Lo anticipa direttamente Connie Nielsen, in questo sequel i ruoli "si sono invertiti". Abbiamo incontrato l'attrice in occasione del virtual junket organizzato per l'uscita di Io sono nessuno 2, che segna il ritorno di uno dei personaggi action più interessanti degli ultimi anni. Di chi parliamo? Di Hutch Mansell, interpretato da Bob Odenkirk.

Tutto il cast principale riprende i propri ruoli, compresa Connie Nielsen, protagonista femminile nei panni di Becca, moglie del fixer governativo. A dirigere il film, Timo Tjahjanto. La storia? Hutch sta trascurando un po' troppo la famiglia, e allora forse serve una bella vacanza. Dove? Quale posto migliore se non la località dove Hutch trascorreva le vacanze estive? Il luogo perfetto per creare "dei ricordi". Peccato che la cittadina sia sotto la morsa di una spietata trafficante.
Io sono nessuno 2: intervista a Connie Nielsen
"La famiglia è al centro del film, con una bellissima relazione e collaborazione tra personaggi che sembrano reali", spiega Connie Nielsen a Movieplayer. "Non stiamo mostrando una famiglia perfetta. Litigano spesso. Uno lavora troppo e l'altra si sente trascurata. Nel primo film era il contrario: Becca lavorava troppo e Hutch si sentiva messo da parte. Nel secondo, è un po' come se i ruoli fossero stati invertiti. È come se la sua vera personalità avesse preso il sopravvento, e sta venendo fuori a spese della famiglia, ancora una volta. E così ora dobbiamo trovare un nuovo modo per avvicinarci. Dobbiamo passare attraverso tutta questa strana vacanza per scoprire ancora una volta che c'è un legame profondo e sincero tra di loro".
Il tema principale è la memoria, così come i ricordi da costruire. Un tema che regge la sceneggiatura, tra una scena action e l'altra. Oggi, però, sembra complicato creare dei ricordi che vadano oltre un post su Instagram. "Le fotografie sono i social media, e cerchiamo di trattenere il tempo fissandolo sui social o con una fotocamera", continua l'attrice. "Come esseri umani sappiamo che il tempo scorre inesorabilmente, e così cerchiamo di trattenerlo. La nostalgia è proprio questo: lo sforzo di trattenere il tempo per tornare indietro e dire: "Sono ancora la stessa persona e voglio rivivere quel momento". Vogliamo rivivere la nostra infanzia. Spesso pensiamo che il passato sia migliore del presente, che in qualche modo le cose fossero più semplici. Non lo erano. Erano incasinate proprio come oggi".
La potenza dei ricordi

Del resto tutto è riconducibile all'infanzia: "Quando siamo bambini abbiamo la sensazione che tutto ciò che ci circonda sia normale. Poi cresci, diventi adulto e le cose diventano più complesse. Lottiamo con questa complessità, e quindi vogliamo tornare a quell'infanzia. Ed è quello che si vede nel film". Prosegue Connie Nielsen: "C'è questo desiderio in Hutch di tornare alla sua infanzia. Ma anche il villaggio in cui si reca, sebbene all'apparenza sembrasse uno spazio pieno di ricordi gloriosi, in realtà mostra solo il lato oscuro di un'America più trascurata, un luogo dove non c'è lavoro e dove lo spaccio di droga sta corrodendo il tessuto sociale. Dietro l'azione e il divertimento ci sono intuizioni profonde, sia sulla famiglia che sulla mascolinità, e anche, credo, sull'America".
Io sono nessuno 2, tra l'altro, sottolinea quanto sia fondamentale la credibilità e l'efficacia del cast in funzione della riuscita di un film. E diciamolo: se c'è Bob Odenkirk difficilmente si sbaglia. "Adoro Bob", confida Connie Nielsen, alla fine della nostra intervista. "Ci divertiamo tantissimo insieme e andiamo davvero molto d'accordo. Mi sento davvero al sicuro con lui in scena, mi lascia davvero tanto spazio. In Io sono nessuno c'è molto di Bob. È un attore molto aperto nei confronti dei registi, dei produttori, e di tutti gli attori che sono sul set. È meraviglioso lavorare con lui".