A Complete Unknown, intervista a James Mangold: "Bob Dylan ha migliorato il mondo"

"La buona arte rende il mondo un posto migliore: dovremmo sempre cercare di fare qualcosa di più di una semplice banalità": il regista nominato agli Oscar dichiara tutto il suo amore per Dylan (e Pete Seeger). Il film è al cinema.

James Mangold è il regista di A Complete Unknown

"Ho passato tanto tempo con Bob Dylan e sono felice che le sue canzoni siano ancora così attuali dopo 60 anni": James Mangold, regista nominato agli Oscar di A Complete Unknown, che racconta gli esordi del cantautore americano, è genuinamente felice quando gli si chiede se è contento che il suo film sarà, per molti ragazzi, il primo approccio con le canzoni di Dylan.

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Timothée Chalamet è Bob Dylan

Arrivato in sala, il racconto comincia con un protagonista giovanissimo: appena 19enne, Dylan andò a New York, per conoscere il suo idolo, Woody Guthrie, molto malato. Voleva rendergli omaggio e fargli ascoltare una canzone che aveva scritto per lui. L'artista, insieme all'amico Pete Seeger (Edward Norton), capì subito che si trattava di un nuovo astro nascente della musica folk.

A interpretare Bob Dylan qui è Timothée Chalamet: la sua prova in America è stata molto apprezzata, tanto che potrebbe fargli avere una nuova candidatura all'Oscar. Arrivato a Roma insieme al cast per presentare il film, Mangold nella nostra intervista si augura una cosa fondamentale: tornare a fare film che siano arte e non solo un insieme di banalità.

A Complete Unknown: intervista a James Mangold

Dopo tanti film, tra cui uno geniale, Io non sono qui di Todd Haynes, con, tra gli altri, una Cate Blanchett strepitosa, perché ancora un altro titolo su Bob Dylan? Perché Mangold ha voluto fare A Complete Unknown?

Il regista: "Per molte ragioni. Dylan è una figura estremamente interessante e anche un personaggio davvero unico nella storia della musica mondiale. Inoltre, il suo repertorio, le canzoni che ha scritto sono senza tempo e suonano bene oggi come 60 anni fa. E sono altrettanto taglienti, cool, poetiche e contemporanee come lo erano 60 anni fa".

Portare Bob Dylan alle nuove generazioni

Il regista è felice di poter quindi far conoscere Dylan a una nuova generazione: "È emozionante pensare che ci sono molti giovani qui stasera che sentiranno queste canzoni per la prima volta nella loro vita. È davvero molto bello. Ho dato un'occhiata alle classifiche: gli album di Bob Dylan sono nella top 10. Dischi vecchi di 60 anni! È davvero grandioso".

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James Mangold e Timothée Chalamet sul set

Qual è il suo segreto? Essere sempre rimasto fedele a se stesso? Mangold: "Nessuno rimane sempre fedele a se stesso. Ma credo che abbia fatto molto bene a seguire il suo cuore. Perché la libertà è cambiare o non cambiare, o anche solo pensare di cambiare. La libertà è libertà, cioè la capacità di rimanere dove si è o di andare avanti. Credo però che la libertà non si misuri con il cambiamento, ma con il coraggio. Perché il cambiamento è il risultato del coraggio. Il cambiamento è il risultato di andare in un posto dove non si è mai andati prima. O in un posto dove le persone intorno a te non vogliono andare. O anche di cambiare ciò che si è, come ha fatto Dylan quando è arrivato a New York a 19 anni".

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Una buona canzone (e un buon film) cambiano il mondo

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Monica Barbaro è Joan Baez

All'inizio del film è citata una frase di Woody Guthrie: "Una buona canzone può fare solo del bene al mondo". E un buon film? James Mangold non ha dubbi: "Lo stesso. La buona arte rende il mondo un posto migliore. Che cos'è la buona arte? La buona arte ci fa riflettere e ci intrattiene. Troppo di ciò che consumiamo nella musica e nei film, secondo me, è vuoto. È pieno di spettacolo, colori, luci e suoni. Ma lo dimentichiamo cinque minuti dopo essere usciti. La buona arte invece rimane con noi come un buon pasto, come un buon vino, come un buon libro. E questo per me è sempre l'obiettivo. Non è detto che ci si riesca sempre, ma dovremmo sempre cercare di fare qualcosa di più di una semplice banalità".

L'amore per Pete Seeger

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Edward Norton è Pete Seeger

Che Mangold amasse la musica folk si era già capito con un suo precedente film, Quando l'amore brucia l'anima - Walk the Line, dedicato a Johnny Cash (che tra l'altro ha un ruolo importante anche in A Complete Unknown). Ma, se potesse passare del tempo con qualcuno di questi grandi della musica, sceglierebbe Pete Seeger: "Ho già avuto molto più di cinque minuti con Bob. Quindi mi piacerebbe trascorrere del tempo con Pete Seeger. Suono anche io il banjo e lo adoro. E adoro il modo in cui Edward lo interpreta nel nostro film. È anche un grande esempio di persona, che credeva che l'arte potesse cambiare il mondo. Credo che alla fine lo abbia fatto in molti modi. A New York, il fiume Hudson era terribilmente inquinato. E lui lo ha ripulito usando solo un banjo e coordinando le persone".