Il periodo romano è uno dei momenti della nostra storia che è stato più a lungo esplorato al cinema ed in televisione, dai peplum a film come Il Gladiatore di Ridley Scott o la serie Rome di HBO, che è incentrata sul momento di passaggio tra Repubblica ed Impero. Allo stesso periodo, in particolare all'ascesa politica di quello che verrà poi conosciuto come Ottaviano Augusto, è dedicata la nuova serie Domina, disponibile per intero su Sky e NOW dal 14 maggio (e in onda settimanalmente su Sky Atlantic). Ciò che rende Domina particolare è il fatto che al centro della storia, invece che il primo Imperatore romano, troviamo sua moglie, Livia Drusilla, che lo aiutò nella sua scalata al potere mentre cercava, segretamente, di reinstaurare la Repubblica, ai cui principi era stata educata dal padre. Una produzione internazionale al cui cuore però troviamo prestigiose maestranze italiane, il premio Oscar Gabriella Pescucci ai costumi, e Luca Tranchino alle scenografie, che sono state in gran parte ricostruite a Cinecittà.
Durante la conferenza di presentazione della serie, Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali Sky, ci ha raccontato come è nata l'idea di una storia tutta al femminile: "Simon Burke, che ha creato e scritto Domina, ci ha proposto di raccontare il potere della famiglia in epoca romana attraverso il punto di vista femminile, partendo dal personaggio di Livia Drusilla. Nello sviluppare l'idea mi sono reso conto da subito che avevamo qualcosa di unico tra le mani, e potevamo ottenere ottimi risultati creando una grande integrazione tra eccellenze italiane ed estere, questo è senza dubbio la forza del nostro progetto. È giusto che questa produzione sia nata in Italia e che sia stata coadiuvata da così tanti talenti internazionali." Ha aggiunto poi, citando Isabella Rossellini, che nella serie interpreta Balbina, la proprietaria di un bordello: "Il set che è stato costruito è qualcosa di incredibile, ci si dovrebbero portare le scuole."
L'importanza di questa storia
Kasia Smutniak, che interpreta Livia da adulta, ha affermato di essere rimasta fin da subito estremamente affascinata dal suo personaggio: "Questo progetto ruota attorno ad una figura fondamentale per la sua epoca, è importante poter raccontare la sua storia e abbiamo bisogno di queste storie, donne forti che hanno lasciato un grande impatto sui loro contemporanei, poterla narrare in questa maniera è stata una cosa davvero inedita, è stato fondamentale raccontare la realtà dei fatti. Spesso si romanzano i biopic, in questo caso sono stati tagliati fuori alcuni fatti perché non avevamo tempo, ma la nostra trasposizione storica è vera." Poi anche l'attrice ha sottolineato che Domina è un progetto "che si è servito di grandi eccellenze italiane, e tutto questo è evidente nella serie, è stato fondamentale poterlo girare a Roma, l'energia doveva essere quella."
Domina, la recensione: la serie Sky sulle donne che cambiarono la Storia alla corte di Augusto
Claire McCarthy, una dei registi di Domina, ha commentato il lavoro fatto per la serie: "Esiste una linea molto sottile tra mantenere precisione storica e il potersi concentrare sulla storia drammatica che si vuole raccontare. Sono sicura che con Domina abbiamo trovato il giusto bilanciamento tra storia e dramma. Abbiamo lavorato molto per trovare le giuste fonti e i giusti materiali storici su cui basarci. Volevo raccontare quelle aree d'ombra che si conoscono meno ed al tempo stesso una storia che fosse rilevante per il pubblico di oggi." Simon Burke ci ha poi spiegato perché ha scelto proprio Lidia come protagonista: "Cercando una donna romana che avesse potere la prima in cui mi sono imbattuto è stata proprio Livia Drusilla. Lei, per la prima volta nella Storia di Roma, è riuscita ad esercitare potere tramite suo marito e i suoi figli. Era considerata bellissima, proveniva da una famiglia repubblicana ed alla fine è diventata la moglie di un tiranno. Da lì abbiamo sviluppato le nostre due "teorie del complotto": che Livia fosse il genio politico dietro l'ascesa di Augusto e che la sua motivazione fosse reinstaurare nuovamente la Repubblica".
