Il plot
Se aveste un TARDIS e poteste scegliere un luogo (o un tempo) da visitare, o un personaggio del passato da incontrare, quali potrebbero essere? Quante volte noi whovian ce lo siamo chiesti? Naturale che lo faccia anche Clara, che chiede, quasi pretende, di essere portata ad incontrare Robin Hood. E poco importa che il Dottore cerchi di dissuaderla assicurandole che si tratta di una figura leggendaria, non realmente esistente... è difficile dire no a Clara!
E infatti i due si dirigono a Notthingham nel tardo 1100, per cercare ed incontrare la leggenda. E ci riescono subito, a dispetto dei dubbi del dodicesimo Dottore, che non riesce a convincersi dell'autenticità del personaggio, tanto da analizzare, esaminare e scrutare lui ed i membri della sua banda, fino a trovare la soluzione del mistero e mettere in luce il malvagio piano che viene dallo spazio ed i robot che lo mettono in pratica sotto la copertura dello sceriffo di Sherwood. Sullo sfondo di una Nottingham inusualmente soleggiata, con Clara protagonista come non mai, il Dottore deve accettare l'esistenza di un uomo che credeva leggenda e ragionare sul significato della figura degli eroi.
Cosa ci è piaciuto
Robot Of Sherwood è un episodio leggero di Doctor Who, al quale manca anche il sottile elemento di continuity stagionale fornito al precedente Into the Dalek dalla presenza della donna misteriosa che trame dietro le quinte. E' però un episodio molto divertente, che enfatizza la parte più ludica e d'intrattenimento della storica serie britannica. Non sono poche, infatti, le sequenze che strappano un sorriso o una risata, dal duello a colpi di cucchiaio alla prigionia del Dottore e Robin Hood, fino alle goffe indagini del nostro nei riguardi della banda di Robin Hood. Non è l'unico aspetto apprezzabile di Robot of Sherwood, che ci propone una Clara mai così protagonista (oltre che bellissima in abiti medievali) ed un emozionante discorso finale tra il Doctor ed il leggendario eroe su cosa significhi essere eroi. Un input che al Dottore, a questo dodicesimo Dottore che sostiene di non essere eroe, può servire.
"Non sono un eroe... ma se entrambi continueremo a fingere di esserlo, forse altri saranno eroi nel nostro nome"
Cosa non ci è piaciuto
Clara sotto i riflettori mette un po' in secondo piano Peter Capaldi, che a soli tre passi nel suo cammino nella serie vorremmo vedere sempre più protagonista, per imparare a conoscere ed amare la sua interpretazione del personaggio. Inoltre, pur apprezzando il divertimento assicurato dal terzo episodio dell'ottava stagione, accogliamo gli episodi autoconclusivi e di passaggio sempre con un pizzico di delusione, perché vorremmo sempre avere qualche indizio in più su quello che Moffat ha in mente per il ciclo di episodi di quest'anno. Se a questo aggiungiamo anche una sceneggiatura non fluida e scorrevole come nelle migliori puntate di Doctor Who, il giudizio si conferma positivo ma non entusiasta, che ci porta ad archiviare questo episodio come leggero, divertente, ma facilmente dimenticabile.
Note a margine
Si confermano gli ascolti del precedente Into the Dalek per Robot of Sherwood, che totalizza in patria poco più di cinque milioni di spettatori. Cambia invece la firma dell'episodio, con lo showrunner Steven Moffat che fa un passo indietro e lascia i testi all'amico e compagno di avventure Mark Gatiss. La regia, vivace ma non sempre convincente, è di Paul Murphy. E non dimentichiamo di citare l'importante guest di questa settimana: a vestire i panni di Robin Hood è la star di Da Vinci's Demons Tom Riley.
What's Next
Brividi, tanti brividi, a giudicare dal promo del prossimo episodio dal titolo di Listen che vede il ritorno di Moffat alla sceneggiatura. Prime immagini, quelle del promo, che sembrano evocare suggestioni tipiche dei migliori episodi scritti per Doctor Who dall'autore. Speriamo di non essere delusi!
Movieplayer.it
3.0/5