Come dire, fossero tutti come Gianni Di Gregorio. Questa volta, in Come ti muovi, sbagli, racconta la storia di un professore, placido e abitudinario, le cui tranquille giornate vengono sconvolte dal ritorno a casa di sua figlia e dei suoi due nipoti. Subito al cinema, parallelamente alla presentazione alle Giornate degli Autori di Venezia 82, il film di Di Gregorio è "costruito sulle persone normali".

Incontriamo l'autore, affiancato dalle protagoniste Greta Scarano e Iaia Forte, nel bel mezzo del marasma festivaliero. Un incontro leggero, catartico e garbato come tutti i suoi film. "Mi piace questo cinema, fatto sulle persone normali. Donne e uomini che considero i veri eroi del nostro tempo", ci dice Di Gregorio. "Quelli che faticano per vivere. Sono innamorato di questo, mi viene istintivo parlare di questa normalità, e non degli eccessi. Anche per via del mio carattere".
Come ti muovi, sbagli: intervista a Gianni Di Gregorio, Greta Scarno, Iaia Forte

Estremamente calzate il paragone che arriva da Iaia Forte, quando parla di Gianni Di Gregorio e delle sua capacità di affrontare il mondo. "Il territorio umano è vasto, ma spesso ce lo scordiamo", spiega l'attrice. "Ritornare alla nostra profondità, anche leggere, è importante. Gianni poi è come Fred Astaire, viaggia nelle cose con una grazia assoluta, esplorando i nostri mondi infiniti, senza essere mai moralista o retorico. Ognuno riconosce una possibilità in Gianni Di Gregorio".
Da questo spunto, la risposta del regista, "Credo nella possibilità di migliorare i rapporti umani, mi viene di fare questo cinema così dedito all'apertura". Tra l'altro, tra i temi di Come ti muovi, sbagli, pure il perdono e la riconciliazione. Nonché la pigrizia, finalmente sdoganta e resa poetica. "La pigrizia ti permette di riflettere, di valutare i propri sentimenti, non c'è una corsa frenetica", confida.
Il potere dell'educazione

Affabile, disponibile e generoso, Gianni Di Gregorio racconta poi quanto l'educazione, per lui, sia stata la strada per arrivare al successo. "Ho una carattere abbastanza timido", ci dice. "Questa eleganza arriva da una educazione esagerata, forse. Ma credo nella forma. In un rapporto d'amore, se mantieni la forma, puoi portare avanti un rapporto per 70 anni. Quando ero più giovane pensavo di ricevere una valanga di angherie, eppure poi alla lunga ho capito che essere così, paga. Si crea una corrente, le persone ti vogliono bene".

Questione di riconoscibilità per Greta Scarano, sorridente accanto al regista. "È difficile raccontare la normalità, e non sempre lo si fa. Gianni è elegantemente normale. Ha garbo, grazia, poesia. Si muove senza sgomitare. Condividere questo spazio poetico insieme a lui, vendendo il racconto della sua vita, è importante". E prosegue, "Mi ha confermato che molti dialoghi sono ispirati ai rapporti che ha con le sue figlie. Questa normalità è la sua cifra, e in tutti i suoi film viene declinata la poesia. Una persona normale a cui capita di tutto".