Berlino 64, Russell, Bale e Cooper presentano American Hustle

Arriva nella sezione Berlinale Speciale, in vista dell'uscita in Germania, il film pluri candidato agli Oscar; "Avere la fiducia di attori come Christian e Bradley dà senso al mio lavoro", ha raccontato in conferenza Russell.

Dopo aver conquistato tre Golden Globe, quello come miglior commedia e quelli per le due interpreti, Amy Adams e Jennifer Lawrence, e dieci candidature agli Oscar, tutte pesanti, American Hustle - L'apparenza inganna di David O. Russell arriva alla 64.ma edizione del Festival del Film di Berlino nella sezione Berlinale Special. Accompagnato dai due protagonisti, Christian Bale e Bradley Cooper, ovvero il truffatore Irving Rosenfeld e l'agente dell'FBI Richie DiMaso che ne sfrutta le doti istrioniche per tentare di incastrare dei pezzi grossi della malavita, il regista di New York, di ritorno nella città tedesca a quasi quattordici anni di distanza dalla presentazione di Three Kings, non si è sottratto al fuoco di fila delle domande dei giornalisti che hanno preso d'assalto la sala stampa dell'hotel Hyatt.

Partiamo dagli interpreti, i vostri personaggi hanno un legame molto forte con i capelli. E' stato importante per la vostra interpretazione avere cura di questo aspetto molto particolare? Bradley Cooper: Sì, Richie DiMaso è abbastanza maniaco nel suo modo di pettinarsi. La verità è che dovevo sembrare irriconoscibile, così si è pensato di farmi dei capelli molto ricci; è vero, è parte integrante della personalità e dell'identità del personaggio.
Christian Bale: I capelli, il fisico, sono elementi chiave nella costruzione di un personaggio perché è la prima impressione che dà. Sono dannatamente fortunato a fare questo mestiere.
David O. Russell: Non è un aspetto che riguarda solo i personaggi del film, sia chiaro, tutti gli uomini creano se stessi ogni giorno, esattamente come farebbe un attore, tutti scelgono chi essere.

Christian, anche questo è un personaggio un po' 'schizofrenico' e arricchisce la tua galleria di interpretazioni. Cosa ti piace in queste figure? Christian Bale: Anzitutto non credo che il termine schizofrenico sia molto appropriato. Irving Rosenfeld non ha le allucinazioni e non sente le voci, è solo un personaggio ambiguo, pieno di chiaroscuri. Non sono io a cercare personaggi del genere, credo semplicemente che sia un aspetto molto naturale dell'essere umano. Un regista come David ha la qualità straordinaria di far emergere la complessità del carattere di un personaggio. Per chiudere il discorso, sì, sono gli esseri umani ad essere così complicati, ad avere due lati ben distinti, non i miei personaggi.
David O. Russell: Avevo bisogno di un attore vorace per interpretare Irving Rosenfeld.

Signor Russell, ci capita sempre di sentire complimenti su di lei e sul modo di lavorare con gli attori... David O. Russell: Chiunque recita ti sta regalando un pezzo di sé, è il rischio grandissimo che un attore corre, ma è anche il dono più prezioso che un regista possa avere. Nella mia scala di valori sono i personaggi la parte più importante di un film, non certo il plot. Ecco perché penso che avere la fiducia degli è tutto. Quando un attore mi guarda e mi dice, ok, sì, va bene, ci sto, è il punto massimo che io posso raggiungere. In fondo un attore non vorrebbe mai essere come il personaggio che interpreta, devo accompagnarlo in un processo spaventoso e affascinante al tempo stesso.

E il fatto che i 'suoi' attori, Christian Bale e Jennifer Lawrence abbiano vinto l'Oscar grazie a film come The Fighter e Il lato positivo - silver linings playbook la inorgoglisce o la intimidisce in vista della prossima notte degli Oscar?
Chiariamo subito un punto, non sono io che faccio vincere gli attori, mi limito solo a ispirarli e a farli lavorare per il meglio. Io scrivo i personaggi e faccio in modo che un interprete possa tirare fuori tutto, ma sono loro, gli attori, a rendere quel personaggio memorabile. La sfida più grande per un regista è quella di mettere la macchina da presa su di un volto e renderlo diverso da quello che è nella realtà, in modo che uno spettatore, anche solo vedendo il film per 5 minuti, non riesca a capire se quello è davvero Christian Bale o meno. Robert De Niro non aveva mica riconosciuto Bale conciato in quella maniera. Vuol dire che tutto ha funzionato a dovere.
Christian Bale: David è semplicemente un regista che ti permette di recitare al meglio, che ti fa crescere quando ci lavori assieme. Scrive delle sceneggiature molto ricche e dettagliate, ma non ha paura di dire, ok, vediamo cosa potrebbe succedere qui. A quel punto di concede la massima libertà.
Bradley Cooper: E poi con David al tuo fianco non sei mai solo nel processo di costruzione del personaggio.

Come definirebbe il suo cinema? David O. Russell: Non saprei, so solo che il cinema mi ha salvato la vita tante volte; ho vissuto tanti momenti difficili, nella carriera, quando ad esempio un film non era andato come mi sarei aspettato, e nella vita, con il divorzio e un figlio bipolare, proprio per questo nei miei film le persone sono tutte vogliose di risalire. Nessuno dei miei personaggi può permettersi di essere cinico.