"È meglio il Diavolo che conosci, dicono. Ma quando il Diavolo conosce te, l'oscurità minaccia di avvolgerti". La recensione di Diavoli, episodi 1x07 e 1x08, il thriller finanziario internazionale targato Sky Original in onda ogni venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV, come di consueto parte con il monologo interiore di Massimo Ruggero, un sempre più intenso Alessandro Borghi. Il settimo e l'ottavo episodio della serie prodotta da Sky Italia e Lux Vide e realizzata in collaborazione con Sky Studios, Orange Studio e OCS, sono quelli del ritorno a casa di Massimo. È il ritorno in Italia, dal padre malato, proprio mentre la vicenda si stringe attorno alla crisi economica italiana del 2011, quella che portò alle dimissioni dell'allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. L'episodio 8 si chiude proprio con le immagini di repertorio di Berlusconi che dà a malincuore questo annuncio. Poco prima, per due volte, avevamo visto Angela Merkel e Sarkozy scambiarsi un'occhiata di intesa, e un sorriso di scherno, davanti a una domanda sull'Italia. È il momento in cui, in Diavoli, la storia di finzione si intreccia di più alla realtà. La nostra realtà.
La trama: Dalla Baviera all'Italia, passando per la Moldova
L'episodio 7 inizia in Baviera, nel 2009, dove Dominic (Patrick Dempsey), arriva alla festa del figlio di un amico. In realtà è lì per "salvare" una banca tedesca, con un'iniezione di liquidi, che costerà parecchio alla banca negli anni a venire. Nel frattempo, aiutato da Sofia Flores (Laia Costa), Massimo (Alessandro Borghi) scopre che ci sono dei movimenti della sua banca che portano la sua firma digitale, ma che lui non ha mai firmato. C'è tutto questo, probabilmente, dietro alla morte di Ed Stuart. Dominic, poi, chiede a Oliver Harris (Malachi Kirby), di tenere d'occhio Massimo e il suo team. Massimo e Sofia, intanto, si recano in Moldova per avere informazioni su una centrale nucleare legata all'affare con la banca tedesca. Nell'episodio 8 i due si recano in Italia, a Cetara, sulla Costiera Amalfitana, dove il padre sta per morire. E, guarda caso, ha dei problemi con le banche.
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Diavoli episodio 7: Quasi un Bond movie
Come vi avevamo raccontato alla fine dell'episodio 6, Diavoli entra sempre più nel vivo della vicenda, alza il ritmo, segue sempre più i canoni di un'avvincente spy-story. Negli episodi 7 e 8 Diavoli sembra quasi un Bond movie: con l'epicentro sempre nella City di Londra, Massimo si sposta come un agente segreto in missione dalla Moldova all'Italia. Accanto a lui c'è sempre Sofia, e la dinamica tra loro è quella che potrebbe esserci tra l'agente e la Bond Girl: c'è l'attrazione, forse qualcosa di più, ma non siamo davvero sicuri che si possa fidare di lei. Che, non dimentichiamolo, è sempre legata a un'altra organizzazione, la Subterranea di Daniel Duval. Nel frattempo, una storia di doppi e tripli giochi sta prendendo forma all'interno della Banca New York London. Dominic, il giovane Oliver Harris e Eleanor (Pia Mechler) hanno a che fare con un cliente italiano. E dovranno fare delle scelte difficili.
Diavoli episodio 8: Massimo Ruggero, l'Italia e Silvio Berlusconi
L'altro lato di Diavoli è quello dell'episodio 8, l'annunciato (da Alessandro Borghi in persona nella conferenza stampa di lancio) ritorno a casa di Massimo. Anticipato da un incubo, Massimo viene convocato al capezzale del padre, in fin di vita, a Cetara, sulla Costiera Amalfitana. Tornare a casa significa fare i conti con il passato, con le sue origini, e con lo sgretolarsi della sua freddezza britannica e della sua corazza. Scopriremo il suo senso di colpa, una storia di delitto e castigo, un castigo di cui è ancora alla ricerca. Ma il passato di Massimo è un conto aperto, dove ha tolto, ma ha anche già dato parecchio. E Alessandro Borghi toccherà dei registri fin qui ancora inesplorati. L'Italia è centrale in questo episodio: che si sia a Cetara, o che si sia a Londra, dove, tra broker, bond, e banche, si sta giocando il futuro dell'Italia. Quei giorni del 2011 sono Storia recente del nostro paese, e l'addio di Silvio Berlusconi, salutato da molti come una liberazione, è ancora fresco. La teoria di Diavoli è che, in un modo o nell'altro, dietro tutto questo ci siano state delle manovre contro l'Italia da parte di persone senza scrupoli.
