attrici protagoniste due personalità di spicco di Hollywood come la vincitrice del premio Oscar Julianne Moore e Michelle Williams. Il film scritto e diretto da Bart Freundlich è un dramma borghese che racconta una storia sicuro di stimolare emozioni ed empatia. Forse fin troppo sicuro.

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Dopo il matrimonio: una scena del film con Michelle Williams

La trama del film inizia con Isabel (Michelle Williams), una donna americana che sembra aver lasciato la sua vita passata per gestire un orfanotrofio in India. Per tentare di avere un finanziamento che potrebbe portare aiutare la sua struttura, Isabel sarà costretta ad andare a New York, ritrovandosi nella modernità che aveva abbandonato, ed entrando nella vita di chi dovrebbe approvare il finanziamento: Theresa (Julianne Moore), donna di successo e madre amorevole che inviterà Isabel al matrimonio della figlia. Durante la cerimonia, però, un segreto verrà rivelato, si riaffacceranno scheletri nell'armadio e fantasmi del passato che porteranno a disequilibri nella vita delle due donne.

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Dopo il matrimonio: una scena del film

Senza voler raccontare gli sviluppi della trama, è chiaro che il fulcro centrale del film sia basato sul concetto di famiglia e su cosa crea il legame familiare. È il sangue, sono i rapporti personali, è l'amore? Il matrimonio, evento che celebra l'unione tra due famiglie e ne consacra l'amore, divide in due parti il film causando dubbi e incertezze che si riflettono su tutti i suoi personaggi.

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Due modelli di vita

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Dopo il matrimonio: una scena con Julianne Moore e Billy Crudup

È particolare la scelta di avere due donne protagoniste che vivono una vita completamente diversa e opposta. Isabel ha abbandonato gli agi della contemporaneità, vive in India educando bambini orfani, pratica la meditazione; Theresa è ricca, vive nell'ufficio della sua azienda ed è sempre piena di impegni che le rendono la giornata frenetica, è madre di figli biologici. Eppure l'una ha bisogno dell'altra e insieme troveranno dei punti in comune che cambieranno il loro punto di vista sul mondo. Non c'è dubbio che il film si proponga di raccontare una storia dove persone che hanno preso diversi percorsi di vita, in realtà possano condividere gli stessi dolori, le stesse esperienze, gli stessi obiettivi e -ovviamente - gli stessi sentimenti.

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Dopo il matrimonio: Julianne Moore e Michelle Williams in una scena del film

Se nella sua prima metà il film si concentra soprattutto su Isabel e sul disorientamento dovuto al suo ritorno a New York, più si procede più viene alla luce il dialogo tra lei e Theresa, senza però mai sfociare in un vero e proprio conflitto. Proprio per quest'assenza di conflitto il film sembra adagiarsi fin troppo su ciò che racconta, come se volesse semplicemente basarsi sulla forza del suo intreccio, ma per questo ci da l'impressione che il tutto avvenga con fin troppa superficialità. Mancando un vero e proprio conflitto tra personaggi, tra mentalità, tra relazioni e arrivando velocemente alle conclusioni, la sensazione è quella che il tutto si svolga rapidamente senza il giusto respiro.

Due attrici nel vuoto

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Dopo il matrimonio: Julianne Moore in una scena

La colpa è anche del cast che, nonostante faccia tornare alla memoria volti noti, risulta per lo più anonimo e non riesce a valorizzare al meglio la già semplice e prevedibile sceneggiatura. Fanno eccezione le due protagoniste: Michelle Williams regge gran parte del film sulle sue spalle risultando sempre credibile e interessante, e Julianne Moore regala un'altra interpretazione sentita, seppur un po' più nella norma rispetto ai suoi standard. Dispiace però constatare che queste due attrici non abbiano attori al loro fianco capaci di reggere il peso emotivo di alcune scene. Emblematica è una scena in cui il personaggio di Theresa scoppia a piangere: sarebbe un momento duro (uno dei pochi all'interno del film), liberatorio, epifanico, eppure quando entra in campo suo marito la scena sembra perdere di forza e potenza, diventando un po' più artificiosa e poco naturale.

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Conclusioni

A conclusione della nostra recensione di Dopo il matrimonio vogliamo, però, spezzare una lancia in favore del film. Se siete alla ricerca di un film semplice, tutto sommato leggero, di buoni sentimenti e senza troppi strati interpretativi, Dopo il matrimonio fa per voi. Certo, con le premesse narrative ci si poteva aspettare qualcosa di più forte e invece il film risulta solo piacevole e innocuo, ma è indubbio che per lo spettatore meno cinefilo e smaliziato la visione possa risultare soddisfacente.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.9/5

Perché ci piace

  • Un film semplice che punta sui sentimenti.
  • Julianne Moore e Michelle Williams reggono il peso del film sulle loro spalle.

Cosa non va

  • Senza un vero e proprio conflitto il tutto appare un po’ superficiale.
  • Escluse le protagoniste il cast risulta un po’ anonimo.