Il finale della prima stagione di Invincible su Prime Video ha avuto lo stesso effetto sul grande pubblico della controparte fumettistica, sancendo insieme un punto di svolta cruciale del racconto e mettendo in scena una rivelazione sconcertante. Molti lettori della magnifica opera supereroistica di Robert Kirkman continuano a ritenere il momento della verità sull'identità di Nolan Grayson/Omni-Man uno dei più alti del medium contemporaneo, anche a distanza di un decennio, e quanto fatto dalla trasposizione animata - sempre curata da Kirkman e Ryan Ottley - è ugualmente impressionante per direzione e portata.
Purtroppo bisognerà attendere ancora qualche mese per scoprire il prosieguo della storia di Mark Grayson e dell'eventuale invasione dei temibili Viltrumiti, ma fortunatamente la produzione ha deciso di regalare un gustoso e riuscito antipasto agli appassionanti più incontenibili. Stiamo parlando di Atom Eve, episodio speciale che anticipa il nuovo corso narrativo e funge da prequel anche alla prima stagione, concentrandosi sulle origini e la scoperta dei poteri di Samantha Eve Wilkins, quella che è considerata la tritagonista di Invincible e tra i personaggi più potenti dell'intera serie.
Le molecole dell'universo
Una delle peculiarità più divertenti e intriganti di Invincibile è il suo dispiegamento di noti talenti al doppiaggio. Non bastasse il Premio Oscar J.K. Simmons insieme a Steven Yeun, Sandra Oh, Zachary Quinto, Gillian Jacobs e Seth Rogen, la serie si diletta a chiamarne molti altri in piccoli ruoli secondari o di passaggio. È ad esempio il caso di Tatiana Maslaney e Jacob Tremblay nei rispettivi panni della Regina e del Principe Lucertola proprio in apertura di Atom Eve, ambientata molti anni prima dell'inizio dell'avventura di Mark. Anzi, il futuro Invincible deve ancora nascere, esattamente come Samantha, che scopriamo essere stata creata in laboratorio dal Dottor. Brandyworth (Stephen Root) e impiantata come seme nel ventre di una ragazza a lui molto cara, Polly. Il fatto è che Eve è un progetto finanziato dall'esercito americano e guidato da Erickson (il compianto Lance Reddick) con lo scopo di creare i futuri supereroi in provetta, motivo per cui, quando sopravvive alla madre durante il parto, la bambina viene finta morta da Brandyworth e affidata alla cure di un'altra famiglia.
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Assistiamo così alla sua crescita dall'infanzia alla pre-adolescenza, costantemente condita da questa sua grande passione per la scienza, che oltre ad essere la sua materia preferita (in verità l'unica) è anche una sorta di mondo nascosto tra chimica e fisica che solo lei riesce a vedere in senso atomico, arrivando a percepire le molecole di tutte le cose e scoprendo poi di poterle addirittura controllare e modificare. Sono le abilità che abbiamo imparato a conoscere grazie alla serie principale, d'altronde, ma in questo speciale viene meno l'elemento più romantico e malizioso correlato al personaggio per addentrarsi invece in un'intrigante quanto rapida introspezione psicologia dell'eroina, divisa tra normalità e sovrumanità, tra due famiglie distinte, tra due identità che vorrebbe solo riuscire a conciliare. E per quanto semplice e immediata, la scrittura di Kirkman rispetta in tutto e per tutto il canone dello show e del fumetto, insieme cinica ed esilarante, parodica e decostruttiva dei super problemi dei super eroi, oltre a possedere una dosa innata di violenza e cattiveria che esplode su schermo soprattutto nelle sequenze d'azione.
Un'entrée soddisfacente
A parte raccontare con emozione e umanità una storia d'origini se vogliamo molto classica, Atom Eve ha il grande merito di catapultarci nuovamente con prepotenza nel super-mondo di Invincible, affascinante, crudele, prezioso e spietato. Lo fa da una prospettiva inedita e diversa, mettendo da parte la centralità dei Greyson e dedicando tempo, energie e risorse a un approfondimento parallelo comunque importante e fondamentale, strutturato su tematiche persino simili, tra scoperte e rivelazioni di stampo familiare. È un pattern cardinale nell'economia del racconto del progetto seriale ideato da Kirkman, arricchito inoltre da una regia che tenta di valorizzare l'animazione e le coreografie degli scontri, comunque cuore pulsante dell'intrattenimento di Invincible.
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In questo senso, Haylee Herrick confeziona insieme al resto degli animatori uno scontro davvero sensazionale in Atom Eve, lungo ben 10 minuti e dove la sceneggiatura condensa superbamente bene tra battute, poteri e scazzottate un confronto essenziale per la crescita emotiva di Samantha e la sua piena consapevolezza. Per i più insofferenti alla mancanza di Mark, alla fine l'episodio mostra anche una piccola sequenza che lo riguarda, riconnettendosi in chiave morale alla conclusione della prima stagione e ai dilemmi che dilaniano dall'interno l'anima di Nolan. Un'entrée soddisfacente e appetitosa in attesa della portata principale in arrivo il prossimo 3 novembre.
Conclusioni
In conclusione, Atom Eve è un'appetizer più che gustoso e soddisfacente, in attesa del ritorno dei Greyson nella seconda stagione di Invincible. L'episodio speciale cambia prospettiva e racconta le origini segrete di Samantha Wilkins, il suo dramma familiare e la lotta per conquistare la sua piena identità. Fedele nelle tematiche e nei contenuti alla serie madre, Atom Eve sorprende anche dal punto di vista della regia e animazione delle sequenze d'azione, nuovamente violente ed emozionanti. Adesso però non vediamo l'ora che arrivi il 3 novembre.
Perché ci piace
- La scrittura di Robert Kirkman è sempre una garanzia.
- La regia d'azione di Haylee Herrick e lo scontro di 10 minuti.
- Atom Eve è un personaggio che meritava un approfondimento di questo tipo.
Cosa non va
- Origini e struttura tutto sommato molto classiche.
- Sporadici problemi di fluidità nelle sequenze dialogate.