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Laia Costa: Sofia, la guerriera bambina
Accanto a Massimo, in ogni suo spostamento, c'è ormai Sofia. Finalmente è il momento, nella nostra carrellata sui protagonisti della serie, di soffermarci sulla vera rivelazione di Diavoli, Laia Costa, l'attrice spagnola di cui ci siamo innamorati a prima vista. C'è qualcosa di affascinante in questa fragile guerriera dal volto da bambina: gli enormi occhi verdi, il naso all'insù, le labbra carnose, il volto pulito e il fisico minuto di un'adolescente, unite alla grinta e alla scaltrezza di un felino che sa scattare e cadere in piedi. Il personaggio di Sofia Flores, blogger e attivista di Subterranea, società di controinformazione ispirata a Wikileaks, entra subito in sintonia con quello di Massimo, con cui ha in comune le origini umili. E con cui, probabilmente, ha un nemico in comune. La storia di Sofia, bambina rimasta sola in Argentina dopo il suicidio del fratello a causa della crisi del 2001, è di quelle che conquistano, e, intrecciandosi con quella di Massimo, è uno dei motori della serie. La dolcezza che entra nel loro rapporto, in queste puntate, è la grande novità. Il loro rapporto è sempre più intrigante. E anche misterioso: al di là del legame che si è stabilito, i due devono portare comunque avanti i loro interessi. Ora gli occhi di Sofia brillano. E, per la prima volta, si inumidiscono anche quelli di Massimo.
Pia Mechler: Eleanor, ghiaccio bollente
Sono invece sempre asciutti, glaciali, gli occhi di Eleanor, interpretata da Pia Mechler. È al femminile anche il nostro ritratto settimanale dei personaggi di contorno. E arriviamo a parlare di Pia Mechler proprio nel momento in cui, in Diavoli, il suo personaggio emerge dallo sfondo. Bionda algida ed elegantissima, Pia è Eleanor, una dei fedelissimi della squadra di Massimo Ruggero. È fedele a Massimo sul lavoro, e un breve dialogo ci fa intuire che sia stata vicina a lui anche nella vita privata. Sin dalle prime battute della serie ci siamo chiesti che ruolo avrebbe avuto: la sua eleganza sobria, impeccabile, fatta di tailleur dai colori pastello, sembrava essere lì solo per dirci che quello di Massimo era un mondo fatto di classe e di bellezza. E invece ora il suo bel volto pulito, fatto di espressioni sempre contenute, comincia a sorridere, ad ammiccare, a tirare fuori la grinta. E lo sviluppo di Eleanor alla fine dell'ottavo episodio, è sorprendente.
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Una torta con una bella glassa. E dentro...
Quando hai degli ingredienti che vanno a male e non vuoi buttarli, fai una bella torta e la copri con una bella glassa. Ma quando la tagli e guardi dentro ci trovi delle cose andate a male, titoli tossici come i mutui subprime. È la nostra Sofia a raccontarci questa metafora per spiegare alcune operazioni spregiudicate da parte del mondo della finanza. Un mondo che Guido Maria Brera e gli sceneggiatori stanno cercando di farci capire in tutta la sua complessità. Per insegnarci come si comportano i "diavoli" ai piani alti dei loro edifici di vetro e acciaio. E come le conseguenze delle loro azioni ci tocchino da vicino. Ora che si parla di Italia è tutto più chiaro.
Conclusioni
Nella recensione di Diavoli, episodi 1x07 e 1x08, vi raccontiamo il ritorno di Massimo in Italia, dal padre malato, proprio mentre la vicenda si stringe attorno alla crisi economica italiana del 2011, quella che portò alle dimissioni di Silvio Berlusconi. Mentre, da un lato, Diavoli si avvicina sempre più a un'avvincente spy-story, dall'altro la storia di finzione si intreccia di più alla realtà. La nostra realtà.
Perché ci piace
- La serie è estremamente avvincente: la tensione e la suspense sono sempre altissime.
- Patrick Dempsey e Alessandro Borghi, personaggi ambigui e sfaccettati.
- L'idea di portare nel racconto momenti di vita reale, di Storia recente.
Cosa non va
- Alcuni passaggi e alcuni termini tecnici di economia, anche se ben spiegati, potrebbero risultare un po' ostici.