Recensione Asterix alle Olimpiadi (2008)

Versione cinematografica cartoonesca ma lontanissima dalla semplice e spassosa comicità del fumetto originale, 'Asterix alle Olimpiadi”' cerca e non trova una risata scontata e demenziale.

Asterix bara alla Olimpiadi

Non è bastata l'eccezionale presenza di Alain Delon nei panni di un Giulio Cesare narciso ed egocentrico, né il ritorno dell'insormontabile Gérard Depardieu nelle vesti extralarge di Obelix e nemmeno la spesa record, per un film in lingua francese, di 80 milioni di euro per fare la differenza e creare un colossal comico e d'avventura come si desiderava.
La storia è appassionante e divertente - anche se snatura la sua versione originale - ma gli sketch umoristici non hanno ritmo e le battute scadono il più delle volte in una smorfia più che nell'attesa risata.

I due galli, Asterix (Clovis Cornillac, Una lunga domenica di passioni) e Obelix (Depardieu), si trovano ancora una volta ad usare la propria forza smodata a favore dei più deboli, in quest'occasione per salvare il cuore di un amico innamorato. Il bardo Alafolix (Stephane Rousseau, Le invasioni Barbariche) ha perso la testa per la principessa di Grecia, Irina (Vanessa Hessler, Natale a Miami), che però è già promessa sposa allo sconclusionato figlio di Cesare, lo spietato quanto stupido Bruto (Benoît Poelvoorde ). Il giovane poeta, rapito dal romanticismo, sfida Bruto nei giochi olimpici mettendo in palio la mano della bella Irina per il vincitore. La Gallia dovrà cimentarsi nei vari sport senza fare uso della pozione magica, mentre i romani cercano di imbrogliare e corrompere la giuria in ogni modo: sarà una bella gara!

Il tema dello sport, oltretutto olimpionico, è un punto di forte interesse e un'occasione per introdurre la partecipazione di star sportive internazionali. Appaiono infatti in preziosi cammei: Michael Schumacher al fianco di Jean Todt, Zinedine Zidane in versione egiziana, la campionessa francese di tennis Amélie Mauresmo, il cestista della NBA e capitano della nazionale francese Tony Parker, il wrestler già apparso in Troy Nathan Jones e, in un ruolo dvero e proprio e non solo come comparsa, il campione di kick-boxing Jérôme La Banner.
La scelta del cast è stata curata al dettaglio: non solo ci sono attori francesi di un certo calibro, vedi Jean-Pierre Cassel nella parte del druso Panoramix e il noto Jamel Debbouze (Il favoloso mondo di Amelie), ma gli interpreti sono stati pescati tra i più famosi comici dei vari paesi europei, per allargare i confini del proprio target. Per la Spagna c'è José Garcia, per la Germania Michael Bully Herbig e per l'Italia le famose "Iene" di Italia1 Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu nel ruolo dei giurati delle Olimpiadi (e una mini parte per Enrico Brignano, commentatore sportivo sugli spalti).

Per completare il tutto non poteva mancare una super bellezza femminile, quindi ecco che il gap è colmato da una splendida Vanessa Hessler e dalla top model Adriana Karembeu (una delle donne dalle gambe più lunghe del mondo) nella parte della signora Matusalemmix, moglie di un arzillo vecchietto.
Ci sono continue citazioni cinematografie, alcune simpatiche, altre forzate e fuori luogo, frutto del tentativo e del desiderio dei registi Frèdèric Forestier e Thomas Langmann di modernizzare e rendere attuali le avventure di Asterix. Purtroppo il risultato non è dei migliori, perché la spettacolarità indubbia delle immagini e la perfetta operazione di marketing che sorreggono il film hanno rubato l'anima ad un classico del fumetto amato in tutto il mondo. La semplicità genuina dello humour di Asterix si è persa per strada, per essere sostituita da scenette e battute ripetute meccanicamente prive del cuore comico delle vecchie storie.