In passato da molti criticato per aver massacrato uno dei libri più belli della saga di Harry Potter, Il principe mezzo sangue, con gli anni David Yates ha conquistato la fiducia della Warner Bros. e soprattutto dell'autrice J.K. Rowling, riuscendo a firmare ben quattro capitoli della serie, compreso il doppio finale, aggiudicandosi ora anche la regia dei prequel, la nuova saga di Animali fantastici e dove trovarli, composta da cinque film e scenggiata dalla Rowling in persona.
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Ambientato molti anni prima della nascita del maghetto interpretato da Daniel Radcliffe, precisamente nella New York di fine anni '20, Animali fantastici e dove trovarli si concentra sulla figura di Newt Scamander, che ha il volto del premio Oscar Eddie Redmayne, magizoologo che cerca di preservare quante più creature fantastiche possibile, sempre più rare e in pericolo. Aiutato dalle sorelle maghe Tina (Katherine Waterston) e Queenie (Alison Sudol) e dall'aspirante pasticcere non-mag (il termine americano per indicare i "babbani") Kowalski (Dan Fogler), Newt si scontra con Percival Graves (Colin Farrell), capo della Sicurezza Magica e direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia del MACUSA.
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In occasione dell'anteprima europea di Animali fantastici in quel di Londra, abbiamo incontrato Yates che ci ha spiegato perché storie storie con protagonisti sfortunati e ai margini come quelle di Harry e Newt sono in realtà quelle che ci appassionano di più. Animali fantastici e dove trovarli è disponibile dal 28 marzo in homevideo**.
Perdita, rabbia e speranza: sono queste le storie che ci appassionano di più
Harry Potter, Newt Scamander e molti altri protagonisti della letteratura per ragazzi sono personaggi dall'infanzia tormentata, che hanno subito una perdita o che devono scontrarsi con l'ostilità del mondo che li circonda: perché sono proprio queste le storie che ci appassionano di più? Secondo Yates: "Credo sia intrinsecamente drammatico e rassicurante per tutti noi. La vita non è mai perfetta: è come affronti le imperfezioni e le accetti che rende interessante vivere. Penso che il motivo per cui quella storia funziona sempre, la storia di chi deve affrontare una perdita prematura, è che tutti perdiamo delle cose nelle nostre vite, tutti proviamo il senso di perdita, e probabilmente per questo diventa coinvolgente: come lettori e spettatori ci identifichiamo nel personaggio perché la perdita fa parte della vita".
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Come reagire dunque quando tutto sembra andare male e vediamo veder meno i nostri diritti? Bisogna arrabbiarsi e combattere come fanno alcuni dei personaggi di Animali fantastici? "Sì, ma la rabbia deve essere incanalata nel modo più produttivo possibile" ha risposto sicuro Yates, spiegando meglio: "Credo che la cosa più importante sia riconoscere quando è necessario farlo. C'è una certa apatia in molte persone, perché credono che votare non faccia la differenza e pensano di non avere influenza sulla politica, mentre invece la politica definisce le nostre vite. Sono convinto che l'importanza della politica, della buona politica e della politica civile, sia sottovalutata: tendiamo a sottostimare i rischi. Sappiamo dal passato che le persone che prendono decisioni sbagliate o immorali possono distruggere molte vite e gran parte di ciò che pensiamo e presumiamo sia immortale. Se guardiamo al passato ci sono state molte civiltà che sembravano immortali e poi invece sono finite. Credo che oggi ci siano molte cose per cui arrabbiarsi, ma credo anche che la rabbia vada incanalata in modo positivo".