Non c'e' stato tempo per il quasi Miglior Attore non Protagonista dello scorso anno - grazie alla splendida interpretazione del delfino di Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese - di adagiarsi sugli allori, soprattutto in un genere tanto diverso da quello che sembrava appartenergli.
Ma la commedia resta un grande amore al punto che, anche se l'anno prossimo arriverà in sala nei due thriller Good Time Gang (con Mark Wahlberg) e True Story (con James Franco), al suo fianco anche l'amico Channing Tatum si e' rivelato attore comico. In questo 22 Jump Street, sequel del fortunato poliziesco interpretato dalla coppia un paio di anni fa, ci prepariamo a scoprire Hill persino come 'action hero', come anticipa una conversazione che va al di là della presentazione del film e tocca anche aspetti molto personali del trentenne losangelino.
Comici coraggiosi
Molta piu' azione in questo sequel, anche per te, e' stato impegnativo fare i propri stunts?
Channing fa tutti i suoi stunts, per quanto mi riguarda faccio il possibile...
Lui sostiene che, pur potendo farli perfettamente, tu abbia deciso di evitare per essere piu' divertente, che ne dici?
Nel primo giorno di lavorazione del primo film ci eravamo entrambi ribaltati sul divano, e Channing era stato fantastico. L'idea ci e' sembrata molto divertente, visto che tutti hanno riso molto, e cosi' abbiamo deciso di continuare anche nei film successivi...
Sembra davvero vi siate divertiti molto sul set...
Detto tra noi? Per niente. A parte gli scherzi, si, certo. Abbiamo riso, ed è quello che ha reso speciale questa esperienza. In fondo quando fai un film, più che nel rivederlo dopo averlo finito, il piacere sta nel ricordare i momenti e il tempo passato insieme agli altri.
Ma anche la gente ride molto vedendolo in sala, lo sapete?
Certo. Proprio per questo non avevo voluto che Channing vedesse il primo film fino al SXSW ad Austin; volevo che lo facesse in un buon cinema e con un pubblico vero, non di addetti ai lavori, per poter sentire le risate e come rispondessero gli spettatori.
La strana coppia
Sembri molto protettivo nei confronti di Channing Tatum, lui stesso ha detto che non farebbe una commedia senza di te...
Lui e' fantastico; ma lo sarebbe in ogni caso. Io penso che questo significhi semplicemente che quando ti senti sostenuto in un film, al momento di entrare in azione devi solo metterti nelle mani del regista; e credo che se Channing facesse una commedia da solo, sarebbe comunque il più divertente, anche grazie alle scelte che ha fatto fino ad ora, sicuramente formative.
Stante questo, qual è la scena più divertente che avete girato?
Probabilmente - almeno per me - la scena con Rob Riggle e Dave Franco in prigione.
E la gara di poesia, invece? E' stato una sorta di stunt intellettuale, l'avevate preparata?
Il mio amico Rodney Rothman, uno degli sceneggiatori, ne aveva scritta una versione, ma poi sono andato sul palco e ho incominciato a improvvisare cose e a fare lo stupido.
Le novità a Jump Street
In generale, avete improvvisato molto?
Si, c'è molta improvvisazione... e molte cose nuove.
Non preparate niente prima di quel che girate?
Quando scriviamo c'e' sempre un momento in cui improvvisiamo quello su cui stiamo lavorando, e se ho la sensazione che quello che dovrei dire o fare suoni falso allora lo elimino. Ma mai in modo troppo serio, e sempre collaborando con gli altri. Cercando di presentare la proposta come una soluzione alternativa.
Ti sei ispirato alla tua esperienza al college? Cosa facevi allora per divertirti?
Semplicemente uscivo con gli altri, ascoltavo un sacco di musica, e suonavo molto anche. Ho viaggiato molto, e bevuto molto. Mi sono divertito e ho fatto molte esperienze diverse, quelle tipiche di ogni college americano. Soprattutto nei primi anni, in cui ero in un grande istituto. Poi sono stato in una scuola diversa, a New York, una piccola scuola delle arti. Credo di aver avuto il meglio da entrambe.
Il prezzo del successo
Che effetto ti fa la grande popolarità che hai ottenuto?
Io credo che noi siamo incredibilmente fortunati che la gente ci voglia vedere in un film, perché questo ci permette di farne molti, e di quelli che io stesso vorrei vedere. E' qualcosa che va oltre la nostra attività. Io personalmente non sono sempre entusiasta di certi picchi di tensione che ne derivano, ma si impara sempre, soprattutto su certe cose.
Come ti e' successo per la polemica seguita al tuo scontro con il paparazzo, fino alle tue scuse pubbliche...
Credo di aver espresso in maniera davvero onesta e sincera quello che sentivo da Jimmy Fallon, non voglio dovermi continuare a scusare. Non intendo ora, ma ci tengo a spiegare il mio pensiero e come mi senta attualmente. La verità dei fatti è che in quanto attore ho fatto la scelta di essere una persona pubblica e devo imparare dai miei errori. E a volte non è per niente facile. Non mi lamento di certo, non potrei, questa è la vita che ho scelto e che mi rende felice. Tutto quel che posso fare è essere onesto in quel che vivo ed essere consapevole anche degli sguardi che posso avere sempre addosso.
Nuove sfide e nuovi impegni: due film molto duri nei quali si parla di FBI e terrorismo, ti servirà questa esperienza come poliziotto?
No, per niente. Quelle sono entrambe storie vere, non credo che possa esserci nulla in comune con questo film. Saranno situazioni molto reali...