C'è un dato, fondamentale, che subito spicca: gli incassi cinematografici del 2023 sono superiori del 61% rispetto a quelli del 2022. Anche le presenze registrano un importante segno positivo, +58%. Dando uno sguardo al triennio pre-pandemico, il 2023 ha accorciato la differenza negativa, sfiorando i numeri del 2018 (-16% nel 2023, rispetto al -48% del 2022). Queste, in apertura, le percentuali più importanti sottolineate durante il consueto incontro organizzato da Cinetel, che riassume l'anno di cinema trascorso. Un anno importante, "di rinascita", che registra una crescita sostanziale, in un bilanciamento di quote tra le produzioni italiane e quelle internazionali (dominate da Hollywood, ovviamente). Ma anche un anno di riscoperta, di novità e di certezze.
Se diamo uno sguardo ai primi tre incassi dell'anno, C'è ancora domani, Barbie e Oppenheimer, non troviamo nessun titolo legato ad un franchise; un segno indirettamente indicativo, che mostra quanto il pubblico italiano stia tornando a frequentare la sala con una consapevolezza diversa, e forse più attenta ad una certa propensione tanto autoriale quanto pop (come vi abbiamo raccontato a proposito de Il ragazzo e l'airone). Ad aprire la conferenza, Lucia Borgonzoni sottosegretaria al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo: "Una buona stagione estiva, e anzi dobbiamo impegnarci a portare prodotti italiani nei mesi estivi. Eppure, abbiamo visto che il pubblico in sala ci va anche quando fa caldo. Il cinema deve essere un consumo culturale, un abitudine che si era persa. Anzi, rispetto ad altri Paesi siamo riusciti a crescere molto di più. Questo ci lascia margine di crescita per il futuro". Se il concetto di cinema estivo è un vecchio ma giustificato pallino dell'industria italiana (possibile però solo quando ci sono grandi titoli, e Barbie è un esempio), è infatti interessante il dato italiano rispetto ad altri territori europei, che ha recuperato il mercato della Spagna (ma ancora lontano dalla Francia).
Un 2023 al cinema in decisa crescita
Durante l'incontro, è poi intervenuto Mario Lorini, presidente ANEC: "Dobbiamo farci i complimenti, perché è bello vedere le file fuori al cinema. Il pubblico ha ritrovato la voglia di condividere un'esperienza. Dobbiamo in qualche modo continuare a coccolare gli spettatori, spingendo gli esercenti a modernizzare le sale. La qualità? Può essere anche spettacolo. Cito Paola Cortellesi, ma pensiamo a Foglie al Vento, a Il ragazzo e l'airone o a Wim Wenders con Perfect Days". A proposito, nel 2023 la prima società di distribuzione è la Warner Bros., con il 20% degli incassi; al secondo posto la Disney con il 17,3%, e ancora la Universal con il 17,1%. L'andamento del 2023 è stato insolitamente inverso: i primi mesi dell'anno sono stati al di sotto della media, crescendo in primavera e poi in estate (+97%, vedi alla voce Barbie e Oppenheimer), per risalire poi a novembre (vedi alla voce C'è ancora domani).
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Il cinema italiano, e il pubblico di riferimento
"I dati del 2023 sono importanti, ma vogliamo continuare a lavorare sull'estate. Riproporremo Cinema in Festa, che lancia il periodo estivo", spiega invece Massimo Proietti, vice presidente Unione Editori e Distributori Cinematografici ANEC. Nel riepilogo, è stato sottolineato che ben 285 cinema hanno incassato di più rispetto alla media 2017-2019, mentre la quota di mercato è dominata dal 53% USA, con l'Italia che si attesta al 25% Italia. Al tal proposito, Davide Novelli, AD Cinetel, ha dichiarato che: "L'Italia è in salute, la media delle nostre produzione nel 2023 è superiore a quella del 2017-2019, avvicinandosi ai dati del 2010-2019. Siamo in media. Tra i primi dieci incassi italiani c'è la commedia, ma ci sono poi tanti generi diversi: i gusti del pubblico stanno cambiando". Ma qual è il pubblico che frequenta le sale? I dati sono raccolti da CineExpert: il 48% sono donne, mentre il 52% uomini; lo spettatore di riferimento è under 35. Il 44% sono spettatori assidui, il 20% generici e il 36% casuali.
Le uscite in sala. Ma non saranno un po' troppe?
Certo, un incontro che apre ad una riflessione sul numero di film distribuiti in sala - in parte lanciata da Paolo Del Brocco, che alle Giornate di Sorrento spiegava quanto 01 Distribution stesse pianificando meno uscite theatrical -. Nel 2023 sono usciti 824 titoli, con un aumento di 228 film rispetto al 2022, di cui 384 produzioni e co-produzioni italiane (anche qui, +104 rispetto al 2022). La stragrande maggioranza, infatti, è passata quasi del tutto inosservata, e appena 217 di questi hanno avuto una distribuzione superiore ai 50 cinema. Allora, una minore offerta, potrebbe essere funzionale nell'ottica di una maggior costanza e una maggior attenzione rispetto a quei film, anche importanti artisticamente, che sono stati pressoché ignorati. Dato ancora più significati per l'Italia, 70 titoli italiani sono usciti in più di 50 cinema (su 384...). Un dislivello notevole, e frutto di una distribuzione spesso frettolosa, nonché ingolfata. Ecco, manca una maggior assimilazione da parte delle sale, considerando che circa del 50% dei cinema italiani sono mono-sala. Dunque, se i numeri sono certamente buoni, bisognerebbe lavorare su questo aspetto, essendo siamo ben oltre la nostra capacità di assorbimento.