Basato su una storia vera. Quanto abbiamo sentito prepotentemente negli ultimi anni questa frase, riferita soprattutto all'audiovisivo e ai podcast d'inchiesta, divenuti presto d'intrattenimento. Cosa succede se però quell'ossessione diventa reale, anzi parte della vita di quegli stessi fan appassionati?

Se lo chiedeva proprio Based on a True Story, la serie con protagonisti Kaley Cuoco e Chris Messina nei panni di una coppia in attesa e annoiata che per rinfrescare il proprio matrimonio pensa di incastrare Matt, un serial killer scoperto "per caso" (Tom Bateman) incastrandolo in un podcast che diventi di successo. Ora la crimedy torna per la seconda (e già ultima) volta.
Based on a True Story: che fine hanno fatto i serial killer di una volta?

Avevamo lasciato Ava e Nathan Bartlett quasi scoperti dal marito dell'ultima vittima. Li ritroviamo tre mesi dopo la nascita del loro piccolo, con la donna concentrata sul latte materno e sul mettere da parte la sua ossessione per il true crime, mentre l'uomo è intento a dare lezioni di tennis a clienti privati. Gli omicidi però - ovviamente - non sono finiti qui e Matt è in fuga insieme alla sorella di Ava, Tory (Liana Liberato): a questo punto viene da chiedersi quanto sia implicato e se la giovane sia in pericolo. Tra amiche del true crime e non del club del libro tornate in auge, il possibile ritorno a lavoro come agente immobiliare e una serie di inizi lasciati come molliche di pane per i coniugi Bartlett mentre cercano di sbrogliare il complicato nodo della matassa, otto nuovi episodi sono serviti in binge watching.
Improbabile e assurdo o terribilmente vero?

La comedy su RaiPlay ha fatto del nonsense e del surreale il proprio cavallo di battaglia. In questa stagione sembra rincarare la dose pur diventando forse più matura poiché anche la coppia protagonista si è "evoluta". Sono diventati genitori quindi sono diventati adulti e devono riuscire ad abbracciare il proprio nuovo ruolo oltre che fare pace con quello vecchio. Devono capire se le nuove ossessioni (come podcast e influencer sulla neomaternità) possono sostituire (o convivere con?) quelle vecchie. Il montaggio continua ad essere (troppo) serrato e confusionario, la regia iper-dinamica, la recitazione di tutti è profondamente sopra le righe (forse troppo) a partire da Kaley Cuoco, che sembra fare il verso al personaggio precedentemente interpretato in L'assistente di volo, quasi che questa comedy ne sia uno spin-off.
Un epilogo amaro

La seconda stagione di Based on a True Story è un saliscendi di colpi di scena e rivelazioni, che portano ad un epilogo davvero sorprendente. Un sunto della parodia sull'ossessione per i true crime (e i podcast e social media per traslato) al centro della crimedy, che se inizialmente si accostava troppo a Only Murders in the Building senza averne la stoffa, qui se ne affranca provando a cercare una propria identità. Il risultato sono delle montagne russe non sempre coese ed equilibrate ma con un finale che gioca con tutti gli stilemi del genere per davvero.
Sfidiamo chiunque sia appassionato a non volersi trovare nella stessa situazione di Ava. Peccato che, a causa della cancellazione dello show, la porta per quanto chiusa rimanga aperta ad un ulteriore plot twist che avrebbe impostato la storyline per un eventuale terzo ciclo di episodi. Che purtroppo non vedremo mai.
Conclusioni
Based on a True Story 2 prova a reiterare e migliorare pregi e difetti del ciclo inaugurale, riuscendoci solo in parte ma proponendo un epilogo al cardiopalma interessante. Purtroppo il potenziale rimane tutto lì, data la cancellazione prematura della serie. Ma Kaley Cuoco e Chris Messina (e Tom Bateman) valgono le quattro ore totali di visione in binge watching. Quanto abbiamo paura delle nostre ossessioni?
Perché ci piace
- Kaley Cuoco e Chris Messina, molto più affiatati.
- Tom Bateman, camaleontico mattatore.
- Una stagione più matura come temi…
- Il finale ed il plot twist valido…
Cosa non va
- …ma sempre caotiica e troppo altalenante.
- …che lascia però uno spiraglio aperto ad un prosieguo che non vedremo mai.