Chief of War, la recensione: se Jason Momoa racconta le sue Hawaii

Uno spaccato di storia hawaiana è al centro della serie prodotta, scritta e interpretata da Jason Momoa. In streaming su Apple TV+.

Un'immagine di Chief of War

Ci sono film o serie che sono veri e propri dream project, ovvero produzioni che artisti hanno inseguito per gran parte della propria vita e carriera e che finalmente riescono a concretizzare. Non sappiamo se sia esattamente così per Jason Momoa con la sua Chief of War, ma un aspetto era stato evidente sin dall'annuncio e che la visione della nuova serie Apple conferma: per l'attore, qui anche scrittore, produttore e regista, si tratta di qualcosa di sentito, in cui ha messo tutta la sua passione e cura, oltre alla professionalità e capacità artistica.

Jason Momoa Chief War
Jason Momoa in una scena della serie Apple

Si tratta di un dramma epico ambientato in quella che è la sua terra d'origine, che proprio nel contesto hawaiano è radicato e costruito, per non mostrarci il mondo polinesiano soltanto come una splendida serie di fondali su cui drappeggiare scene a cui l'audiovisivo spesso si limita, ma come un territorio vivo, vibrante, persino tumultuoso, attingendo alla sua storia per raccontare le gesta del protagonista e il suo tentativo di unificare le isole prima dell'arrivo dei colonizzatori occidentali.

La speranza di una profezia

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Jason Momoa è il protagonista della serie

Chief of War tratteggia fin da subito il contesto storico in cui ci muoviamo. Siamo alla fine del diciottesimo secolo, con l'arcipelago diviso in quattro regni. Quattro realtà diverse, unite dal mare ma separate dalle ambizioni di capi guerrafondai e divinità. C'è però la promessa di una profezia, che anticipa la venuta di un grande Re capace di unirli sotto il suo comando al passaggio di una "stella con mantello di piume". Tale cometa, però, arriva e il re della profezia continua a latitare. Almeno fino all'arrivo di Ka'iana, il guerriero le cui gesta vengono raccontate nella serie disponibile su Apple TV+ con i suoi primi due episodi dal 1 agosto, per proseguire la distribuzione fino al nono, quello finale diretto proprio da Momoa, il 19 settembre. Una storia di conflitti tra popolazioni divise che si ispira a fatti realmente accaduti e che ci racconta dell'unificazione e colonizzazione delle Hawaii.

Un mondo da unire e da raccontare

"La guerra porta onore ai re e morti agli innocenti"

Sia Jason Momoa che il suo co-creatore Thomas Pa'a Sibbett sono di origine hawaiana ed è chiara, come dicevamo, l'attenzione messa nel tradurre su schermo questa storia che molti potrebbero non conoscere. Il coinvolgimento emotivo degli autori è ancora più evidente se si considera la scelta di affidarsi a un cast prevalentemente polinesiano, che vede accanto allo stesso Momoa Luciane Buchanan, Temuera Morrison, Te Ao o Hinepehinga, Cliff Curtis, la nuova promessa Kaina Makua e tanti altri interpreti che provengono dal medesimo territorio. Una cura che si riflette anche nella scelta dell'hawaiano come lingua originale della serie e che traspare in tutto l'impianto produttivo e di ricostruzione del contesto in cui ci muoviamo: scenografie, imbarcazioni, costumi e trucco contribuiscono a immergerci totalmente nella realtà locale e lasciarci guidare in questo percorso di unificazione dell'arcipelago hawaiano.

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Alcuni dei protagonisti di Chief of War

Chief of War e i valori produttivi Apple

Non siamo nuovi all'elogio quando si tratta di sottolineare i valori produttivi delle serie Apple e Chief of War non fa eccezione: a quanto detto sopra in termini di lavoro artigianale sul background della storia, si aggiunge anche l'apporto di un artista come Hans Zimmer come autore della musica dei titoli e produttore della colonna sonora con il compositore James Everingham, un contributo che va a completare ed enfatizzare la costruzione del racconto.

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Jason Momoa in una immagine della serie disponibile su Apple TV+

Lo script, a cui lo stesso Momoa ha lavorato, dosa con equilibrio i momenti più cruenti di battaglia a quelli più intimi dedicati ai personaggi. Se è vero che alcuni di essi, in una storia animata da tante figure di contorno, faticano a emergere, è altrettanto vero che il racconto appassiona ed è capace di incuriosire su uno spaccato di storia che dalle nostre parti si studia e conosce meno rispetto a quella di altri paesi. Da questo punto di vista, Chief of War si rivela una serie preziosa per ciò che racconta oltre che appassionante per come lo fa.

Conclusioni

È un progetto interessante e affascinante Chief of War, forse non per tutti ma capace di immergere lo spettatore in uno spaccato di storia hawaiana che è stata poco battuta da film e serie. Buoni costumi, scenografie e tutta la ricostruzione del contesto in cui ci muoviamo. Si percepisce la passione e attenzione con cui il progetto è costruito, affidato anche in termini di cast a prevalenza di artisti polinesiani.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Il momento storico che viene raccontato, di cui molti potrebbero essere a digiuno.
  • Jason Momoa, sia in quanto interprete che autore e promotore del progetto.
  • La ricostruzione ambientale, credibile e precisa.
  • Il solito valore produttivo Apple.

Cosa non va

  • Per sua natura e per il mondo che racconta, potrebbe non conquistare tutti.
  • Alcuni personaggi secondari sono meno a fuoco dei protagonisti.