Finalmente, dopo innumerevoli rimandi, il primo film della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe è arrivato sul grande schermo: Black Widow è nelle sale italiane dal 7 luglio, mentre dal 9 è anche su Disney Plus (con acceso VIP). Diretto da Cate Shortland, Black Widow ci porta nel passato, facendoci scoprire l'infanzia di Vedova Nera.
Natasha Romanoff (Scarlett Johansson) è stata cresciuta in America da quelli che credeva i suoi genitori, Alexei Shostakov (David Harbour) e Melina Vostokoff (l'attrice premio Oscar Rachel Weisz), insieme alla sorella, Yelena (Florence Pugh). Riportata improvvisamente nel suo paese natale, è stata addestrata per diventare una Vedova Nera: soldatesse a cui viene asportato l'apparato riproduttivo per dedicarsi esclusivamente a combattere.
Con questo nuovo film si rende finalmente giustizia a un personaggio di cui avevamo intuito la ricchezza interiore ma che fino a ora non era mai davvero venuta fuori con così tante sfumature. Black Widow è grande intrattenimento, ma è anche un film politico, che riflette sul ruolo delle donne nel mondo e sulla necessità di coltivare la sorellanza. Ne abbiamo parlato con la regista Cate Shortland.
La video intervista a Cate Shortland
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Black Widow e la sorellanza
Questo è un film di grande intrattenimento, ma anche politico. Si parla di sorellanza, del ruolo delle donne nella società. Quanto era importante per te raccontare questo bel rapporto e questa rete di donne?
Molto importante. Fin dall'inizio, quando ho parlato con Scarlett, per noi era importante che il film raccontasse la vita di donne vere. Quindi abbiamo parlato delle nostre esperienze. Volevamo raccontare sia il rapporto intimo tra due sorelle, sia i problemi delle donne su scala mondiale.
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Cosa c'è dietro una posa? Conosciamo quella di Black Widow, ma c'è molto di più. Quanto è importante quella battuta sulla posa di Vedova Nera?
Si ricollega direttamente all'idea che sia stata creata come una femme fatale. Nei fumetti è stata creata per piacere ad altre persone. Ma se il tuo scopo è piacere agli altri non c'è abbastanza spazio per te stessa. Volevamo liberarla da questa idea e dire: chi sei veramente? Volevamo che venisse fuori la vera Natasha Romanoff. Volevamo dirle che la amiamo per chi è, non perché è una supereroina o una donna sexy. La amiamo per la sua umanità.
Black Widow: famiglie diverse
Melina dice che il dolore ci rende più forti. Natasha invece dice che è il nostro cuore. Secondo te cosa ci rende più forti? Il dolore o il cuore?
Penso entrambi: affrontare il dolore ci dà empatia per le altre persone. Ed essere in contatto con le nostre emozioni ci dà gli strumenti per affrontare il mondo.
Natasha dice che pensava di non avere una famiglia invece ora ne ha due. Secondo te cos'è davvero una famiglia?
Una famiglia è condividere esperienze e sapere che hai qualcuno al tuo fianco con cui poter essere te stesso. Per molti significa anche trauma, avere segreti e disfunzione. Cresciamo quando accettiamo tutti gli aspetti della nostra famiglia e impariamo a perdonare.