Dall'Australia con furore. Danny e Michael Philippou ci riprovano. Youtuber, registi, sceneggiatori. L'altro lato della Terra dei Canguri, sempre più vicina alla narrativa del miglior horror. E ci riprovano sempre insieme ad A24, e sempre indagando i meandri degli incubi più indicibili. Dopo il successo di Talk to Me - 90 milioni di dollari al box office, il più alto incasso targato A24 - rieccoli con Bring Her Back, scritto da Danny insieme a Bill Hinzman. Al centro del film, secondo le prime reaction, i temi della perdita, del lutto e dell'ossessione, con i registi che, come avvenuto con Talk to Me, puntano a disturbare e inquietare più che impaurire.

È stato definito "uno dei film di paura più devastati", con alcune sequenze di puro body horror. Chiaro, sono le prime reazioni a caldo (e sappiamo quanto certi giudizi, se frutto di influencer e content creator, siano in qualche modo indotti e poco sinceri), e per giudicare c'è ancora da aspettare. Sì perché se l'uscita di Bring Her Back, negli Stati Uniti, è fissata al 29 maggio, per la release italiana dobbiamo ancora aspettare: 30 luglio.
Bring Her Back e il fattore Sally Hawkins
Ma di cosa parla il film dei Philippou? La trama ufficiale è abbastanza stringata, e parla di un fratello e una sorella che si ritrovano al centro di un terribile rituale, messo in moto nella sperduta casa della loro nuova madre adottiva. Anche il trailer dice poco: un gatto, una bara aperta, un funerale, uno scantinato, una ripresa amatoriale e la voce fuori campo che implora aiuto. Di più non mostra, ma sembra centrale sia il comparto audio che il comparto musicale. Occhio al cast, poi.
Si è parlato molto di Sally Hawkins nel ruolo della madre Laura che, sempre basandoci sulle prime reaction, viene definita "dolce eppure velenosamente malvagia". Effettivamente, basti dare uno sguardo alle prime immagini, per capire quanto l'attrice inglese abbia offerto una performance di sicuro impatto. Nel cast, come da tradizione dei registi australiani - se di tradizione possiamo già parlare - anche due interpreti molto giovani, ovvero Billy Barratt e Sora Wong.
Ispirazioni... reali?
Ora, sappiamo quale possa essere la vostra domanda: Bring Her Back ha a che fare con l'universo di Talk to Me? Un prequel, un sequel? Probabilmente no, non c'è un legame diretto, anche perché prima dell'uscita del nuovo horror gli stessi registi hanno accennato alla produzione del secondo capitolo (ma in cantiere dovrebbe esserci anche un prequel). Come riporta IndieWire ci sono due script al vaglio per il sequel. "Non riesco a decidere quale sia la strada migliore da percorrere", ha detto Danny Philippou, accennando anche al fatto che la decisione su quale sceneggiatura produrre non verrà presa a breve.
Anche perché Michael Philippou inizierà a lavorare anche ad un documentario, intanto che Danny è di nuovo al lavoro con Hinzman per un progetto horror top secret. Proprio Michael ha detto che "Nel 2025 c'è Bring Her Back, nel il 2026 il documentario, nel 2027 un altro horror e poi Talk to Me 2". Il tutto, avvolto da un fumoso "forse". Come a dire, intanto concentriamoci su Bring Her Back - Torna da me.
A ragion veduta, aggiungiamo noi. Anche perché come rivelato dai registi l'ispirazione - alla lontana - arriva da un fatto vero che ha lasciato scossi i registi. "Mentre lavoravamo al film abbiamo subito una grave perdita. È una storia difficile da raccontare, e ha a che fare con la morte del figlio di nostra cugina. All'ospedale lo teneva stretto a sé, ed è stata l'ultima a lasciarlo andare. Lì abbiamo capito quanto possa essere straziante il ciclo del dolore. Un tema ricorrente di Bring Her Back".