Cosa mi lasci di te, la recensione: la storia d’amore vissuta da Jeremy Camp, star della Christian music

La recensione di Cosa mi lasci di te, storia d'amore in salsa bio-pic che si ispira alla vita del cantautore star della Christian music, Jeremy Camp, in uscita digitale su Amazon Prime video dal 17 aprile.

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Cosa mi lasci di te: Gary Sinise, Shania Twain, K.J. Apa in una scena del film

L'uscita digitale in alternativa alla sala, decisione motivata dal momento che stiamo vivendo, potrebbe anche essere una mossa vincente per alcuni titoli e cercheremo di verificarlo in questa recensione di Cosa mi lasci di te, storia d'amore - biopic ispirata alla vita di Jeremy Camp, star della Christian Music ed alla sua breve ma significativa relazione con la prima moglie Melissa, morta per un tumore in giovane età. È Amazon prime video a ospitare l'anteprima streaming di Cosa mi lasci di te, film diretto dai fratelli Andrew e Jon Erwin che, raccontando la nascita e l'epilogo tragico della storia d'amore tra un giovane Jeremy Camp (K.J. Apa) e Melissa Lyn Henning (Britt Robertson) punta ad un pubblico diversificato di giovani, non riuscendo però sempre a trovare il giusto equilibrio tra i due filoni che percorre, quelli del sick-lit movie e del biopic musicale.

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Cosa mi lasci di te: K.J. Apa in una scena del film

Lasciata la casa familiare, a Lafayette in Indiana, per il college, con poche valigie e una chitarra fiammante, Jeremy, interpretato dalla star di Riverdale K.J. Apa, parte con il sogno di diventare un grande musicista. All'università Jeremy incontrerà in un locale, l'artista che gli farà da mentore, Jean Luc LaJoie, cantante dei The Kry, interpretato da Nathan Dean. Proprio ad un suo concerto, lo sguardo di Jeremy incrocerà quello di Melissa che porterà all'inizio del coinvolgimento amoroso tra i due. Nascita, crescita, culmine ed epilogo di un amore, questo è Cosa mi lasci di te, che si avvale, nel percorso, di attori degni di nota come Gary Sinise nel ruolo del padre di Jeremy e di una quasi neo attrice ma navigata cantante, Shania Twain, nei panni della madre dell'ora star.

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Assenza di pulsioni

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Cosa mi lasci di te: una scena del film con Britt Robertson, K.J. Apa

Si dilungano poco sul background di Jeremy i registi Joe e Andrew Erwin, gli basti ricordare allo spettatore, attraverso le parole del padre, che quello di Jeremy è un dono da coltivare, come a sottolineare che il nostro protagonista ha talento da vendere. Con la stessa solerzia ed a tratti superficialità della pellicola, Jeremy riesce a trovare presto la sua strada musicale attraverso un artista già introdotto e famoso, Jean Luc LaJoie, che lo accoglierà presto tra le sue artistiche braccia da mentore. Involontariamente sarà proprio Jean Luc il tassello mancante tra Jeremy e la ragazza che ha colto la sua attenzione mentre osservava il pubblico da dietro le quinte del concerto. Melissa non è solo una fan di Jean Luc ma anche un interesse amoroso del cantante. Nella realtà Melissa era soltanto una cara amica di Jean Luc ma i fratelli Erwin hanno confessato di aver modificato la storia riunendo sotto il personaggio del cantante dei The Fry, sia il mentore che il rivale in amore. Questo espediente e licenza narrativa poco aggiunge alla storia in quanto a pathos e il contrasto tra i due rivali è trattato, anche questa volta, solo ufficialmente come un grande ostacolo ma non nello svolgersi effettivo degli eventi. Se il conflitto tra i due amici è più spiegato che agito, il contrario avviene per il modo in cui la relazione tra Melissa e Jeremy viene sviluppata. Conoscendo la storia di Jeremy Camp e la sua fede cristiana, si può immaginare che lui e Melissa si fossero trovati in accordo sul non dare seguito alle tanto collegiali pulsioni sessuali. Resta il fatto che il crescendo di una relazione tra post-adolescenti dovrebbe comprendere, almeno filmicamente, o un chiaro sottendere o nel caso di una storia d'amore e di fede, una spiegazione sull'assenza di certi elementi che qui invece diventa vistosa, ancor più che in un film per ragazzi. Questa mancanza annulla spesso l'effetto traino di KJ Apa e Britt Robertson, amatissimi dai più giovani.

E la musica?

