In questa recensione di 9-1-1 stagione 4, dal 16 febbraio su Fox Italia, ricordiamo che con i nuovi episodi del fortunato franchise generalista creato e guidato da Ryan Murphy, Brad Falchuck e Tim Minear entriamo dritti nella pandemia che ha colpito il mondo intero e anche la serialità generalista. La "nuova anormalità" raccontata è però più uno sfondo su cui si muovono i protagonisti, che sono il fulcro del racconto, anche se ci saranno conseguenze per tutti i personaggi.
LA NUOVA ANORMALITÀ
La diffusione della pandemia ha portato conseguenze per tutti i protagonisti: Athena dovrebbe riprendere gradualmente con un lavoro d'ufficio ma un terremoto di proporzioni inaspettate la costringerà a tornare sul campo senza passare dal via. Questo causa non poco stress a Bobby, a Michael (nel frattempo andato a convivere forse troppo presto con il nuovo interesse amoroso, il chirurgo David) e alla figlia May, che ritroviamo più determinata che mai a voler imparare da Maddie il lavoro di operatrice del 9-1-1, dato che i piani universitari sono saltati a causa del Covid e dell'aggressione subita dalla madre.
Maddie dal canto suo è incinta e vorrebbe stare vicina a Chimney, ma lui è troppo preoccupato dei pericoli del virus per il feto e preferisce vivere separati, lasciandola con il fratello Albert e affidandosi alle videochiamate. Proprio la tecnologia insieme alla "madre terra" sono alcuni dei temi che vedremo affrontati tra le righe in questi nuovi episodi. Hen deve affrontare la scuola di medicina online e in presenza, mentre Buck ha un misterioso nuovo interlocutore virtuale di cui non vuole far sapere niente a nessuno, e potrebbe scoprire qualcosa di traumatico dal proprio passato. Viene così dato spazio a tutti i protagonisti anche se centrale pare essere il PTSD non solo di Athena ma anche quello di tutti rispetto alla pandemia in corso.
Le serie tv ai tempi del Covid-19: come la tv generalista affronta la pandemia
HARDER BETTER FASTER STRONGER
La stagione 4 di 9-1-1 torna con casi al limite a cui i fan del franchise sono stati abituati fin dall'esordio, regalando sequenze memorabili e paradossali di grande pathos e suspence. Simbolicamente, ad esempio, nella premiere Murphy utilizza la distruzione della storica insegna di Hollywood, già a lui cara nella miniserie omonima di Netflix. Esagerazione è ancora una volta la parola d'ordine insomma. La serie conferma di mancare leggermente di coesione e chimica fra i personaggi fin dal suo esordio, ma negli anni è riuscita a costruire il proprio universo e a mantenerlo. Ancora una volta i casi di puntata sono molteplici, per non abbassare l'asticella e l'attenzione degli spettatori, per non soffermarsi troppo su una determinata metafora con le vite personali dei personaggi e anzi trovarne di diverse sullo stesso tema.
Conclusioni
Concludiamo la recensione di 9-1-1 stagione 4 soddisfatti di come si sia adattata alla nuova anormalità che racconta, legata alla pandemia in corso, sfondo e allo stesso tempo motore di alcune scelte e storyline orizzontali dei protagonisti. Tutti i personaggi hanno il loro spazio, pur lasciando qualcuno un po’ in disparte come Eddie, e le nuove storie potrebbero riservare non poche sorprese per i fan. L’esagerazione è ancora una volta il tratto distintivo dei casi che devono affrontare i vigili del fuoco di Los Angeles.
Perché ci piace
- La pandemia è inserita in modo coeso e lineare nelle storyline dei vari protagonisti
- Alcune nuove dinamiche come quelle di May e Buck potrebbero portare a sviluppi interessanti
- La serie torna con i soliti colpi di scena, a cui oramai i fan del franchise sono abituati e attendono con trepidazione…
Cosa non va
- …ma l’esagerazione che contraddistingue i casi potrebbe far storcere il naso ad alcuni.
- La serie continua a mancare di una certa chimica fra i protagonisti.