Cinquanta sfumature di rosso: e vissero felici e bollenti

Si conclude con un terzo capitolo particolarmente inconsistente la saga cinematografica dedicata all'amore e alla libidine dei neo coniugi Christian e Anastasia Grey.

Giungiamo con sollievo al capitolo finale della saga romantica e "sexy" tratta dai fortunatissimi romanzi di E.L. James; dei libri e dei film si è parlato fin troppo, e se ne è parlato giustamente male: si tratta di opere mediocri, oltre che ideologicamente discutibili. Ci viene quasi voglia di non infierire, evitando di tornare sui difetti intrinsechi del progetto e sulle molte ragioni per cui avremmo fatto a meno di una storia d'amore che sembra uscita dal più retrivo e fallocratico romance di largo consumo.

Cinquanta sfumature di rosso: Dakota Johnson e Jamie Dornan in un momento del film
Cinquanta sfumature di rosso: Dakota Johnson e Jamie Dornan in un momento del film

Possiamo provare a parlare solo di ciò che c'è di gradevole, o meglio di tollerabile in Cinquanta sfumature di rosso. Dakota Johnson e Jamie Dornan, con i loro corpi tonici e levigati. I boschi di Aspen, automobili lucenti e motori rombanti, tessuti preziosi, brillocchi accecanti. Finito! Buona visione.

Leggi anche: Altro che Cinquanta sfumature: 15 film cult (davvero) erotici

L'audacia di Mrs. Grey

Cinquanta sfumature di rosso: Jamie Dorman e Dakota Johnson a Parigi
Cinquanta sfumature di rosso: Jamie Dorman e Dakota Johnson a Parigi

Ma no, tornate qui, naturalmente scherzavamo. Questa è una recensione onesta ed esaustiva, non possiamo mica mandarvi al cinema così impreparati. Dovete conoscere tutta la verità: dovete sapere che dopo il commovente sì di Ana alla domanda fatidica posta da Christian alla fine di Cinquanta sfumature di nero, i due innamorati non hanno perso tempo, e Cinquanta sfumature di rosso inizia con le nozze, la gioia dei loro amici, la commozione dei genitori (di lui, non c'è traccia dei signori Steele, se esistono). La celebrazione è sbrigativa e nemmeno particolarmente sfarzosa, ma forse il milionario Mr. Grey ha deciso di risparmiare due spiccioli in vista del viaggio di nozze in terra di Francia. Come lui ha affrontato e superato per amore della sua bella traumi, patemi e conseguenti ossessioni BDSM, nel frattempo Ana ha evidentemente scoperto che essere ricca non è poi cosi male ("L'aereo è tuo?" "Vuoi dire nostro!").

Cinquanta sfumature di rosso: Jamie Dornan in una scena del film
Cinquanta sfumature di rosso: Jamie Dornan in una scena del film

Il cielo abbagliante della loro felicità è attraversato da qualche esile cirro goloso: Ana non è così sicura di voler prendere il cognome del marito, anche se sa che per lui è molto importante, e, nonostante l'affettuoso monito di Christian, si toglie il reggiseno del bikini in spiaggia, assaporando l'inevitabile e perverso (?) castigo per quella piccola trasgressione.
Ma, colpo di scena, c'è pure Jack Hyde, l'ex boss stupratore di Anastasia, che sembra ancora nutrire propositi violenti nei confronti della coppia...

Leggi anche: Cinquanta sfumature di nero: la favola che precipita

Luna di miele interrotta

Cinquanta sfumature di rosso: Luke Grimes, Rita Ora e Dakota Johnson in una scena del film
Cinquanta sfumature di rosso: Luke Grimes, Rita Ora e Dakota Johnson in una scena del film

Se nel primo capitolo della saga Cinquanta sfumature di grigio la brava e volenterosa Sam Taylor-Johnson aveva cercato di mettere a frutto le poche e sconcertanti idee di E.L. James creando tra i due protagonisti una dinamica di potere di qualche interesse e logicità, oltre anche a qualche parentesi divertente e piccante, è tutto finito quando la romanziera e produttrice ha deciso che le cose andavano fatte a modo suo. Di qui l'assoluta irrilevanza prima del sequel Cinquanta sfumature di nero e poi di questo capitolo finale, così mingherlino e inconsistente narrativamente da far pensare che il relativo romanzo consti forse di una cinquantina di pagine.

Cinquanta sfumature di rosso: Dakota Johnson e Jamie Dornan sul set del film
Cinquanta sfumature di rosso: Dakota Johnson e Jamie Dornan sul set del film

Il malleabile James Foley, impossibilitato dalla sceneggiatura a far fare alcunché ai suoi protagonisti a parte rivelarne le gloriose nudità (fino a un certo punto, perché rimaniamo rispettosamente ai margini della regione pubica), si concentra sulla cura dei dettagli estetici: caminetti di design, tavolate minimaliste, monili, tessuti che aderiscono sensualmente alle forme e via degustando. Vorremmo dire che un apprezzabile occhio registico sposato al sex appeal di Dakota e Jamie produce scene erotiche gradevoli e coinvolgenti; ma gli accoppiamenti tra Christian e Ana a questo punto appaiono svuotati di ogni tensione oltre che privi del ruolo drammatico che avevano nel primo capitolo per la timida e virginale Miss Steele, e pertanto dimenticabili come tutto il resto. Con ciò abbiamo fatto il nostro dovere, e, senza rimpianti o acrimonia gratuita, auguriamo tanta felicità alla coppia e speriamo che trascorra un lungo periodo di tempo prima che ci tocchi nuovamente di parlare di E.L. James al cinema.

Movieplayer.it

2.0/5