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Cosa mi lasci di te: K.J. Apa durante una scena del film

A leggere la biografia di Jeremy Camp o i racconti e le testimonianze del cantante e della sua seconda moglie, conosciuta dopo la morte di Melissa e da cui ha avuto tre figli, si può essere sicuri del fatto che Cosa mi lasci di te sia abbastanza fedele alla storia vera e quindi biografico. A quell'incipit da biopic non ce n'è abbastanza di un elemento su cui si riponevano molte speranze: la musica. C'è paradossalmente poca musica in un film su un cantante e questo, considerando i più illustri precedenti e il carattere melodico da ballata country dei brani di Camp, potrebbe "risuonare" come una mancanza. La ragione della poca musica può risiedere solo nell'incertezza dei registi su che indirizzo dare al film che percorre molte possibili strade prima di trovare la propria.

Sfiorare i generi

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Cosa mi lasci di te: una scena con Britt Robertson, K.J. Apa

Cosa mi lasci di te prova a tenersi in equilibrio tra il genere romantico adolescenziale e quello del sick-lit movie abbandonando velocemente quello del biopic musicale. Dal momento in cui a Melissa viene diagnosticato il tumore, bisogna rilevare che il film si chiarisce le idee perché smette di sfiorare i due generi, cercando di stare con due piedi in una scarpa, e si abbandona al sentimentale tanto amato dagli young adult. Non più solo film romantico ma liberamente e spudoratamente pellicola sul lottare contro la malattia, tenere duro e amarsi sperando nel miracolo. Il dolore si presenta anche come una presa di coscienza per Melissa che capisce di amare profondamente, così come Jeremy comprende che la sua strada è sposare la sua amica e più grande fan e diffondere la sua musica.

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Cosa mi lasci di te: Britt Robertson, K.J. Apa in un'immagine

Incontrando il destino verso cui doveva dirigersi da subito, Cosa mi lasci di te diventa più fluido e possiamo così rilassarci nella visione perché il cammino d'amore e di fede che i due hanno intrapreso è finalmente chiaro. Anche l'arrivo di un presunto miracolo risulta credibile proprio perché i fratelli Erwin hanno scoperto le loro carte e puntano alla lacrima. Il matrimonio sulla spiaggia tra i due non è che la punta dell'iceberg per preparare i fazzoletti.

I still believe

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Cosa mi lasci di te: Britt Robertson, K.J. Apa durante una scena del film

Non ci sono solo lacrime ma anche una riflessione sulla fede, sul suo entrare in gioco anche nei momenti più bui. Ai dubbi di Jeremy, al suo dolore e alla voce di K.J. Apa che ritrova la sua musica viene affidato il quesito che ogni persona di fede si pone quando perde una persona cara. La risposta invece arriva per mano di Melissa, in una lettera dove si dice felice di viaggiare verso la luce piena di amore e di fede. Il risultato è una hit musicale, I still believe, che ha reso celebre Jeremy Camp e commosso tutti gli innamorati romantici, cristiani e non, di una buona parte del mondo, a giudicare dalle vendite dei dischi del cantautore tutt'oggi.

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Cosa mi lasci di te: Britt Robertson, K.J. Apa in una scena del film

Cosa mi lasci di te, per quelle mancanze elencate e per quei pregi descritti sopra, potrebbe trovare un suo giusto senso e consenso proprio nella sua distribuzione ed anteprima digitale. A chiudere il cerchio, il buon passaparola tra gli amanti dei generi sfiorati, da sick-lit movie fino al biopic musicale, potrebbe dare dei frutti ancor più succosi dell'uscita sala a cui il film era destinato.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Cosa mi lasci di te, film sentimentale basato sulla storia d’amore tra il cantautore star della Christian music Jeremy Camp e la sua prima moglie Melissa, confermando che l’uscita in digitale, convogliando automaticamente target diversi potrebbe giovare alla pellicola che sfiorando vari generi come il dramma sentimentale, il sick lit movie e il biopic musicale, fatica a tenersi in equilibrio ed a prendere posizioni. Complice il richiamo dei suoi protagonisti, KJ Apa e Britt Robertson, ci sono buone possibilità che il loro traino travalichi i limiti di un film che di fatto punta all’elogio dell’amore puro e al valore della fede oltre la morte.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.8/5

Perché ci piace

  • KJ Apa e Britt Robertson hanno una buona intesa sullo schermo e in coppia funzionano.
  • È commovente quando si abbandona alla sua vocazione principale: celebrare l’amore e la fede.

Cosa non va

  • Sfiora vari generi senza riuscire a tenerli in equilibrio trattandoli con superficialità.
  • Si maschera da film romantico sulla scia degli amati sick lit movie quando è invece un film sul valore della fede.
  • Ha molta meno musica di quel che ci si aspetta dalla storia vera di un cantautore.