Per fare concorrenza alla splendida coppia formata da Diabolik ed Eva Kant, interpretati da Giacomo Gianniotti e Miriam Leone, ci voleva un duo altrettanto affascinante. Valerio Mastandrea e Monica Bellucci negli eleganti panni di Ginko e Altea possono accettare la sfida senza problemi. In Diabolik - Ginko all'attacco!, nelle sale dal 17 novembre, secondo capitolo della trilogia ispirata ai fumetti delle sorelle Giussani firmata dai Manetti Bros., gli attori sono impegnati in una relazione segreta.
L'ispettore Ginko non può infatti far sapere che ama la duchessa Altea di Vallenberg. Sarebbe uno scandalo. Tra loro ci si mette anche proprio Diabolik, ormai ossessione dell'uomo, che arriva a dire alla compagna: "Niente viene prima di Diabolik: il sonno, l'amore o la morte".
Abbiamo incontrato gli attori Valerio Mastandrea e Monica Bellucci a Roma, all'anteprima di Diabolik - Ginko all'attacco!, dove l'interprete dell'ispettore ci ha confessato che la cosa più difficile è stata accendere la pipa in scena: "Un dramma. Accendere la pipa non è stato facile. Se non ve ne siete accorti vuol dire che hanno fatto un buon lavoro al montaggio".
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Diabolik - Ginko all'attacco!: amore e rischio
Da come Ginko fa resistenza nel baciare Altea e quanto invece si impegni per catturare Diabolik sembra quasi che preferirebbe abbandonarsi nelle braccia del ladro. Per Mastandrea questo ha un senso profondo: "Ginko non vuole arrendersi a questo amore clandestino e non detto, perché potrebbe scalfirlo e far venir meno il suo intento principale, la caccia ossessiva e ossessionata. Invece secondo me essere fragili per certi aspetti può anche dare più coraggio e determinazione".
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Altea però capisce l'ossessione dell'ispettore, Monica Bellucci lo conferma: "Altea ama Ginko anche per questo. Perché è impavido, non c'è niente che lo frena in questa ricerca, in questa lotta. Lei in qualche modo lo aiuta. Ne è gelosa, ma gioca quasi con questa cosa. Quello che le piace di lui è proprio che è così duro e anche chiuso. Perché è una donna che può avere tutto, quindi la difficoltà che lui trova nell'aprire il suo cuore è qualcosa che la eccita. Anche lei è un personaggio misterioso, una femminilità particolare".
Un tema centrale di Diabolik è l'amore per il rischio. Anche i due attori ne sono attratti, come conferma Mastandrea: "Se non si rischia facendo quello che facciamo noi! Se uno cerca le strade già battute, con cui si trova a suo agio è un peccato. Il nostro è un lavoro di espressione pura, quindi cercare, magari anche sbagliare, però sperimentare è fondamentale. Certo più vai avanti più è difficile accettare il rischio, si cerca la comfort zone sempre di più. Però il rischio credo rappresenti proprio il senso profondo del lavoro artistico".
Bellucci è d'accordo: "È importante fare progetti che permettono di evolvere sempre. Grazie a cui cercare nuovi limiti e anche di migliorare. Perché questo è un lavoro in cui non si impara mai. Il rischio c'è sempre. E questo è un progetto difficile per il panorama italiano, diverso. E penso che questa trilogia dei Manetti Bros. possa avere anche un cammino internazionale".
Rischio, amore e morte sono proprio ciò che rende affascinanti i personaggi creati dalle sorelle Giussani. Monica Bellicci ne è convinta: "Tutti loro giocano con la morte. È anche per questo che c'è una grande sensualità. Ginko e Altea si baciano in un cimitero: è proprio il discorso di amore e morte".