CSI - Stagione 9, episodio 8: Young Man with a Horn

L'ottavo episodio della nona stagione di CSI, misterioso e dalle atmosfere rétro, è ambientato in uno dei più antichi casinò di Las Vegas: Le Chateau Rouge.

L'ottavo episodio della nona stagione di CSI: Crime Scene Investigation ci propone un efficace cocktail di mistero e suggestioni retrò, portandoci all'interno di uno dei più vecchi casinò di Las Vegas: Le Chateau Rouge, antica ed elegante struttura che negli anni '50 ha vissuto i fasti del jazz e della Dolce Vita, per poi chiudere improvvisamente i battenti in seguito all'omicidio del suo proprietario.
La puntata si apre con la scena di un teatro vuoto nel quale sono in corso le prove per uno spettacolo di talenti musicali in stile American Idol: lo show si chiama "Overnight Sensation", e le due star indiscusse sono il cantante Kip e la bella vocalist nera Layla. Mentre i due si esibiscono, il produttore li interrompe a più riprese sbeffeggiandoli per la loro scarsa intensità emotiva e umiliandoli davanti allo staff. Il brusco trattamento fa crollare Layla, che scoppia a piangere e si allontana dal teatro.
Più tardi quella sera, un fagotto bianco viene ritrovato sotto un cavalcavia in una zona poco raccomandabile di Las Vegas: dentro c'è avvolto il cadavere di Layla, vestita solo di calze e reggiseno e truccata in modo appariscente. Grissom e Catherine sono sul posto, quest'ultima osserva che la ragazza era la cantante preferita di sua figlia. Grissom nota invece che la ragazza ha tragicamente realizzato il suo sogno, quello di essere una "Overnight Sensation".

In laboratorio, Stokes e Catherine analizzano il tessuto nel quale è stato avvolto il cadavere di Layla. Si tratta di una tovaglia molto vecchia che porta la firma di una ditta che rifornisce lo Strip da tempo. Grissom nota che i nodi utilizzati per tenere chiuso il fagotto sono nodi da marinaio esperto.

Sotto il cavalcavia, Riley e Greg (i quali ultimamente fanno spesso coppia: che i produttori abbiano intenzione di farli innamorare?) effettuano ulteriori rilievi. Notano alcune gocce di sangue e individuano le impronte lasciate da strane ruote.
Robbins e Catherine stabiliscono, in obitorio, che Layla è morta a causa di un violento trauma all'addome che ha lacerato il fegato. Non vi sono tracce di violenza sessuale, ma emerge subito un'altra, sconvolgente verità: Layla era incinta.
All'hotel dove alloggiava Layla, Brass e Nick ricostruiscono gli ultimi movimenti della ragazza servendosi delle registrazioni delle telecamere interne. La giovane è arrivata nella stanza alle 19, poi ha effettuato due chiamate: una al suo "chaperon" e una al produttore Drew Rich. Infine ha navigato su Internet cercando prima una clinica per aborti e poco dopo un'agenzia specializzata in adozioni. I video di sorveglianza mostrano che anche Kip era con lei. Lei è uscita a mezzanotte, lui poco dopo.
Brass interroga Kip, spiegando che sa della sua relazione con Layla e insinuando che i due fossero andati in quel sottopassaggio in cerca di qualcuno che effettuasse un aborto clandestino. Il padre/agente di Kip, presente nella stanza, si oppone a queste domande e difende il suo pupillo. Brass replica che proprio l'agente, che porta sul braccio un tatuaggio da marinaio, avrebbe potuto essere disposto a uccidere per tutelare il suo investimento. L'interrogatorio però si conclude senza grossi risultati.
Nel frattempo arriva la notizia che il neonato che Layla portava in grembo non era di Kip, bensì di un certo Marvin Flick, che emerge poi essere il produttore Drew Rich, uomo che ha dei precedenti penali per stupro.
Brass fa visita a Marvin/Drew sul set, mentre questi sta organizzando cinicamente una puntata "strappalacrime" tutta dedicata alla morte della giovane cantante Layla. Brass gli dice di sapere che era lui il padre del bimbo di Layla, e che questo potrebbe valergli una seconda accusa per stupro. Drew replica che questi giovani sono in realtà spietati arrivisti e navigati manipolatori, poi ammette di aver avuto rapporti sessuali con lei, ma che Layla era consenziente. Aggiunge poi che la sera prima era in un motel con una prostituta, ma Brass lo fa arrestare.

