Dopesick - Dichiarazione di Dipendenza, videointervista a Michael Stuhlbarg "C'è materiale per altre stagioni"

La video intervista a Michael Stuhlbarg, che ci racconta la preparazione per calarsi nel ruolo del presidente dell'azienda farmaceutica all'origine della crisi degli oppioidi e l'isolamento che ha caratterizzato il suo personaggio di Dopesick - Dichiarazione di Dipendenza in una video intervista.

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Dopesick - Dichiarazione di dipendenza: una foto di scena della serie

La crisi degli oppioidi? Ce la racconta una serie firmata da Danny Strong e interpretata dalle star Michael Keaton, Rosario Dawson, Peter Sargaard e Michael Stuhlbarg. Proprio Stuhlbarg, attore di formazione teatrale lanciato dai fratelli Coen con A Serious Man interpreta il cattivo di Dopesick - Dichiarazione di Dipendenza (dal 12 novembre su Disney+), il presidente di Purdue Pharma che lancia la sua azienda nell'olimpo immettendo sul mercato un pericoloso antidolorifico a base di oppioidi, l'OxyContin, mentendo sugli effetti collaterali.

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Dopesick - Dichiarazione di dipendenza: un primo piano di Michael Stuhlbarg

Come spiegato nella nostra recensione di Dopesick - Dichiarazione di Dipendenza, lo show si distingue per le notevoli performance, ma quella di Michael Stuhlbarg è senza dubbio la più vistosa nel ruolo di Richard Sackler, membro di una ricca famiglia che lotta per mettere in luce le sue capacità strategiche. "Su Richard Sackler si trovano molte informazioni che mi hanno permesso di conoscere molte cose su di lui. Ma credo che la famiglia abbia molto a che fare con la volontà di controllare la loro immagine, su internet in particolare. Ho imparato molto su Richard leggendo i libri a disposizione, e c'è il video della sua deposizione che ho guardato e riguardato decide di volte per capire che tipo di individuo fosse. Durava solo 28 minuti, ma era molto istruttivo. Il ruolo, il cast e la storia affascinante mi hanno spinto ad accettare questa incredibile opportunità per mettermi alla prova ed essere circondato da artisti meravigliosi".

La video intervista a Michael Stuhlbarg

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Il valore delle location

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Dopesick - Dichiarazione di Dipendenza: Michael Stuhlbarg in una scena

A confronto con l'ambientazione provinciale e rurale di Dopesick, il ruolo di Richard Sackler ha costretto Michael Stuhlbar a girare le sue scene in set lussuosi come la villa di famiglia o il museo in cui si trovano i suoi uffici. Questo "isolamento" ha influito sulla costruzione del personaggio come spiega lui stesso: "Credo che la sua sia stata un'esistenza molto solitaria. Non so se avesse qualche relazione importante a esclusione del suo cane Unch. Immagino che essere cresciuto nella ricchezza lo abbia fatto sentire inadeguato, soprattutto perché era circondato da figure titaniche come lo Zio Arthur. Credo che un giovane uomo cresciuto in quelle circostanze si ponga un sacco di domande sul proprio potenziale".

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Dal particolare all'universale

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Dopesick - Dichiarazione di dipendenza: il profilo di Michael Stuhlbarg

La forza di Dopesick è la capacità di intrecciare tante storie diverse con estro narrativo e grande umanità. Anche Michael Stuhlbarg, nel sottolineare la specificità della serie, si concentra sulla sua capacità di abbracciare mondi opposti fino a farli convergere in un unico punto: "C'è il medito di campagna che ignora i danni che il farmaco può provocare e la direzione verso cui lo conduce nel suo viaggio, ci sono i pazienti che lui ha in cura e i loro percorsi, c'è la comunità dei minatori con la sua cultura, ci sono la DEA e la Food and Drug Administration, c'è Richard Sackler con la sua Purdue Pharma e il suo background benestante. Ci sono molti mondi differenti che si intrecciano nella nostra storia, perciò credo che la serie fornisca differenti prospettive attraverso diverse comunità mostrando come queste comunità affrontino il dramma. È al tempo stesso universale e profondamente umana e personale. Credo che persegua uno scopo bellissimo e importante che Danny Strong raggiunge attraverso le sue idee, la sua scrittura e la sua visione di quale dovrebbe essere la storia".