Vi sono artisti che vanno oltre il loro mero ruolo di intrattenitori. Svestitisi del loro abito di imbonitori, aprono le porte del proprio spettacolo per prenderci per mano e farsi guida fedele lungo il nostro percorso di crescita. Il loro non è un accompagnamento silente, quanto piuttosto un corollario verbale di parole pronte a imprimersi nella mente, e una galleria gestuale da lasciare riprodurre ai propri spettatori come specchi viventi. Ci sono artisti che si presentano ai piedi della nostra giovinezza trasformandoci magicamente in riflessi: offrono in dono battute, pensieri, sguardi, talmente profondi, o iconici, da inserirsi negli inframezzi della nostra memoria tanto da rivoluzionare il nostro linguaggio e diventare parte integrante del nostro parlato.
Così è stato per Aldo, Giovanni e Giacomo: le opere nate dall'unione di questo trio comico hanno eliminato i confini tra schermo e spettatore per tramutarsi in giacimento aureo di citazioni da prendere in prestito per sottolineare un dato pensiero, o evidenziare un certo concetto. Dagli spettacoli teatrali (e poi televisivi, come Tel chi el telùn) alle ospitate in programmi iconici del calibro di Mai Dire Gol, fino alla produzione cinematografica di film memorabili (e altri meno) quella lasciataci in eredità da Aldo, Giovanni e Giacomo è una galleria citazionistica in continua espansione. Sebbene limitandoci al solo campo cinematografico, il tentativo di selezionare solo alcune delle migliori battute del trio si è rivelata comunque un'impresa alquanto titanica, ma pur non essendo "Pdor, figlio di Kmer" ci abbiamo ugualmente provato. Ecco dunque le 10 citazioni dei film di Aldo, Giovanni e Giacomo entrate di diritto nel nostro linguaggio quotidiano.
1. Buona questa cadrega
Chissà se all'uscita di Tre uomini e una gamba, Aldo, Giovanni, Giacomo e il co-regista Massimo Venier si sarebbero mai immaginati l'impatto culturale che tale film avrebbe giocato non solo sui propri spettatori, quanto sul loro comparto linguistico. Corollario di citazioni impresse per sempre nella memoria, a partire dal film del 1997 le sedie (o le mele, scegliete voi) non avrebbero avuto più né lo stesso nome, né lo stesso sapore. Da lemma dialettale, la "cadrega" diventa adesso patrimonio nazionale, facendosi protagonista di uno degli sketch intra-filmici più memorabili dell'intera carriera del trio. Grazie al conte Dracula "Brambilla Fumagalli", e dallo sguardo benedicente di Totò Schillaci, "gran visir di tutti i terùn", da battuta cinematografica, "buona questa cadrega. Ah la mela sarebbe la cadrega? La cadrega è la sedia" si eleva a parte integrante del nostro parlato, un'uscita da condividere in compagnia, soprattutto in presenza di ospiti. Anche perché, "una cadrega non si rifiuta a nessuno".
2. Il mio falegname con trentamila lire la fa meglio
Forse non tutti avranno la fortuna di avere un Garpez dal valore di 170 milioni in casa, ma è innegabile che almeno una volta nella vita, chiunque davanti a un'opera di dubbia qualità, abbia fatta sua la memorabile battuta di Giovanni in Tre uomini e una gamba per esclamare "il mio falegname con trentamila lire la fa meglio". Una citazione che esce dal campo della falegnameria e dell'arte contemporanea, per inserirsi con facilità ed eleganza nell'universo del linguaggio quotidiano. Un sarcasmo gratuito, ma pronto a centrare il punto della questione, grazie al quale la critica si fa afferrata e allo stesso tempo ricolma di ironia.
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3. Il nettare degli dei; e il settimo giorno Dio creò il cheeseburger
Ad Aldo Giovanni e Giacomo non bastava riprendere direttamente una scena cult di Pulp Fiction e ribaltarla in chiave comica; nella sequenza del cheeseburger in macchina di Così è la vita, il trio è riuscito anche nell'impresa di rendere ancora più memorabile un momento già di per sé iconico (perché facilmente riconoscibile agli occhi dello spettatore più attento e cinefilo) e accompagnarlo con una citazione divenuta ormai parte integrante del nostro linguaggio. Già, perché non è raro sentire qualcuno che, con un cheeseburger tra le mani, commenti "il nettare degli dei; e il settimo giorno Dio creò il cheeseburger". Speriamo solo che l'amico famelico non abbia tra le mani una pistola con cui disintegrare sei panini; altrimenti addio a una spesa del valore di "cinquantamila lire per sei cheeseburger che non si mangia nessuno".