Le donne di Domina
Altri due personaggi femminili con un ruolo molto importate in questa storia sono Ottavia, sorella di Augusto, interpretata da Claire Forlani e Antigone, amica e alleata di Livia interpretata da Colette Dalal Tchantcho. Claire Forlani ci ha parlato della sua Ottavia: "Era la donna romana per eccellenza, piena di grazia, moderata, poi, quando ho approfondito la sua storia, mi sono resa conto che non proveniva da una famiglia nota e insieme al fratello sono riusciti a conquistare un sacco di potere, era molto determinata ad arrivare al vertice e a mantenere il potere, aveva una forza incredibile. Ha pagato però un prezzo enorme per arrivare al potere, è una donna con un arco molto complicato, difficile, come attrice mi è piaciuto moltissimo interpretarla."
Kasia Smutniak su Domina: "Per vincere in politica non conta il sesso, ma poker face e disciplina"
Colette Dalal Tchantcho ci ha descritto anche il suo personaggio: "Antigone e Livia sono un vero 'dream team', fin da subito ho capito che Antigone è un personaggio che si prende cura di tutto, la casa e le cose relative alla sfera 'femminile'; Livia, invece, si occupava della politica e dei rapporti con gli uomini, insieme coprivano ogni aspetto. Avevano occhi ovunque, complottavano insieme, si passavano informazioni vitali per portare avanti i loro piani."
La prima femminista
Kasia Smutniak ha poi ripreso la parola è ci ha spiegato quanto è stato importante per lei essere parte di questa storia: "È molto importante raccontare la vita delle donne dell'epoca, è incredibile pensare che molte delle problematiche che affrontavano assomigliano a quelle che noi affrontiamo oggi e che ci sono luoghi del mondo in cui le donne non hanno alcun tipo di diritto. Le donne dell'epoca sono state completamente cancellate e si può dire che Livia fosse la prima vera femminista. Ha creato leggi affinché le donne potessero ereditare delle proprietà. Nella società romana le donne erano degli oggetti da riproduzione, nella serie le nostre protagoniste sono sempre incinta, e noi proviamo a raccontare una storia molto intima, scritta con una grande sensibilità. Per me è sempre stato importante raccontare quegli aspetti che hanno un grande valore per la società di oggi, all'epoca sono stati fatti passi avanti ed è importante scoprirlo per vedere che quello di oggi può essere cancellato se non coltivato."
Quali sono le caratteristiche che Kasia sente di avere in comune con il suo personaggio? "La consapevolezza, a cui sono arrivata con il tempo. La forza, forse però non sono ambiziosa quanto lei. Interpretarla però è stato un piacere non tanto una sfida, mi sono divertita tantissimo perché è una donna con moltissime sfumature."
Una grande storia d'amore
Infine non potevamo che parlare della relazione tra Livia e Gaio Ottaviano: inizialmente il loro è quasi un matrimonio di convenienza, pur provando l'uno per l'altra una forte attrazione. Con il tempo, però, imparano ad amarsi e lui dipende moltissimo dall'aiuto di lei per la sua carriera politica. Kasia Smutniak ci ha detto: "Domina è anche una grande storia d'amore. Inizialmente il matrimonio è conveniente per tutti e due, è vero, ma c'era anche una grandissima passione. Un matrimonio durato per 51 anni, doveva esserci per forza. È stata una storia bellissima da raccontare sul grande schermo, le scene che ho girato con Matthew McNulty (che interpreta Gaio Ottaviano) sono state per me facili e naturali, mi sono appassionata tantissimo alla loro storia. Matthew ha portato nella serie una grandissima forza e una grande sensibilità, interpretare Augusto non è cosa da poco, insieme abbiamo costruito qualcosa di vero e intimo, è la storia di un amore immenso."
Anche Simon Burke ha commentato la relazione tra Livia e Ottaviano: " Inizialmente è stata un'esplosione di passione, sappiamo che Livia arrivò a Roma incinta e sedusse subito Augusto, dev'essere stata un attrazione incredibile la loro. Poi ovviamente c'è anche l'aspetto politico, sono marito e moglie ma al tempo stesso sono una società politica, lei aveva bisogno del suo potere e lui del nome della famiglia di lei, voleva un prestigio familiare che non aveva. Quella di Augusto era una famiglia di nobili provinciali, la famiglia di Livia aveva invece un enorme prestigio in quella società classista. Il loro fu sicuramente un matrimonio con alti e bassi ma c'è stata sempre una grande passione, che poi negli anni avanzati si trasforma anche in qualcos'altro."