Affinità 'elettive'
- Entrambi avvocati, uomini ambiziosi, orientati verso una politica di centro sinistra con molti punti in comune nelle intenzioni e nella gestione della propria carica istituzionale, Bill Clinton e Tony Blair diventano alleati e amici per la pelle, supportandosi e talvolta sopportandosi. Il Presidente degli Stati Uuniti d'America decide di scommettere l'intera posta sul giovane Tony, che al momento è ancora solo una 'giovane promessa' della politica, di prenderlo sotto la sua ala protettrice e di trascinarlo in vetta al mondo. Il loro 'Rapporto Speciale' si consoliderà ancor di più dopo l'elezione a Primo Ministro di Blair anche grazie all'amicizia tra le due first ladies pronte a difendere i propri consorti fino ad arrivare a negare anche l'evidenza dei fatti. Sotto lo sguardo speranzoso del mondo intero i due Presidenti diventano inseparabili e prendono il comando delle leve del motere mondiale ma l'idillio personale e politico verrà di lì a poco messo duramente alla prova dal sexy gate con la stagista Monica Lewinsky e dalla guerra del Kosovo. Così dalla stessa barca del Primo Ministro, che resterà in carica fino al 2007, il 42° Presidente degli Usa sarà presto costretto a scendere a favore di George W. Bush.
Non era facile raccontare in un'ora e mezza quasi dieci anni di storia contemporanea, ma Richard Loncraine insieme allo sceneggiatore Peter Morgan hanno centrato il bersaglio. I frutti del formidabile lavoro di scrittura che c'è dietro la realizzazione de I due presidenti si vede, e come. Sostenuto dall'infallibile interpretazione del duo Dennis Quaid/Michael Sheen (già nei panni di Blair in The Deal e The Queen), abilissimi nel restituire le personalità ambigue, le paure e le patimenti privati di due uomini che loro malgrado hanno segnato la Storia, il film scorre fluidamente senza scossoni di sorta ma è capace di regalare dei momenti di grande pathos e di far sorridere a denti stretti grazie allo humor very british con cui Morgan farcisce i serratissimi dialoghi.
Un grande sforzo produttivo, un grande senso di responsabilità nelle descrizioni degli eventi e nella formulazione dei dialoghi si uniscono alla fedelissima ricostruzione scenografica e storica dello scenario internazionale. Ogni parola è stata soppesata, studiata e ripetuta in maniera identica all'originale pronunciata da i due Presidenti, perfino con la stessa intonazione.
Ma c'è anche molta fiction, concentrata ovviamente nel racconto dell'intimità delle due famiglie con momenti di vita quotidiana e di tenerezza che mai sono stati portati sul grande schermo in un film. Cinema civile e politico dunque quello di Loncraine e Morgan, sperimentale a suo modo ma anche tradizionale nella narrazione, intrecciata tra eventi privati e pubblici dei due personaggi, Clinton e Blair, che sono stati per anni al centro della scena mondiale. Insomma ne I due presidenti ci viene offerto su un piatto d'argento tutto quello che abbiamo sempre voluto sapere sull'argomento e non abbiamo mai osato chiedere, l'altra faccia della politica che si nasconde dietro le apparizioni pubbliche, le conferenze stampa e i discorsi preparati a tavolino.
Un avvincente viaggio nei meandri delle relazioni internazionali che forse per la prima volta sul grande schermo mette a nudo due personalità così importanti della scena internazionale mostrando con pudore ma anche con estrema obiettività le fragilità, le menzogne, il coraggio e la passione di due uomini politici alle prese con una grande responsabilità, quella di provare a cambiare il mondo, nel bene e nel male.
Movieplayer.it
3.0/5