4. Fuori dal letto? Nessuno è perfetto
Lo sapevano i fermenti lattici, e adesso lo sa tutta Italia. Se volete conquistare una donna dovete seguire gli insegnamenti del Teorema di Marco Ferradini. Consigli fatti in musica, che Aldo non solo insegna a Giacomo tra le corsie dei latticini di un supermercato in Chiedimi se sono felice, ma per estensione a ogni singolo spettatore. Paradossalmente, però, la storpiatura del testo recitato ha avuto un impatto talmente potente da sostituirsi in toto ai versi originali di Ferradini. E così, al "fuori del letto" è un attimo rispondere "nessuno è perfetto" piuttosto che "nessuna pietà".
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5. E così domani ti sposi? Sì ma niente di serio
Citato fedelmente, oppure adattato in base alle situazioni, è innegabile che a ogni cerimonia, evento, o semplice festa dalla maggiore o minore importanza, quella presa in prestito da Tre Uomini e una Gamba è una delle battute più impiegate. Con un gioco di ribaltamenti, per mezzo di una semplice citazione, l'importanza di un evento come un matrimonio (o, per sostituzione, un battesimo, una cresima, una laurea) viene insignita di un certo ridimensionamento che le dona ancora più importanza, sebbene come ci ricorda Giacomo, non c'è "niente di serio".
6. Gastani Frinzi dei miei coglioni. Dove cazzo si esce da questo posto di merda?
Non serve andare allo studio della dottoressa Gastani Frinzi. Basta anche solo recarsi all'Ikea ed ecco che uscire da quei corridoi labirintici diventa un'impresa titanica. Le gambe si muovono, i piedi avanzano, ma uscire a riveder le stelle sembra quasi impossibile. Un senso di esasperazione prende il sopravvento, ed ecco che mai come in quel momento la battuta di Giacomo da Il cosmo sul comò diventa uno strumento di sfogo potentissimo. Un'imprecazione edulcorata di cinico umorismo, presa, assimilata ed entrata di diritto nel nostro linguaggio quotidiano, forte anche dell'espansione mediatica conosciuta a seguito della piattaforma di doppiaggio Dubmash che ha riportato in auge una citazione entrata negli annali nonostante il film di partenza risulti uno dei minori firmati da Aldo, Giovanni e Giacomo.
7. Acqua gassata... acqua gassata a garganella
La gola secca, le visioni per una febbre che non intende scendere, un dolore continuo che pervade tutto il corpo. Ma anche semplicemente una leggera tosse. La soluzione? "Acqua gassata, acqua gassata a garganella". Un rimedio efficace, pronto a risolvere ogni malanno, o piccolo dolorino. Approvato da Aldo e da Zia Caterina.
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8. Peperonata, alle otto di mattina? A mezzogiorno... topi morti
Tre uomini e una gamba è molto più che un film; è un corollario continuo di citazioni da prendere, interiorizzare e riutilizzare a proprio piacimento. Già, perché il film del 1997 ha un dono più unico che raro: offrire al proprio spettatore una battuta per ogni occasione. E se c'è una citazione che ha saputo entrare di diritto nel parlato quotidiano dell'italiano medio è sicuramente quella firmata da un Giovanni sorpreso dalla capacità di Aldo di mangiare "la peperonata alle otto di mattina... A mezzogiorno... topi morti". Un'uscita che ha ormai superato i confini cinematografici per farsi frase perentoria volta a evidenziare la pesantezza di un qualsiasi pasto, meglio ancora se è la peperonata.
9. Non sono professionisti; sono presi dalla strada
Ci sono tanti modi per criticare le performance altrui; c'è chi punta sulla cattiveria, e chi sull'assertività. Grazie ad Aldo, Giovanni e Giacomo e alla visione meta-cinematografica di "Biglietto Amaro" in Tre uomini e una gamba, adesso abbiamo a disposizione un nuovo modo per criticare senza il rischio di ferire chi non è molto all'altezza del proprio ruolo: basta dire "non sono professionisti; sono presi dalla strada". Ed è giocando su un elemento cardine del Neorealismo che tutto si fa meno rischioso, più accettabile, ai limiti del complimento (sebbene ribaltato).
10. Gente che entra gente che esce... la radiamo al suolo questa merda di casa
C'era una volta un periodo buio, dove il mondo si è arrestato e le porte si sono chiuse. Un periodo in cui gli incontri si sono ridotti a zero, gli abbracci eliminati e gli appuntamenti limitati a uno schermo del computer. Due anni e mezzo fa il mondo si è ridotto alle pareti di una casa. Sembra passato un secolo, eppure in quel periodo una citazione continuava a girare, divenendo quasi una promessa circa quello che sarebbe avvenuto dopo. La voce di Aldo in Chiedimi se sono felice si è fatta pertanto megafono accesso, pronto a ripetere un promemoria semplice e chiaro: una volta aperte le porte, le nostre case sarebbero state piene di "gente che entra... gente che esce...di giorno, di notte, ubriachi" anche a costo di radere "al suolo questa merda di casa". Un memento citazionistico già di partenza iconico, ma che è finito per tramutarsi in vessillo di un tempo passato, e bandiera di una promessa al divertimento da non sottovalutare mai più.