Nel mondo della serialità americana il successo di uno show implica non di rado l'aggiunta di episodi alla stagione in corso. Quando il prodotto televisivo ha poco riscontro nei Nielsen Rating, il numero delle puntate si assottiglia fino all'azzeramento; quando il pubblico manifesta affezione per una serie l'emittente la spreme il più possibile, ed ecco che da 12 episodi si passa a 18 fino ai 24 della stagione piena. Chuck si è evoluta da serie a rischio cancellazione a gradita sorpresa per NBC, per questo l'annuncio dato a fine anno che erano stati ordinati 11 episodi aggiuntivi non stupisce il fandom, anche se senz'altro non rende felice il suo protagonista Zachary Levi. L'intraprendente attore ha sempre ammesso di non amare le stagioni lunghe, che diluiscono la narrazione senza apportare significative evoluzioni alla trama orizzontale, anzi ne disturbano lo svolgimento previsto inizialmente a scapito della pazienza dello spettatore. Levi si consola dirigendo una puntata, la decima - quella precedente la pausa natalizia - e ammirando il telefilm che lo vede protagonista non perdere un colpo.
La quarta stagione di Chuck, che continua a essere tra i pochi show a migliorare con il tempo, si ritrova con una dozzina di puntate in più, ma ci viene da pensare che le serviranno tutte per sbrogliare gli intrighi imbastiti. Divisa in tranche - la prima corrispondente agli episodi dell'anno appena conclusosi -, la stagione si apre con la quest di Chuck e Morgan, uniti nella ricerca della madre della spia. Lo story arc è introdotto alla fine della terza stagione dalla dipartita di babbo Stephen (con lui se ne andava anche la garanzia dell'inventore dell'Intersect sempre a disposizione): al suo posto... arriva mamma. I geni da super agente segreto di Chuck sono patrimonio materno, e la genitrice del giovane Bartowski si rivela una spia letale e doppiogiochista con il volto duro dell'inossidabile Linda Hamilton. Tornando al Buy More, lo ritroviamo nella veste inedita di copertura di CIA e NSA: gremito di agenti camuffati da commessi, fa sembrare la presenza dei vecchi impiegati - non pensavate di liberarvi dei pigrissimi Jeff e Lester? - ancora più dissonante. Morgan, sommerso di nuove responsabilità, è più coinvolto dalla carriera di spia dell'amico e da un suo auspicato futuro come agente che dall'attività manageriale. Casey è sempre più disperato a causa della presenza invadente della piccola peste con cui formerà una strana coppia di agenti sul campo, ignaro della relazione dell'ometto barbuto con la figlia Alex, frequentata da Morgan a proprio rischio e pericolo.La forza di Chuck continua a essere la sua capacità di rappresentare un prodotto seriale originale in grado di fondere i generi, facendo coesistere con armonia dramma e commedia - solitamente peculiarità britannica -, ordinario e straordinario: la coppia costituita da Chuck e Sarah conduce una vita piena di pericoli e avventure ma i due affrontano con più difficoltà le sfide della convivenza e la paura di impegnarsi. L'incasinato commesso gestisce tra alti e bassi anche il rapporto con la sorella, l'unica all'oscuro del suo ritorno alla professione di spia, e con l'amico di sempre Morgan, galvanizzato dalla rivelazione della doppia vita di Chuck e per questo coinvolto nella ricerca di una Mary Elizabeth Bartowski poco incline a farsi trovare.
