Cocaine Cowboys: The Kings of Miami, la recensione: L’ascesa e la caduta dei due re della droga

La recensione di Cocaine Cowboys: The Kings of Miami, la docuserie distribuita su Netflix che racconta l'ascesa di due dei re della droga degli Stati Uniti.

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Cocaine Cowboys: The Kings of Miami, una scena della docuserie

Una vicenda molto conosciuta negli USA, decisamente meno qui da noi: uno dei casi giudiziari più eclatanti della storia del narcotraffico statunitense, le indagini che dopo più di vent'anni riescono a far mettere dietro le sbarre Salvador 'Sal' Magluta e Augusto 'Willy' Falcon, i cosiddetti "cowboy della cocaina" o anche "los muchachos", due amici di infanzia che sono riusciti a costruire uno dei più grandi imperi del traffico di droga della storia americana. Billy Corben torna a raccontare questa storia che da sempre lo affascina - a quindici anni dal suo documentario Cocaine Cowboys, primo di una trilogia, dedicata proprio alla coppia di criminali - che, come vedremo in questa recensione di Cocaine Cowboys: the kings of Miami è talmente intrigante da poter coinvolgere uno spettatore che non sa nulla di quanto accaduto a Miami nel corso degli anni '80 e '90. Questa nuova docuserie distribuita da Netflix ci permette di ripercorrere le vicende che vedono protagonisti Sal Magluta e Willy Falcon, criminali tanto affascinanti e affabili, quanto furbi e pronti a tutto per ottenere più potere. La cosa più interessante? Della vasta pletora di testimonianze che danno il loro contributo al documentario fanno parte - oltre ai poliziotti, ai federali, ai procuratori e agli avvocati della difesa che a suo tempo si occuparono del caso - anche molti degli ex collaboratori della coppia, tra chi ha già scontato la propria pena e chi ha patteggiato, che forniscono una prospettiva davvero inedita su quanto è accaduto.

"Los Muchachos" di Miami

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Cocaine Cowboys: The Kings of Miami, una foto di scena

La docuserie prende il via quando Sal Magluta e Willy Falcon erano ancora due adolescenti, tracciando quelle caratteristiche della loro personalità che negli anni li portarono ad affermarsi come due dei più importanti narcotrafficanti su suolo statunitense: sbruffoni, sempre in cerca di guai ma sprezzanti del pericolo e con un forte fiuto per gli affari. La loro organizzazione affonda le radici nella comunità latino americana di Miami, nei legami che uniscono gli estesi gruppi familiari che sono emigrati negli USA principalmente da Cuba. Saranno gli amici di infanzia, i cognati e i cugini a diventare con il tempo i più importanti membri di un sistema criminale che fa dell'estrema lealtà uno dei suoi maggiori punti di forza.

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Cocaine Cowboys: The Kings of Miami, un'immagine

Cocaine Cowboys: The Kings of Miami ci racconta l'ascesa al potere di Willy e Sal e del ruolo sempre più importante che riescono a ritagliarsi nel mondo del commercio di cocaina: i due si dice che riuscirono ad importare negli Stati Uniti più di 75 tonnellate di droga dalla Colombia, guadagnando più di 2 miliardi di dollari. "Los Muchachos" nel corso degli anni diventano delle vere e proprie celebrità nella loro comunità, cosa che ne rende ancora più difficile la cattura da parte delle autorità. Quando - dopo diverse peripezie - i federali riescono ad incastrarli, il problema diventerà quello di tenerli dietro le sbarre, perché a discapito dell'incredibile mole di prove a loro sfavore Sal e Willy verranno dichiarati innocenti in sede di processo. Che i due abbiano corrotto uno e più membri della giuria per essere scagionati? Riuscire a condannarli è difficile, ma forse non impossibile...

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Una storia davvero coinvolgente

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Cocaine Cowboys: The Kings of Miami, una scena

Come vi abbiamo spiegato inizialmente la docuserie di Billy Corben risulta scorrevole ed intrigante anche per chi non conosceva già questa storia: il montaggio veloce fa seguire alle diverse testimonianze chiamate in causa un gran numero di filmati di repertorio, che rendono il tutto molto dinamico e di facilissima comprensione. Anche il tono scanzonato e leggero che si sceglie di usare è l'ideale per raccontare questa storia, e rende il documentario ancor più coinvolgente. Non è detto che sia un tema adatto tutti, tra i prodotti più amati del catalogo true crime Netflix ci sono infatti i resoconti di omicidi particolari o le parabole assassine di cruenti serial killer, e l'ascesa di questi due kingpin potrebbe non essere appetibile per tutti i palati. Il nostro consiglio è però quello di dare comunque una possibilità ad una storia che, a tratti, ha davvero dell'incredibile. Siamo sicuri che non ve ne pentirete.

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Cocaine Cowboys: The Kings of Miami, una foto della docuserie

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Cocaine Cowboys: The Kings of Miami sottolineando come si tratti di una miniserie che può essere interessante anche per chi solitamente non si approccia a questo tipo di temi. Il montaggio veloce, la ricchezza di testimonianze e di filmati di repertorio, ma anche il tono scanzonato e leggero ne fanno un prodotto intrigante e molto coinvolgente.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
1.0/5

Perché ci piace

  • La storia che racconta, che a tratti ha dell'incredibile.
  • Il montaggio veloce, la ricchezza di testimonianze e di filmati di repertorio, il tono scanzonato e leggero che utilizza.

Cosa non va

  • Forse racconta una storia non particolarmente intrigante per il pubblico nostrano.