Ho ancora un regalo da incartare... nella plastica
È stranissimo scrivere questa recensione del nono episodio di Dexter: New Blood, il 5 gennaio su Sky Atlantic e NOW. Non solo perché questo revival, arrivati al penultimo appuntamento, si è rivelato molto più sensato e ben costruito di quanto potessimo immaginare al suo annuncio ma anche perché si tratta di un già classico episodio natalizio alternativo della serialità, in perfetto Dexter style.
La resa dei conti
Dopo averla preannunciata, è il momento della tanto attesa resa dei conti fra Jim/Dexter (Michael C. Hall) e Kurt (Clancy Brown), arrivata in modo fluido e ben costruito. Serial killer contro serial killer, nella miglior tradizione della serie originale. E sempre in quella tradizione, dopo la rivelazione a Harrison (Jack Alcott) dell'esistenza del passeggero oscuro nel finale della scorsa puntata, ora padre e figlio si ricongiungono e sono sinceri e onesti fra loro come non lo erano mai stati prima, tanto da rendere le scene fra i due interpreti ricche di pathos ed emozione. A Dex non sembra vero di poter parlare liberamente di questo aspetto della propria vita con qualcuno che non sia il fantasma di Harry (o quello di Debra, che grazie a Jennifer Carpenter in questo episodio fa scintille). Harrison dal canto suo finalmente trova qualcuno che capisce davvero cosa sta passando e non lo guarda atterrito per i propri istinti omicidi.
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In una puntata che non poteva che chiamarsi "The Family Business" padre e figlio sono entrambi in cerca di vendetta contro Kurt, e Dex prima di arrivare a lui vuole mostrare a Harrison come funziona il Codice di Harry, e gli racconta del Clown Killer, un esempio rappresentativo di serial killer in omaggio a IT. L'episodio sembra in generale un grande omaggio alla serie originale di Dexter, tra la chiusura della storyline legata a Trinity Killer, il covo del Clown Killer e quello di Kurt, la grande messa in scena e le scenografie ricostruite, e alterna un montaggio serrato a lunghi dialoghi di confronto fra i personaggi, soprattutto i momenti quasi intimi, spiati da un pubblico vouyerista, tra padre e figlio.
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Serial killer vs serial killer
"Puoi contare che i cattivi facciano cose cattive. E che le persone fuggano dalla propria vita" dice Dex a Harrison e parla non solo degli altri ma soprattutto di se stesso, che ha cercato di scappare dalla propria identità creandosene una nuova. Ma come sempre nell'audiovisivo il passato ad un certo punto bussa prepotentemente alla propria porta, in questo caso sotto forma di un figlio che voleva ritrovare un legame col padre e capire perché era stato abbandonato. Sono davvero intense e quasi liberatorie le sequenze in cui Jim è tornato ad essere Dexter in tutto e per tutto e lo fa davanti al figlio, senza nascondere più nulla, compreso il proprio rituale. Parallelamente però ci sono le indagini di Angela (Julia Jones) che non si fermano nemmeno durante le festività e la porteranno sempre più vicina alla verità, tra colpi di scena ben assestati, con un montaggio più serrato che si alterna a lunghi dialoghi rivelatori tra i protagonisti.
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A Very Dexter Christmas
Il nono episodio di Dexter: New Blood si rivela anche, come detto all'inizio di questa recensione, un già classico appuntamento natalizio alternativo della serialità, incartato nel sangue e nella plastica. Il sangue che torna a sgorgare è una presenza costante nell'episodio, a simboleggiare la "liberazione" del passeggero oscuro di Jim. È arrivato quel periodo dell'anno e Dex non si dimentica da un lato dei regali per Harrison - in fondo è pur sempre il loro primo Natale insieme - regali di un padre serial killer ovviamente. Ma non scorda nemmeno quelli per Angela e Audrey (con cui inspiegabilmente ora è tutto a posto) compresi i tipici maglioni natalizi imbarazzanti per figurare il più possibile come "normali", come spiegherà a Harrison. Una delle sequenze più riuscite dell'episodio è proprio quella in cui "It's the most wonderful time of the year", un brano abusato nelle puntate a tema ma qui perfettamente inserito, fa da sottofondo a una situazione tutt'altro che festiva ma testimonia anche la libertà che Dex ora prova per essere finalmente uscito allo scoperto con Harrison e avere un partner in crime. C'è un ultimo confronto del rapporto padre-figlio e della dicotomia mostro-eroe, preda-predatore, con le rivelazioni su quanto accaduto a Harrison e Ethan e sul modus operandi di Kurt, che svela una stanza che sembra omaggiare Ritorno a Oz. Ma sarà Angela a ricevere infine il regalo più pericoloso di tutti.
Conclusioni
Concludiamo la nostra recensione del nono e penultimo episodio di Dexter: New Blood meravigliati di come questo revival arrivato quasi alla fine del viaggio si sia rivelato sensato e strutturato, oltre che aver proposto una puntata che è già un classico di Natale alternativo in cui Dex e Harrison, finalmente onesti e complici, devono dividersi fra la vita da serial killer e quella da persone “normali”. Una sequela di colpi di scena ben assestati e un montaggio serrato alternato a lunghi dialoghi e confronti fra i personaggi, porterà alla verità per tutti, che lo vogliano oppure no.
Perché ci piace
- Un episodio che è sia il momento della verità per quasi tutti i personaggi sia una puntata natalizia alternativa della serialità.
- Le sequenze fra Dexter e Harrison, con due bravissimi Michael C. Hall e Jack Alcott, e quella con It’s the most wonderful time of the year in sottofondo.
- L’omaggio alla serie originale e ad alcuni topoi cinematografici con la messa in scena dei covi del Clown Killer e di Kurt e il recupero del rituale di Dexter.
Cosa non va
- Il modo in cui Dex si comporta con Angela e Audrey è forse un po’ troppo sbrigativo e risolutivo.