Lei è una bellissima fata guerriera, in fuga da un mondo devastato da invasori senza scrupoli. Lui è un ispettore di polizia carismatico e sofferente, con un incredibile segreto. Si sono amati nell'Isola di Fae; si ritrovano anni dopo nel Burghe, in cui le creature magnifiche e derelitte provenienti dai quattro angoli del mondo convergono verso Carnival Row, un quartiere pittoresco e malfamato che è anche teatro dei delitti di un feroce serial killer.
Loro, lo saprete già, sono Cara Delevigne e Orlando Bloom, e noi li abbiamo incontrati a Londra per fare due chiacchiere a proposito di questo affascinante show che è da qualche giorno disponibile su Amazon Prime Video, e che, ancora prima del debutto, era già statp rinnovato per una seconda stagione.
L'amore, come si racconta
La serie - di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Carnival Row - nasce da una sceneggiatura per il cinema che Travis Beacham (il quale, insieme a René Echevarria, è anche showrunner della serie) aveva scritto pensando a una regia di Guillermo del Toro; e c'è certamente qualcosa della sensibilità e dell'imagery terrificante del cinema del regista messicano in Carnival Row. Troverete raffinate sottotrame politiche, ingiustizia sociale, lotta di classe, esseri bizzarri, delicati e terribili ed efferatezze ma al centro di tutto batte un cuore romantico, e senza questo cuore la creatura non avrebbe vita.
Ormai gli spettatori più navigati cercano dinamiche diverse dalla solita storia d'amore; e quello può sembrare, la fatidica attrazione tra Philo e Vignette... ma poi prende una strada sorprendente e siamo irrimediabilmente avvinti. Qual è, secondo voi, il segreto di una storia d'amore che conquista il pubblico?
Cara Delevingne: Sì, probabilmente gli spettatori sono stanchi delle storie d'amore prevedibili e infarcite di cliché, semplicemente troppo "facili".
Orlando Bloom: La classica love story hollywoodiana ormai ci annoia. L'amore è tutt'altro che facile.
Cara Delevingne: Quello che devi fare è andare oltre il cliché, oltre la superficie, e questo è molto più difficile da fare ma è lì che si trova l'autenticità e l'emozione. Quello che abbiamo cercato di fare con Philo e Vignette è stato mostrare subito la connessione che hanno per poi indagare il loro passato, mentre si trovano quasi con riluttanza a darsi una mano a vicenda. Fanno fatica a starsi accanto, è difficile, è quasi senza speranza... ma è amore. La profondità e i dettagli sono quello che fa una buona storia d'amore.
Orlando Bloom: L'amore è una cosa complicata, ha molte sfumature. Secondo me una cosa davvero interessante della dinamica tra Vignette e Philo è che lui è un uomo che ha un problema con l'intimità emotiva, è orfano ed è cresciuto in un orfanotrofio. Ha anche un segreto incredibilmente doloroso che si scopre in un momento importante della stagione (che ovviamente non sveliamo! ndR) e per qualche ragione Vignette è la donna accanto alla quale riesce ad essere onesto. Credo che questa sia una cosa con cui il pubblico riesce a connettere facilmente e anche che possa essere intrigante per chi è stanco del romanticismo stucchevole. C'è anche un elemento giocoso nella loro relazione che trovo molto genuino e viene fuori soprattutto nell'episodio scritto da Travis Beacham che, in un lungo flashback, racconta i giovani Philo e Vignette e le origini del loro amore e la scrittura, i dialoghi, sono diversi dal resto. Travis è stato molto bravo con questo elemento ludico che è assente nel resto della storia.
Cara Delevingne: Anche la struttura del racconto contribuisce all'efficacia e all'originalità della storia d'amore nella serie, arrivano a un certo punto della vicenda e Philo si ferma per ricordare, per tornare a quello che hanno vissuto, cose li ha portati dove sono ora. È un bel modo per raccontare una storia d'amore.
Benvenuti a Carnival Row
Cosa avete pensato alla prima lettura dello script di Carnival Row, e cosa vi ha convinto a partecipare al progetto?
Cara Delevingne: Io ho partecipato a un'audizione per lo show e sono stata immediatamente conquistata da Vignette e dalle possibilità di questo ruolo perché Vignette mostra la gamma più ampia di emozioni che io abbia mai visto. Anche tra le battute e i gesti è un personaggi di una completezza e di una ricchezza incredibili, è dotata di sensibilità e compassione ma è anche fiera, decisa a non farsi mettere sotto da nessuno. E poi andando avanti lo script, mi ha sorpreso la complessità, i personaggi; era come leggere un libro che ti costringeva ad andare avanti pagina dopo pagina.
Orlando Bloom: Io lessi subito i primi cinque episodi e ne fui immediatamente colpito, con la forte sensazione di non aver mai visto nulla del genere, anche avendo lavorato in grandi produzioni fantasy in passato. Ho trovato molto a fuoco il rapporto con l'attualità, i riferimenti alle migrazioni, ma soprattutto mi ha attratto questo mondo che Travis hai immaginato e che può davvero andare in molte direzioni. Con la seconda stagione spero che potremo portare avanti questo Parallelo tra il mondo immaginario di Carnival Row il nostro mondo, per riflettere in modo un po' più oggettivo su quello che sta accadendo.
Cara Delevingne: C'è da dire anche che il commento agli eventi reali è l'elemento che attraversa la storia ma non è il baricentro, è parte del mondo in cui si muovono tanti personaggi e tanti eventi; in questo modo la riflessione arriva in maniera più spontanea.
Sulle ali del fantasy
Cara, hai dovuto preparti fisicamente in qualche modo per questo ruolo? Visto che il tuo personaggio ha la caratteristica abbastanza peculiare di volare...
Cara Delevingne: Sì, anche se ovviamente non volo davvero! Ho fatto esercizi di rafforzamento per rendere più naturale il movimento del volo, anche perché lavoravamo all'aperto e faceva freddo; ma sopratutto è stato un aspetto psicologico ad aiutarmi, il suo modo di vedere le cose dall'alto, da prospettive inusuale. Questo è un approccio che mi ha aiutato molto a creare il personaggio.
Orlando, sono passati un po' di anni da quando hai affrontato i ruoli fantasy ne Il signore degli anelli e Lo hobbit e Pirati dei Caraibi; ti senti diverso nel tuo approccio al fantasy oggi?
Orlando Bloom: Sicuramente, ho visto in Carnival Row una buona opportunità ma non partivo con l'intenzione di fare un altro fantasy in quel momento. A interessarmi erano le possibilità che questo mondo offre. Avevo bisogno di un uomo, questo sì, non un pirata ragazzino o un principe elfico. Philo è un uomo burbero, esplosivo, un po' pericoloso, ma in fondo ha buon cuore, ed è un uomo. Sento che questo è un personaggio che può portarmi lontano, può tenere il mio interesse vivo a lungo, dopo tutto ci prepariamo a girare la seconda stagione. Con Travis Beacham si lavora molto bene, la sensazione è quella di una collaborazione, anche nella costruzione del personaggio, di cui continuiamo a scoprire dettagli essenziali perché all'inizio è avvolto nel mistero, e questa per me è una cosa bellissima.