Con il Festival prossimo al giro di boa, il concorso riprende dopo aver vissuto ieri uno dei suoi momenti più convincenti con l'applauditissimo Un prophète di Jacques Audiard, e lo fa con due film di provenienza orientale. Vengeance di Johnnie To, per la verità, è una co-produzione francese che vede protagonista il divo Johnny Halliday nel ruolo di un ristoratore/ ex killer che arriva a Hong Kong dopo che la famiglia della figlia è stata spazzata via da un gruppo di sicari, e presto risolve di vendicarla con l'aiuto di un simpatico trio di assassini, con cui nasce un intesa che perdura anche dopo che Costello - questo il nome del personaggio di Halliday - perde la memoria a causa di una pallottola conficcata nel cervello, ricordo della sua antica professione. Il film di To ha divertito la platea in occasione della proiezione riservata alla stampa, ma è senz'altro un "peso mosca" rispetto ai precedenti del maestro di Hong Kong.
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Ma oggi è anche il giorno di una delle opere più attese della sezione fuori concorso, Agora di Alejandro Amenabar, il quale, dopo le apprezzabili prove in ambito thriller e horror, si cimenta con un period movie. Agora narra la vicenda di Ipazia di Alessandria, filosofa e astronoma che ebbe un ruolo importante nelle vicende politiche e religiose della città imperiale nel quarto secolo dopo Cristo. Rachel Weisz, nel ruolo di questa donna ammirevole, consacrata alla scienza, è assolutamente luminosa; il film ha qualche semplicizzazione di troppo e ed è a tratti poco fluido nella messa in scena e nello script, ma nel complesso è interessante concettualmente e registicamente oltre che sontuoso nella realizzazione.
L'altro lungometraggio passato fuori concorso è L'armée du crime di Robert Guédiguian, dedicato alle vicende della resistenza francese ai nazisti.