La terza stagione di Call My Agent - Italia ha un grosso problema: la mancanza di uno star system italiano all'altezza dell'originale francese. Remake della fortunata serie Dix pour cent, il prodotto Sky Original, in streaming anche su NOW, nelle prime due stagioni ha saputo trovare il giusto equilibrio tra l'ossatura originale della storia, quella di un'agenzia di spettacolo che si fa la guerra per accaparrarsi clienti sempre più grossi a cui far fare film importanti, e le guest star di pregio a cui dare un'occasione per divertirsi con l'immagine più stereotipata di sé stesse.
Dopo le vette assolute toccate da Paolo Sorrentino, Pierfrancesco Favino, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi e Gabriele Muccino, alzare il tiro sarebbe stato d'obbligo. Ma purtroppo il nostro panorama cinematografico non offre un parterre di divi e dive abbastanza ampio da ripetere l'esperienza francese. La differenza diventa ancora più grande se si pensa che nell'originale a un certo punto vengono coinvolte anche star hollywoodiane come Sigourney Weaver. Sky invece ha giocato in casa, prendendo talent coinvolti nei propri show televisivi, addirittura non strettamente legati alla recitazione, come i cantanti Giorgia e Tananai, o la coppia madre/figlia formata da Michelle Hunziker e Aurora Ramazzotti.
Il risultato è una terza stagione ibrida, che non riesce mai a spiccare davvero il volo. Ci sono poi anche due assenze importantissime da sottolineare: quella di Marzia Ubaldi, scomparsa nella vita reale, che quindi ha necessariamente portato alla perdita anche del suo personaggio, Elvira Bo, e di Lisa Nur Sultan in sceneggiatura. Con lei anche le situazioni più esagerate sono sempre sembrate plausibili, in questi nuovi episodi invece la sospensione dell'incredulità diventa in alcuni casi davvero difficile.
Call My Agent - Italia e la necessità di un distacco dall'originale
In questi nuovi episodi di Call My Agent - Italia ritroviamo gli agenti Vittorio Baronciani (Michele Di Mauro), Lea Martelli (Sara Drago) e Gabriele Di Lillo (Maurizio Lastrico) alle prese con un lutto importante, dicevamo: quello di Elvira, scomparsa all'improvviso. Senza di lei, la più anziana ed esperta tra loro, e dopo la fuga a Bali del fondatore della CMA, i tre devono improvvisamente prendere le redini dell'agenzia. Non solo: nel mercato arriva l'UBA, società americana dall'atteggiamento predatorio, guidata da Christian (Gianmarco Saurino, tra le novità migliori di questo terzo ciclo).
Parallelamente anche i loro assistenti, Monica Ferri (Sara Lazzaro), Camilla Zanon (Paola Buratto) e Pierpaolo Puglisi (Francesco Russo) si vedono sempre più sotto pressione, così come Sofia De Rosa (Kaze), originariamente centralinista della CMA e ora attrice emergente. Tra crisi del sistema produttivo cinematografico italiano e crisi di idee (raccontata nell'episodio meta in cui la stessa Sky prova a realizzare una reunion di Romanzo criminale - La serie), Call My Agent - Italia deve prendere una decisione: staccarsi definitivamente dalla serie madre francese, diventando più simile a Boris, ovvero raccontando davvero il nostro cinema dall'interno, oppure continuare a diluire la propria brillantezza con guest star che finiscono per essere più un elemento di disturbo e distrazione che un valore aggiunto.
Bisogna puntare sul talento dei protagonisti
Tra le guest star cinematografiche questa volta ci sono Luca Argentero, Miriam Leone (quella che funziona di più e tocca anche un tema importante, ovvero quello del cambiamento di ruoli offerti dopo una gravidanza), Stefania Sandrelli e Ficarra e Picone. Ma a interessare davvero sono le dinamiche tra i protagonisti, attori dal grande talento, che dimostrano di avere una chimica sempre maggiore tra loro. Di Mauro, Drago e Lastrico sono le vere punte di diamante di questo racconto e meritano di vedere i loro personaggi ancora più al centro di Call My Agent - Italia.
Conclusioni
La terza stagione di Call My Agent - Italia rappresenta un passo indietro rispetto alle prime due: la perdita di Marzia Ubaldi nel cast e di Lisa Nur Sultan si fanno sentire. Le tante guest star, stavolta anche non legate al mondo del cinema, diventano una distrazione più che un valore aggiunto. Se avete amato la serie potreste quindi rimanere delusi per la scrittura meno brillante e situazioni sempre meno credibili, ma gli attori protagonisti meritano la visione. È su di loro che si dovrebbe puntare di più.
Perché ci piace
- La bravura di Di Mauro, Drago e Lastrico.
- La puntata con Miriam Leone, che tocca un tema di interesse anche sociale.
Cosa non va
- La mancanza di Marzia Ubaldi nel cast.
- La mancanza di Lisa Nur Sultan in scrittura.
- La mancanza di guest star a livello delle precedenti.
- Troppe situazioni poco credibili.
- La presenza di guest star che con la recitazione hanno poco a che fare.