Fra le anteprime presentate nei giorni scorsi alla nona edizione del RomaFictionFest, uno dei titoli di produzione nazionale è Il sistema: una nuova serie realizzata per la scuderia di RaiUno e proposta come una delle "punte di diamante" della serialità televisiva RAI per la prossima stagione. Interpretata da Claudio Gioè e Gabriella Pession, Il sistema si ispira in parte agli scandali di Mafia Capitale per costruire un racconto poliziesco incentrato sulle attività della Guardia di Finanza. Al Festival sono stati proiettati un promo della serie e una decina di minuti di sequenze, inclusa l'intera scena iniziale.
Questa la sinossi ufficiale de Il sistema. Il maggiore Alessandro Luce della Guardia di Finanza s'infiltra negli ambienti della malavita per sgominare corruzione, gare d'appalto truccate e traffici di droga che ricalcano gli intrecci tra politica e imprenditoria corrotta venuti alla luce con le recenti inchieste su Mafia Capitale. La banda di criminali è capitanata da un avvocato grande collezionista d'arte, Alcamo, e da un ex terrorista nero, chiamato con amara ironia il Rosso. Il maggiore durante la sua indagine conoscerà Daria, la contabile della banda, una mente raffinata, capace di "lavare" il denaro sporco investendolo in fondi esteri e in imprese legali. Daria, che sa di aver sbagliato, non riesce a tornare indietro, temendo per la propria vita. Forse la sua via d'uscita sarà proprio Alessandro...
Le dichiarazioni di Carmine Elia e Claudio Gioè
La proiezione delle sequenze de Il sistema è stata introdotta dal saluto da parte del regista della serie, Carmine Elia, dei produttori, degli sceneggiatori e del cast quasi al completo, che oltre a Claudio Gioè e Gabriella Pession include anche Valeria Bilello e Lino Guanciale. Una manciata di minuti in cui, dopo i saluti di rito, alcuni membri del team de Il sistema sono intervenuti brevemente per parlare della serie. Ecco quanto dichiarato da Carmine Elia e da Claudio Gioè, l'unico fra gli attori ad aver preso la parola nel corso della serata.
Carmine Elia: A volte la fascinazione del male porta a trasformarlo in qualcosa di positivo, mentre noi volevamo far sì che la sottile linea fra il bene e il male non fosse così sottile, ma diventasse più ampia. Poi alcune volte la realtà supera la fantasia, e mentre giravamo la serie ci trovavamo a commentare quello che stava accadendo nella cronaca. Ho lavorato con uno straordinario gruppo di attori e di tecnici: è stato un lavoro di equipe enorme e spero vi possa piacere.
Claudio Gioè: È stato un cast straordinario, abbiamo lavorato insieme per sei mesi molto faticosi: abbiamo girato in Puglia e a Istanbul, e si è creata una grande squadra, come una bella compagnia teatrale per mettere in scena una vicenda davvero straordinaria. Sono veramente impressionanti i punti di contatto di questa storia con l'attualità.
Una nuova televisione è possibile? Sembra di no...
Premettiamo che quanto segue non pretende in alcun modo di costituire un giudizio sulla serie, ma semplicemente delle impressioni - per forza di cose parziali e superficiali - sui pochi minuti visti in anteprima al RomaFictionFest: sequenze montate in maniera frammentaria, dalle quali al massimo si può ricavare qualche indizio su un lavoro ancora in fase di post-produzione. Le immagini che abbiamo visto, in particolare, amalgamano alcune dosi di azione (nell'incipit della serie assistiamo all'irruzione della Guardia di Finanza in una villa in piena campagna), qualche cenno sull'intreccio noir della vicenda, un momento di vita domestica per il protagonista, il maggiore Alessandro Luce, e un colpo di scena su uno dei personaggi che preferiamo non svelarvi in anticipo. Rispetto alla maggior parte delle fiction Rai, la regia di Elia si distingue (perlomeno nell'incipit) per degli accenni 'virtuosistici', mentre la musica, almeno in questa versione provvisoria, risulta un po' invasiva.
Ciò che tuttavia stenta a convincere, soprattutto per una serie di cui sono stati evidenziati i caratteri di presunta innovazione, è l'impostazione narrativa lasciata intravedere dalle poche sequenze mostrate al RomaFictionFest: dalla natura non troppo credibile di alcune battute (l'altisonante "Armi in pugno!" pronunciata dal maggiore Luce, ma pure il confronto fra i personaggi di Gioè e di Lino Guanciale) alla prima comparsa dei "cattivi" della vicenda, i quali, a un primo sguardo, sembrano corrispondere a tutti gli stereotipi sui criminali delle fiction nostrane - in netta contrapposizione, fra l'altro, con l'immagine del tutto rassicurante del protagonista. Insomma, uno scontato manicheismo a scapito di qualunque spunto di complessità o di ambiguità? Purtroppo pare essere questa la direzione presa da Il sistema, una serie che si prefigura ben lontana dai livelli raggiunti negli ultimi anni dalla produzione seriali di Sky, e che difficilmente potrà reggere il confronto, in termini qualitativi, con un prodotto del calibro di Gomorra. Sperando, magari, di poter essere smentiti fra qualche mese...