In laboratorio, Grissom e Hodges analizzano il rossetto che indossava Layla al momento della morte. La sua miscela è molto antiquata, qualcosa che veniva utilizzato molti anni prima. Inoltre, la tovaglia porta minuscole tracce di un vecchio intonaco. Hodges dice che è come se Layla avesse trovato una falla nello spazio-tempo e il suo omicidio fosse avvenuto decenni prima.
Stokes e Catherine consultano una vecchia mappa di Las Vegas per individuare i casinò ai quali la ditta di tessuti forniva tovaglie. L'unico ancora in piedi è Le Chateau Rouge, ormai un rudere: il locale aveva fatto furore ai tempi di Frank Sinatra , ma è chiuso da moltissimi anni. I detective si recano sul posto. La recinzione esterna mostra segni di effrazione, inoltre Greg nota, all'esterno, delle impronte lasciate dalle stesse ruote individuate sotto al cavalcavia.
All'interno del casinò, il tempo sembra essersi fermato. Tutto emana un senso di eleganza ormai in avanzato decadimento. Greg e Stokes rievocano vecchi racconti sentiti da qualche parte a proposito di quel locale negli anni ruggenti del jazz e della mafia che controllava Vegas. Greg nota che le tovaglie sui tavoli sono dello stesso tipo di quella che avvolgeva il cadavere di Layla, inoltre trova il carrello che ha lasciato quelle strane impronte sulla scena del crimine. Stokes individua infine l'unico tavolo privo di tovaglia. All'esterno del casinò, Grissom viene avvertito dell'arrivo della proprietaria, un'elegante signora in età avanzata che beve champagne all'interno di una Bentley munita di autista e lo invita all'interno per fare due chiacchiere. Col suo savoir-faire, il leader della Csi si fa raccontare la storia del casinò, e la padrona gli rivela di non essere mai più entrata là dentro dopo l'omicidio di suo marito, avvenuto 50 anni prima, e di non volerlo fare nemmeno ora.
Dentro il casinò, i detective trovano nei camerini la postazione riservata a una certa Jasmine, che avevano appreso in precedenza essere la nonna di Layla nonchè una vecchia ballerina del casinò. Sul bancone dove campeggia uno specchio c'è il rossetto utilizzato da Layla per truccarsi. Nel salone principale intanto, Stokes trova un cellulare: l'ultima funzione utilizzata è la videocamera, e mostra Layla che si esibisce in un balletto vecchio stile (colui che riprende è presumibilmente Kip), finchè all'improvviso un uomo emerge da dietro le quinte suonando il sax e la ragazza lancia un grido terrorizzato.
Grissom vuole vederci chiaro, e comincia a esaminare meglio la scena con Catherine quando, spostando il sipario, si trova davanti l'uomo, un anziano di colore con una pistola in mano (interpretato dal leggendario attore Bill Cobb), che sviene immediatamente alla vista dei detective. In ospedale, Grissom interroga l'uomo. Questo rivela di aver vissuto negli ultimi decenni all'interno del casinò, e di essere uscito allo scoperto quella sera solo per suonare una "dolce musica" in compagnia della ragazza. L'uomo spiega che quando è apparso, Kip gli è saltato addosso, e lui ha sparato un colpo, mettendolo in fuga (a Grissom, il giovane confesserà poi di aver cercato Layla per ore, ma senza successo). Poi, riferendosi alla ragazza, l'uomo dice "sono stato io, mi avete preso". Ma sembra in stato confusionale, le sue parole non hanno senso.

Più tardi, Grissom comincia a interessarsi al passato del casinò e vede un documentario in cui si rievocano I fasti del casinò e si parla dell'omicidio del suo proprietario, Rosenthal, evento che ha portato alla chiusura del locale. Il documentario mostra anche un'intervista allo sceriffo che risolse il caso. Lo sceriffo afferma, nel video, che a uccidere Rosenthal non fu la mafia ma uno dei musicisti che lavoravano nel locale, a scopo di rapina. Alla fine venne arrestato il musicista di colore Melchior Wilson, il quale morì poi in prigione. Grissom è convinto che Wilson sia stato incastrato, e nota un'incongruenza. Lo sceriffo affermava di aver recuperato un'impronta digitale di Wilson dal portafoglio di coccodrillo di Rosenthal, ma ripetendo il test in laboratorio il leader della Csi dimostra che i portafogli di quel tessuto presentano irregolarità che impediscono di rilevare un'impronta leggibile.

