Una delle pellicole più notevoli di questa edizione del concorso della Berlinale è il sorprendente Black 47. Prima di tutto il film affronta una pagina tanto drammatica quanto ignorata finora dal cinema, la Grande Carestia del 1847 che ha forgiato l'Irlanda influenzandone la storia futura e determinando la diaspora di un milione di irlandesi verso gli l'America. Questo evento fa da sfondo non a un pamphlet storico, ma a un action movie teso e violento interpretato da un ricco cast che comprende Hugo Weaving, James Frecheville, Stephen Rea, Jim Broadbent e il giovane Freddie Fox. A spiegare l'origine del film è il regista Lance Daly, irlandese che ha voluto riscattare il proprio paese dedicando un film a un evento essenziale. "La storia più importante dell'Irlanda è quella della Grande Carestia e finora nessuno l'ha mai raccontata. I registi cercando sempre storie mai raccontate e così ho trovato dei produttori che mi hanno sostenuto e mi hanno permesso di chiamare Hugo Weaving, di cui sono grande fan".
Stephen Rea, irlandese di Belfast, commenta: "Siamo tutti cresciuti con la storia della carestia. Anche io non capisco come mai questa storia non sia mai stata raccontata, è strano. La voglia di indipendenza irlandese e la resilienza nei confronti dell'Inghilterra hanno origine in questi eventi". Il protagonista Hugo Weaving confessa di essersi avvicinato al progetto di Lance Daly attraverso un'accurata preparazione: "Quando mi hanno proposito il film mi sono documentato e ho scoperto che esistono moltissimi libri sull'epoca, ma non c'era niente da vedere all'infuori di un paio di documentari". "La ragione" spiega il regista Daly "sta nel fatto che una storia di questo tipo non attrae i finanziatori. Non suona come un film che il pubblico vorrebbe vedere. Al tempo stesso per raccontare questo evento occorreva farlo bene e questo richiedeva fondi".
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Viaggio nel cuore nero dell'Irlanda
La chiave di volta di Lance Daly nella storia irlandese è stata proprio l'incursione nel genere. Quello che poteva essere un film storico vero e proprio si rivela un appassionante revenge movie. "Ho dovuto trovare un equilibro tra la componente action e la storia con la S maiuscola. Mi serviva un'idea. E' stato arduo raccontare questa storia proprio perché è così importante. E' un mondo di sofferenza e disperazione che va oltre la nostra comprensione. Oggi l'Irlanda è l'unico paese europeo in cui la popolazione è diminuita rispetto al 1847. La Carestia ha segnato la nazione e ha continuato a influenzarla per 70 anni. Ci sono pochi documenti che provano la Carestia, era prima della fotografia, i dipinti erano scarsi, perciò abbiamo dovuto spulciare gli archivi per costruire la storia e i personaggi". Daly puntualizza: "Per creare il look di un'epoca abbiamo fatto grande affidamento sul reparto tecnico. Avevamo un grandioso dipartimento di armi e costumi, tutti hanno lavorato durante. Anche il cast si è dato molto da fare, è stato coinvolto in scene fisicamente impegnative".
In Black 47 Hugo Weaving interpreta l'inglese Hannah, ex militare in Afghanistan provato dall'esperienza bellica che, dopo essere stato imprigionato, viene liberato per dare la caccia all'irlandese Feeney, ex commilitone che compie una serie di delitti ai danni di coloro che ritiene responsabili della morte dei propri cari. Forte di un'intensa interpretazione, dominata da lunghi ed espressivi silenzi, Weaving spiega: "Hannah è un uomo traumatizzato, danneggiato dall'orrore della guerra in Afghanistan. Quando il film si apre, ha vissuto esperienze terribili. Lo hanno addestrato a uccidere, il suo è un viaggio nel cuore nero dell'esistenza, in qualcosa che non ha ancora sperimentato, è una specie di risveglio".
Un revenge movie politico
La dimensione revenge di Black 47 stimola una riflessione sui numerosi possibili modelli, dalle pellicole con Clint Eastwood a Rambo. Lance Daly, divertito, ammette: "Effettivamente sul set abbiamo citato spesso Rambo. Sono molti anni che non lo rivedo, ma in effetti ci sono delle somiglianze. Ho pensato anche a Balla coi lupi e C'era una volta il West, ma volevo evitare la componente sadistica dei revenge movie. Alla fine il mio non è un film che parla della guerra tra Irlanda e Inghilterra, ma del conflitto tra una cattiva classe dirigente e migliaia di persone che morivano di fame. Questo oggi accade in molti paesi del mondo. Noi leggiamo la notizia distrattamente sui quotidiani perché non ci tocca più da vicino. Per Black 47 ho faticato molto a trovare comparse perché oggi gli irlandesi sono tutti ben nutriti. Ma il dramma della fame e della guerra oggi è vissuto da tanti altri popoli".
La visione politica in Black 47 è molto forte, ma il regista ammette di aver inserito personaggio come Hannah e il collega Pope per creare un equilibrio, calando due inglesi nel contesto irlandese. Lance Daly ammette: "La situazione politica irlandese del XIX e soprattutto del XX secolo è estremamente complessa. Ci sono grandi registi come Neil Jordan e Jim Sheridan che l'hanno trattata magnificamente. Io cerco di stare al di fuori da quest'epoca politica e ho preferito occuparmi di un evento più antico. Gli ingredienti di ciò che accadrà in seguito ci sono già in nuce, ma esploderanno più avanti". Nei panni del vendicatore irlandese Feeny, Lance Daly ha scommesso sull'australiano James Frecheville, chiamato a modificare accento e modi per risultare credibile. Daly chiarisce: "Il casting di un film è delicato. Prima di scegliere, si valutano molte opzioni. Quando ho parlato con James su Skype ho capito che era lui l'attore giusto". "E io ho smesso di radermi" scherza Frecheville. "Volevo fortemente questo ruolo, così ho imparato a cavalcare, non ho accettato compromessi. Dopo la diaspora, gli irlandesi sono andati negli Usa, in Canada, in Australia. Ho scoperto di avere un antenato irlandese che si è denudato e ha ucciso il proprietario della terra che lavorava. Credo che questa sia stata la mia migliore referenza per il ruolo di Feeney".