Cibo, viaggi, convivialità. Dinner Club riunisce tutto questo in uno show dalle anime diverse che si fondono alla perfezione. Con il suo terzo ciclo di episodi arrivati su Prime Video, il programma prodotto da Banijay Italia compie una naturale e riuscita evoluzione, riunendo tutti gli ospiti dell'edizione in un unico lungo viaggio, che parte da Roma lungo l'Appia Antica fino a Brindisi. Troviamo quindi Christian De Sica, Emanuela Fanelli e Rocco Papaleo a bordo del "camper d'epoca", come lo ha definito lo stesso De Sica nella nostra chiacchierata, con le inevitabili dinamiche interessanti che vengono a crearsi nel corso di questa splendida avventura.
Parallelamente c'è la cena, quella accogliente tavolata che vede Carlo Cracco insieme alla "senatrice del programma" Sabrina Ferilli, Antonio Albanese e la sorpresa Corrado Guzzanti insieme ai già citati tre viaggiatori. "Anche i miei colleghi abituati a lavori più analitici, più profondi, si trovano molto bene in questa trasmissione" ci ha detto la Ferilli, che ha ammesso di avere "un ottimo rapporto col cibo, con la cucina. Mi piace mangiare cose buone, con un attaccamento alla cucina nostra, mediterranea, molto forte." Un legame col territorio che il programma di Prime Video sposa, promuovendo luoghi e prodotti italiani, dando una visibilità a tutti quei beni preziosi che ha il nostro paese: "Si parla tanto dei formaggi francesi" ha detto per esempio Antonio Albanese, "ma forse perché sono più bravi a venderli, perché noi abbiamo una varietà e una qualità incredibili."
Uno show originale italiano. La nostra intervista a Cracco e agli altri protagonisti
Ed è importante per un programma che nasce proprio dall'Italia, perché come ci fanno notare altri show di successo della piattaforma, come LOL per esempio, vengono da format stranieri. E una delle caratteristiche è l'atmosfera che si viene a creare, dettata per lo più dalla naturalezza e la spontaneità dei partecipanti: "è molto improvvisato il programma" ci dicono infatti sia Sabrina Ferilli che Antonio Albanese, tanto che lo stesso Corrado Guzzanti ci scherza su: "il mio problema è che ora non ricordo più cosa ho detto e sono molto preoccupato!"
Solo Cracco, a detta dei suoi ospiti, ha una linea guida, un canovaccio da seguire, "legato per lo più alla parte di viaggio", ma gli altri seguono a braccio. "Ogni tanto si avvicina uno degli autori di nascosto per suggerirci qualcosa da chiedere" spiega ancora la Ferilli, ma è Albanese a ribattere subito: "noi però non lo ascoltiamo mai!" È il valore aggiunto di Dinner Club, perché "condividere la tavola è il modo migliore per affrontare argomenti più personali, conoscerci" precisa ancora Sabrina Ferilli, che spiega come nell'ambienta ci si conosca bene, ma solitamente ci si trova in contesti diversi.
La tavola è, insomma, il luogo per confrontarsi anche su temi importanti. Anche politici e divisivi, se necessario. "Basta che chi si sieda a tavola" specifica Carlo Cracco, "sia pronto a mettersi in gioco, che si sieda l'essere umano e non il ruolo che riveste." Perché una tavolata appiana le differenze, diventa territorio di incontro. "È come la Livella di Totò" aggiunge Rocco Papaleo.
I nuovi ospiti e ingredienti di Dinner Club 3
E proprio Rocco Papaleo è uno dei tre nuovi ospiti che hanno condiviso il viaggio lungo l'Appia Antica da Roma a Brindisi, lungo luoghi da scoprire che "gli autori sono bravissimi a scovare", strade secondarie e paesi, piuttosto che l'autostrada che rende tutto uguale. Un itinerario che si sceglie in base ai luoghi che attraverso, che "in questo caso aveva anche delle tappe legate a Rocco e Christian", ma anche al momento dell'anno, alla stagione in cui si gira. "Non abbiamo limiti" dice Cracco, "l'unico limite è la necessità di incastrare tutto" con l'idea di costruire "un viaggio attorno alle persone, ai luoghi, alla tavola."
"Di loro mi ha colpito l'incoscienza" ci ha detto Carlo Cracco riguardo i compagni di viaggio che ha avuto in questi nuovi episodi, da De Sica che è stato seduto accanto a lui, a Emanuela Fanelli e Rocco Papaleo che confabulavano nelle retrovie. "Rocco è stato come la farina" ci ha detto Cracco, "il collante che ha unito il gruppo" e ci è venuto spontaneo chiedere che ingrediente fossero gli altri due, per la sua ideale ricetta da chef: "Christian è l'uovo, che ha una parte bianca e una rossa, o gialla che dir si voglia, mentre Emanuela è il sale. Insieme fanno la pasta."
E il futuro?
Inevitabile chiedere di un eventuale Dinner Club 4 su cui Cracco non può sbilanciarsi. Ma è evidente la voglia di andare avanti e continuare a sperimentare, dopo che le novità di questa edizione hanno aggiunto nuova linfa vitale. "Diciamo che non abbiamo limite" ci confessa, "siamo in un paese stupendo" con così tanto ancora da raccontare, e per di più "potremmo anche andare oltre i confini." Ma c'è anche un'altra suggestione che nasce dalle parole di Sabrina Ferilli: "immaginate di montare tutto in un film. È una storia che guarderei sicuramente." E le fa eco la Fanelli: "è sicuramente un film che mi piacerebbe guardare." E siamo sicuri che piacerebbe anche al pubblico.