Recensione The pool - Inizia l'incubo (2001)

Ennesimo horror estivo dato in pasto agli spettatori italiani nell'attesa delle più blasonate uscite di settembre: il film riesce a colpire comunque per la sua più totale inconsistenza.

Benvenuti al party della noia

Ennesimo horror estivo dato in pasto agli spettatori italiani nell'attesa delle più blasonate uscite di settembre, questo The Pool - Inizia l'incubo ha due caratteristiche che, almeno sulla carta, dovrebbero incuriosire il potenziale spettatore: la prima è il fatto che si tratta di un film tedesco, la seconda è l'ambientazione a Praga, scenario che sostituisce i classici college statunitensi che siamo soliti vedere come "teatro" di vicende del genere. E' una curiosità che scema rapidamente non appena inizia il film, in ogni caso: quello che l'esordiente Boris Von Sychowski ha fatto in questo film non è stato altro che prendere i più vieti luoghi comuni dello slasher statunitense degli ultimi anni (genere tornato in auge dopo Scream, che aveva ben altra consapevolezza di regia e carica auto-ironica, e titoli come So cos'hai fatto, Urban Legend e via dicendo), e riproporli stancamente, senza un minimo di inventiva, vigore o genuina voglia di sorprendere lo spettatore. Gli esterni della prima parte del film sono l'unico particolare che fa capire di trovarsi di fronte a una pellicola non statunitense: per il resto, la pedissequa imitazione dei modelli sopra citati toglie al film ogni possibile specificità cinematografica.
Muovendosi su binari già noti, quindi, Von Sychoswki e il suo co-sceneggiatore mettono insieme uno script che è un incredibile concentrato di banalità da teen-horror, che oltretutto ha il grave difetto di prendersi sul serio dall'inizio alla fine, senza offrire assolutamente nulla all'autoironia. I personaggi sono stereotipati fino all'inverosimile, e l'unica caratteristica che poteva offrire spunti di qualche interesse (la classe sociale dei protagonisti, qui piuttosto elevata) viene malamente sprecata. Lo stesso personaggio dello studente povero, che non supera l'esame e non ha voglia di festeggiare con gli altri, risulta altrettanto ridicolo quanto i suoi compagni, ed esce di scena quasi subito, togliendo al film qualsiasi (improbabile) velleità sociologica. Sarebbe persino inutile star qui ad elencare tutta l'incredibile serie di incongruenze e di errori dello script: sembra evidente che agli sceneggiatori non interessava minimamente l'elemento credibilità, così hanno deciso semplicemente di non curarsene. Tuttavia, è impossibile passare sopra a personaggi che scompaiono per tre quarti di film e riappaiono magicamante alla fine, oppure a un assassino che riesce tranquillamente a uscire e a rientrare nella struttura che lui stesso ha "sigillato" senza essere notato dagli altri, trovando anche il tempo di indossare e togliere il costume con cui compie gli omicidi (che pare più quello di un supereroe Marvel che quello di un serial-killer). Per tacere, poi, del carattere ridicolo della scoperta finale dell'identità dello stesso killer, e dell'inconsistenza delle sue motivazioni.
Per la regia si può trovare un solo aggettivo: piatta. "Tensione" di genere che immediatamente sfocia nella noia, apparizioni dell'assassino di una prevedibilità (quella sì) spaventosa, omicidi filmati senza la minima fantasia. Se è vero che un horror dovrebbe spaventare, o quantomeno tenere desta l'attenzione dello spettatore per buona parte della sua durata, allora qui siamo alla più totale negazione del genere; e la cosa più grave è che sembra proprio che in questo caso il regista non ci abbia nemmeno provato, ad ottenere l'effetto che ci si aspetta da un film del genere.
Si potrebbe andare ancora avanti parlando dell'inconsistenza delle interpretazioni di tutti gli attori, o della luccicante e inadeguata fotografia, ma a questo punto mi sembra opportuno fermarmi qui. La domanda da porsi (e da porre ai distributori italiani) è: ma ha davvero senso, a due anni di distanza (il film è del 2001) proporre agli spettatori italiani un film del genere? Possibile che, restando nella produzione horror occidentale (quella orientale merita, a mio parere, ben altro trattamento), non si riesca proprio a trovare un prodotto che si distacchi un minimo da tale, infimo livello?

Movieplayer.it

1.0/5