L'agente sotto copertura è invischiata da anni con il losco Volkoff - in grado di spacciarsi per mite e inetto attaché ma in realtà mellifluo e imprevedibile - interpretato dal James Bond meno azzeccato di sempre, Timothy Dalton. Entrambi figure profondamente ambigue e imperscrutabili negli intenti, Mary e Volkoff entreranno e usciranno dalla vita di Chuck e dei suoi amici, fino a irrompere nell'esistenza della sempre più rotondeggiante Ellie (ha una bimba in arrivo), e serviranno a mettere in luce il fatto che, nonostante tutto, Chuck è riuscito a preservare la propria ingenuità e bontà. Bartowski non smette mai completamente di essere uno spilungone impacciato e fifone ma assolutamente perseverante, e con la sua lenta ma inesorabile evoluzione conserva la sua valenza quasi didattica di modello adolescenziale, specialmente nella parte della stagione in cui, privato dell'accesso all'Intersect, dovrà considerare l'eventualità di dover rinunciare a essere una spia e il timore di venire rifiutato da Sarah. Le dipartite e i ritorni sempre rocamboleschi dei vari Intersect costellano la serie fin dalla prima stagione, ma questa è la prima volta che la sua assenza viene affrontata come componente essenziale della maturazione della relazione tra Chuck e l'intrepida Sarah, disposta a scapicollarsi tra le foreste tailandesi e ad affrontare incontri di Tai boxe che neanche Van Damme pur di riaccaparrarsi il fidanzato (e guadagnandosi pure la fama mitica di gigantesca demone bionda).La prima parte della quarta stagione continua a narrare sapientemente la vita professionale e privata dei suoi personaggi, gli intrighi spionistici e i rapporti interpersonali, mantenendo intatto l'equilibrio tra i generi e regalando allo spettatore il valore aggiunto (ma per molti è una parte importante dell'intrattenimento) costituito dal susseguirsi di citazioni e riferimenti popolarculturali, spesso ispirati alle carriere dal sempre più nutrito gruppo di guest. Fin dalla season premiere, in cui presenziano Harry Dean Stanton e un Dolph Lundgren in modalità Ivan Drago (le battute del suo repertorio da Rocky IV si sprecano), gli ospiti celebri si sprecano:
tra gli altri ritroviamo Richard Chamberlain (dopo essere stato il buon ladro di Leverage - Consulenze illegali, in Chuck è un ladro cattivo e disposto a tutti per possedere l'Intersect), Lou Ferrigno (nell'inedita veste di guardia del corpo innamorata), i wrestler Steve "Stone Cold" Austin e Batista, le imbarazzanti Morgan Fairchild e Nicole Richie, i villain d'annata Armand Assante (è il dittatore di Costa Gavras - sic! - con problemi sentimentali) ed Eric Roberts (è l'avido leader di un corrotto A-Team), le guest sbarcate direttamente da Bones Robert Englund (scienziato pazzo che inventa la tossina della paura ma ha la sfortuna di incontrare l'ancor più svitato Jeff) e Joel David Moore (il turnista di Bones sottoposto a pressioni referenziali sempre più palesi a causa della partecipazione ad Avatar, nonché migliore amico di Levi), e le ragazze preferite dai fan della saga di Terminator, la già citata Linda "Sarah Connor" Hamilton e l'idolo dei Sci-fi geek Summer Glau (nei panni di una delle "Greta"), che manda in estasi i fan di Firefly commossi dalla rimpatriata con Adam Baldwin. Prevedibilmente, i rimandi preferiti dagli sceneggiatori di Chuck - non solo dai creatori Chris Fedak e Josh Schwartz - sono rivolti ai cult cinematografici della generazione dei trentenni: confermata la predilezione per Guerre Stellari (Anakin e Padme sono annoverati tra le coppie immortali accanto a Romeo e Giulietta e a Tristano e Isotta), i supereroi (Batman, Spider-man), l'horror (Nosferatu e Nightmare), i must anni 80 (Ritorno al futuro, Karate Kid, Die Hard) e ancora fantascienza con Star Trek (la presa vulcaniana non funziona, fatevene una ragione) e soprattutto Terminator (sottolineato dalla presenza di Hamilton e Glau): Levi in persona si toglie un'altra soddisfazione dopo aver chiamato "Doc" il Christopher Lloyd di Ritorno al futuro e fa dire alla Hamilton - con nostro immenso giubilo - la battuta più inflazionata degli ultimi 25 anni: "vieni con me se vuoi vivere".