A questo punto, il leader della Csi si reca in un club privato dove dei vecchi giocatori di poker si riuniscono per fare qualche partita. Qui incontra lo sceriffo assieme ad altre "vecchie tigri" della polizia e delle autorità cittadine, impegnati in una partita. Lo sceriffo gli dice che, se vuole sapere qualcosa a proposito del caso, deve sedersi e vincere una mano. Grissom obbedisce e, sfoderando la sua esperienza da ex-giocatore incallito, riesce a spazzolare il piatto. Poco dopo, al bar con lo sceriffo, spiattella la sua verità sul caso, accusando l'uomo di aver incastrato Melchior Wilson. Lo sceriffo però non concede nulla e se ne va sfoggiando la solita aria da vecchia volpe.
Di nuovo allo Chateau Rouge, Catherine e Stokes cercano di ricostruire la dinamica della morte di Layla. Utilizzando un disegno delle impronte che la ferita aveva prodotto sul suo addome, i due detective riescono a stabilire che la morte è dovuta all'impatto accidentale con una pesante sedia di legno, probabilmente mentre fuggiva terrorizzata nel locale buio.
Greg e Riley cercano nel frattempo nella lista di musicisti che suonavano allo Chateau Rouge dei tempi d'oro. Grazie alla "ricostruzione facciale" operata dal computer, riescono a collegare il vecchio in stato confusionale con un musicista di nome Harry Bastille. Grissom convoca la signora Rosenthal, proprietaria del casinò e le mostra l'uomo chiedendole se lo conosce. Nel momento in cui lo vede, lei sembra avere un attimo di smarrimento e subito dopo dice "No, non è lui". Ma dopo che Grissom la mette di fronte ai risultati del computer, la donna confessa di sapere chi è l'uomo.
Così si accende una lampadina nella mente del capo della CSI: Grissom ricorda di aver visto, nelle foto che ritraevano la scena dell'omicidio di Rosenthal, una bottiglia rovesciata di prezioso champagne rosè, lo stesso che la signora Rosenthal l'aveva invitato a bere nella sua macchina. Segno che la donna era presente la sera in cui Rosenthal è stato ucciso. E probabilmente, la presenza dello champagne significava un'occasione per festeggiare qualcosa, oppure l'ingrediente perfetto per celebrare una relazione sentimentale. Quindi Miss Rosenthal racconta tutta la storia: lei e Harry Bastille, sassofonista di colore dello Chateau Rouge, avevano una relazione amorosa e la sera dell'omicidio si erano incontrati nello studio del marito, ma lui li aveva scoperti e si era scagliato con furia su Harry. A quel punto lei aveva afferrato la pistola che era caduta al marito e aveva sparato un colpo per fermarlo, uccidendolo.
Miss Rosenthal racconta di aver detto a Harry di scappare via, e poi di aver confessato l'omicidio allo sceriffo. Ma le autorità cittadine, disposte a quei tempi a tollerare che una donna potesse commettere un omicidio e restare impunita ma non che una bianca potesse amare un uomo di colore, avevano incolpato Wilson per nascondere la verità.
A questo punto vediamo un flashback di Miss Rosenthal e Harry che cantano insieme sul palco dello Chateau Rouge la bellissima "Smoke Gets In Your Eyes" dei Platters, e non possiamo non sentirci coinvolti dalla storia tragica di questi innamorati sfortunati, divisi dal tempo e dalla vita e uniti solo nei ricordi. Poco dopo, la scena si sposta su Kip che, in diretta tv, viene nominato vincitore del programma "Overnight Sensation". L'episodio si chiude con Catherine e Grissom che passeggiano. Quest'ultimo racconta alla collega di quando venne a Las Vegas per giocare d'azzardo e riuscì a tirare avanti con l'attività di pokerista fino a diventare investigatore. Infine, il leader della Csi conclude con una frase enigmatica e significativa: "E' ora di alzare la posta in gioco".