Prima di addentrarci nella nostra recensione di Billions 4 da oggi in onda su su Sky Atlantic, è necessario un breve riepilogo della terza stagione. Billions 3, infatti, si era conclusa poco meno di un anno fa lasciando gli appassionati della serie tv a dir poco con il fiato sospeso, dopo una notevole serie di colpi di scena e ribaltamenti di fronte che avevano completamente destabilizzato i due grandi protagonisti Chuck Rhoades (Paul Giamatti) e Bobby 'Axe' Axelroad (Damian Lewis). Come ricorderete, al giro di boa dell'ultima stagione era avvenuto l'impensabile: nel sesto episodio Il cerchio si stringe i due acerrimi nemici, la cui sfida senza esclusione di colpi era stata al centro di due stagioni e mezzo, si erano alleati per evitare di essere incriminati insieme a Wendy (Maggie Siff) nel contesto del processo legato allo scandalo Ice Juice. Dopo averla scampata su questo delicatissimo fronte, il Procuratore Distrettuale del Distretto Sud di New York e il finanziere privo di scrupoli avevano però subito dovuto affrontare una serie di nuove situazioni estremamente minacciose.
Per Chuck c'era da difendersi dal nuovo temibile Procuratore Generale degli Stati Uniti Jock Jeffcoat (Clancy Brown) e dall'influente uomo di potere Jack Foley (David Strathairn); per Bobby, invece, era divenuto essenziale neutralizzare i pericoli derivanti dalla nuova alleanza costituita dal magnate e criminale russo Grigor Andolov (John Malkovich) e dalla geniale ex impiegata della Axe Capital Taylor (Asia Kate Dillon), che lo aveva tradito mettendosi in proprio e sottraendogli ingenti finanziamenti per il necessario aumento di capitale. Sul finire del dodicesimo episodio, poi, Chuck era stato licenziato da Jeffcoat dopo che quest'ultimo aveva scoperto lo spregiudicato piano architettato da Chuck per incastrarlo, mentre Andolov aveva minacciato apertamente Bobby, facendogli capire che avrebbe rischiato grosso se avesse deciso di ostacolare Taylor. Chuck e Bobby si erano trovati così con le spalle al muro, pronti ad aiutarsi di nuovo per uscire dall'impasse.
I quattro nuovi episodi che abbiamo avuto modo di vedere in anteprima - stasera andranno in onda i primi due - ripartono da qui e, attraverso una narrazione tesissima e incalzante, riprendono le fila dei discorsi interrotti un anno fa in maniera molto convincente, ponendo al contempo le basi per un esaltante sviluppo di stagione.
Anatomia di un mondo corrotto
Senza andare in alcun modo a svelare la trama di questa ottima prima parte di quarta stagione per evitare di rovinarvi la sorpresa, una cosa ci sentiamo di anticiparvela: potete stare certi del fatto che i primi quattro episodi di Billions 4 non tradiranno le elevate attese della vigilia. D'altronde è dal 2016, anno della messa in onda della prima stagione, che la serie creata dagli sceneggiatori Brian Koppelman e David Levien insieme allo stimato giornalista economico del New York Times Andrew Ross Sorkin continua a sorprendere per come riesce a raccontare in maniera spettacolare e avvincente, ma allo stesso tempo coerente e approfondita, i corrotti e assai complessi mondi della politica e della finanza statunitensi, con riferimenti puntuali alla contemporaneità (nella terza stagione, ad esempio, si toccava con mano il cambio di potere avvenuto negli USA con l'elezione di Donald Trump e si introduceva il ruolo delle criptovalute nei giochi finanziari).
Billions: Paul Giamatti e Damian Lewis, un duello senza fine nel mondo dell'alta finanza
Sceneggiatura raffinata e grandi attori
Tra suggestive citazioni musicali e cinematografiche e l'utilizzo di una colonna sonora di assoluto livello sempre funzionale alle esigenze della narrazione (giusto per citare un paio di casi, il terzo episodio Chickentown si apre con Atlantic City di Bruce Springsteen e il quarto Overton Window inizia e finisce con World Gone Wrong di Bob Dylan), questa prima parte di Billions 4 sviluppa in maniera molto efficace le molteplici linee narrative che coinvolgono i vari personaggi, senza mai ricorrere a forzature o scorciatoie e riuscendo a proporre un notevole approfondimento psicologico dei protagonisti, tutti con i propri scheletri nell'armadio, i cui rapporti sono delineati in maniera sempre convincente. Da sempre, del resto, i più evidenti punti di forza di Billions sono la scrittura e, naturalmente, le interpretazioni di un cast di attori di primissimo piano (per poterne godere appieno, è fortemente consigliata la visione in lingua originale con sottotitoli): oltre agli assoluti mattatori Paul Giamatti e Damian Lewis, che più di ogni altro sostengono con forza la serie fin dall'inizio insieme alla brava Maggie Siff, Asia Kate Dillon, Toby Leonard Moore (Bryan Connerty), David Costabile (Wags) e Jeffrey DeMunn (Charles Rhoades Sr.) offrono tutti prove di spessore, senza dimenticare ovviamente il contributo di grandi attori come David Strathairn e John Malkovich, entrati in gioco rispettivamente nella seconda e terza stagione.
Finora abbiamo fatto davvero di tutto per non anticiparvi nulla sulla trama di Billions 4, perché qualsiasi accenno comporterebbe un piccolo o grande spoiler decisamente non richiesto. In chiusura però qualcosa di un po' più specifico lasciatecelo scrivere, visto che trattandosi di Billions non rappresenta certo una sorpresa: aspettatevi un paio di clamorosi colpi di scena nell'ultima parte del quarto episodio. E, dopo, date per scontato di non vedere l'ora di potervi gustare i successivi otto episodi.
Paul Giamatti si addormenta durante la scena bondage in Billions
Conclusioni
Come già esplicitato nella nostra recensione di Billions 4, la nuova stagione della serie con protagonisti gli ottimi Paul Giamatti e Damian Lewis parte decisamente con il piede giusto. Appassionante e dal ritmo incalzante, questo primo terzo di quarta stagione non si ferma un attimo e, tra sviluppi narrativi stimolanti e svolte inattese, pone le basi per un prosieguo di stagione in cui i rapporti conflittuali tra alcuni dei personaggi principali saranno inevitabilmente destinati ad esplodere. Giunta alla quarta stagione finora Billions non ha mai deluso, potendo contare su una sceneggiatura impeccabile e un cast di livello assoluto, tra i migliori nel contesto delle produzioni seriali degli ultimi anni.
Perché ci piace
- La serie si conferma estremamente avvincente e, nonostante le diverse linee narrative portate avanti contemporaneamente, assai credibile sul piano degli sviluppi della storia e dei personaggi.
- I dialoghi serrati ed efficaci.
- Le grandi prove di tutto il cast, a partite dai protagonisti assoluti Paul Giamatti e Damian Lewis.
- Le intriganti citazioni musicali e cinematografiche e la colonna sonora, sempre funzionale alle esigenze narrative.
Cosa non va
- Visto il ritmo frenetico della narrazione e la complessità degli argomenti affrontati relativi al mondo della finanza e della politica, Billions richiede un elevato livello di attenzione. Non per tutti i gusti.