Recensione I due presidenti (2010)

Cinema civile e politico dunque quello di Loncraine e Morgan, sperimentale a suo modo ma anche tradizionale nella narrazione, intrecciata tra eventi privati e pubblici dei due personaggi, Clinton e Blair, che sono stati per anni al centro della scena mondiale.

Affinità 'elettive'

  1. Entrambi avvocati, uomini ambiziosi, orientati verso una politica di centro sinistra con molti punti in comune nelle intenzioni e nella gestione della propria carica istituzionale, Bill Clinton e Tony Blair diventano alleati e amici per la pelle, supportandosi e talvolta sopportandosi. Il Presidente degli Stati Uuniti d'America decide di scommettere l'intera posta sul giovane Tony, che al momento è ancora solo una 'giovane promessa' della politica, di prenderlo sotto la sua ala protettrice e di trascinarlo in vetta al mondo. Il loro 'Rapporto Speciale' si consoliderà ancor di più dopo l'elezione a Primo Ministro di Blair anche grazie all'amicizia tra le due first ladies pronte a difendere i propri consorti fino ad arrivare a negare anche l'evidenza dei fatti. Sotto lo sguardo speranzoso del mondo intero i due Presidenti diventano inseparabili e prendono il comando delle leve del motere mondiale ma l'idillio personale e politico verrà di lì a poco messo duramente alla prova dal sexy gate con la stagista Monica Lewinsky e dalla guerra del Kosovo. Così dalla stessa barca del Primo Ministro, che resterà in carica fino al 2007, il 42° Presidente degli Usa sarà presto costretto a scendere a favore di George W. Bush.

    Non era facile raccontare in un'ora e mezza quasi dieci anni di storia contemporanea, ma Richard Loncraine insieme allo sceneggiatore Peter Morgan hanno centrato il bersaglio. I frutti del formidabile lavoro di scrittura che c'è dietro la realizzazione de I due presidenti si vede, e come. Sostenuto dall'infallibile interpretazione del duo Dennis Quaid/Michael Sheen (già nei panni di Blair in The Deal e The Queen), abilissimi nel restituire le personalità ambigue, le paure e le patimenti privati di due uomini che loro malgrado hanno segnato la Storia, il film scorre fluidamente senza scossoni di sorta ma è capace di regalare dei momenti di grande pathos e di far sorridere a denti stretti grazie allo humor very british con cui Morgan farcisce i serratissimi dialoghi.

Nonostante gli eventi che cadenzano la narrazione siano a conoscenza di tutti, la scrittura di questo dramma politico, a metà tra la soap-opera e la docu-fiction, si rivela fresca e piacevolmente ricca di momenti drammatici ma anche divertenti. Merito ancora una volta delle sapienti mani di Peter Morgan, sceneggiatore di straordinario talento già autore dello script di The Queen che conferma la sua maestria, l'estrema accuratezza e la delicatezza fuori dal comune nel raccontare i grandi personaggi del palcoscenico storico-politico contemporaneo del suo Paese.
Un grande sforzo produttivo, un grande senso di responsabilità nelle descrizioni degli eventi e nella formulazione dei dialoghi si uniscono alla fedelissima ricostruzione scenografica e storica dello scenario internazionale. Ogni parola è stata soppesata, studiata e ripetuta in maniera identica all'originale pronunciata da i due Presidenti, perfino con la stessa intonazione.
Ma c'è anche molta fiction, concentrata ovviamente nel racconto dell'intimità delle due famiglie con momenti di vita quotidiana e di tenerezza che mai sono stati portati sul grande schermo in un film.

Cinema civile e politico dunque quello di Loncraine e Morgan, sperimentale a suo modo ma anche tradizionale nella narrazione, intrecciata tra eventi privati e pubblici dei due personaggi, Clinton e Blair, che sono stati per anni al centro della scena mondiale. Insomma ne I due presidenti ci viene offerto su un piatto d'argento tutto quello che abbiamo sempre voluto sapere sull'argomento e non abbiamo mai osato chiedere, l'altra faccia della politica che si nasconde dietro le apparizioni pubbliche, le conferenze stampa e i discorsi preparati a tavolino.
Un avvincente viaggio nei meandri delle relazioni internazionali che forse per la prima volta sul grande schermo mette a nudo due personalità così importanti della scena internazionale mostrando con pudore ma anche con estrema obiettività le fragilità, le menzogne, il coraggio e la passione di due uomini politici alle prese con una grande responsabilità, quella di provare a cambiare il mondo, nel bene e nel male.

Movieplayer.it

3.0/5