La giornata inizia con un grande classico della cinematografia: Il paziente inglese di Anthony Minghella, presentato nell'ambito della retrospettiva dedicata a Paul e Saul Zaentz, e prosegue con 11 metri di Francesco del Grosso, che commemora Agostino di Bartolomei, storico capitano romanista morto suicida nel 1994, tramite i ricordi di chi gli era vicino, tanto umanamente quanto professionalmente. Il lavoro di Sara Terry, Fambul Tok, prende il nome dai racconti che gli abitanti della Sierra Leone si tramandano di generazione in generazione, intorno al fuoco: lo stesso nome ha ispirato un'organizzazione che si dedica al ripristino della normalità nel Paese dopo la Guerra dei Diamanti, il cui operato la regista segue giorno dopo giorno, nella sua difficile quotidianità. L'episodio conclusivo dell'indagine di Werner Herzog nell'universo della morte è Death Row Portrait of Linda Carty, unica donna della serie, colpevole dell'omicidio di una madre e del rapimento di suo figlio. Ancora una volta il regista tedesco affronta con onestà e contegno una vicenda difficilissima e spietata.

Shannah Laumeister con il suo Bert Stern: Original Madman, indaga la figura di uno degli uomini più invidiati e influenti della storia della comunicazione, ovvero colui che ha immortalato per l'ultima volta Marilyn Monroe, e che ha creato l'immagine di Lolita, nel suo tentativo di non rimanere mai uguale a se stesso.

Vegas: Based on a True Story di Amir Naderi è un lacerante affresco della società contemporanea, in cui tutta l'ipocrisia delle istituzioni familiari quanto affettive emerge di fronte alla prospettiva di una formidabile e fortunosa ascesa economica. Chiara Vigo, Maestro di Bisso si racconta è un'occasione per riscoprire l'importanza della tradizione orale, della saggezza che viene dal rispetto millenario per la cultura. Ultimo appuntamento della serata, nonché il più atteso, è quello con Il dittatore di Larry Charles, in cui ancora una volta Sacha Baron Cohen mette in campo tutta la propria irriverente ironia.