2013, un anno di show nel segno della musica e della cucina
In continua crescita i programmi culinari (sfonda subito Bakeoff Italia), grande conferma per i talent musicali (X Factor, The Voice of Italy) e gli show formato famiglia (Tale e quale).
Ammettiamolo senza troppi sensi di colpa, il 2013 della televisione italiana non è stato certamente tra gli anni più ricchi di novità e colpi di scena; sembra senza fine la crisi di idee che blocca i nostri autori, orientati a ripetere format di successo, senza sperimentare troppo. Ripercorrendo le principali tappe televisive degli ultimi dodici mesi, ci troviamo davanti a programmi già visti, conduttori saldamente incollati al proprio posto, show in fotocopia che si differenziano solamente dall'emittente che li trasmette. Sarà per questo che l'ultima new entry televisiva della stagione di Rai Uno, Così lontani così vicini, condotto da Albano e Cristina Parodi, somiglia come una goccia d'acqua all'iperbolico Carramba, che sorpresa!. Non è stata forse Raffaella Carrà nazionale la prima in Italia a sguinzagliare i segugi per cercare amici e familiari dispersi, ricongiungendoli poi in diretta nazionale? E' esattamente a questo che ci riferiamo quando parliamo di crisi di idee. Del resto, sono ormai alle spalle i tempi in cui l'Italia si fermava per vedere il grande show di prima serata; la varietà di proposte è così alta e diversificata da rendere impossibile qualunque tipo di "concentrazione"; è capitato così che nel classico sabato sera i contendenti siano stati più di uno, con il successo di un format come Italia's Got talent (Canale 5).
E' capitato anche che un vecchio volpone del piccolo schermo come Carlo Conti abbia conquistato uno spazio tutto suo con programmi di grande successo come I migliori anni e soprattutto Tale e Quale show. Ha forse trovato la formula giusta, il conduttore toscano, per attirare spettatori; prendere un pugno di artisti in disarmo e metterli continuamente alla berlina nei panni di altri colleghi. Hanno provato a ripetersi anche Zelig Circus, Paperissima e Colorado, i 'contenitori' comici di Mediaset, che tuttavia non hanno lasciato il segno. Destinati a non ripetersi gli esperimenti di Rai Uno che con Riusciranno i nostri eroi (Max Giusti, Laura Chiatti e Donatella Finocchiaro insieme per parlare di atti di eroismo e italici talenti) e Red or Black - Tutto o niente (Fabrizio Frizzi-Gabriele Cirilli e sfide all'ultimo respiro su cui puntare) ha tentato di dare una scossa alla prima serata, senza risultati degni di nota. Si entra nel campo dell'inspiegabile invece quando si parla di programmi scult come Mistero (Italia 1) e Voyager (Rai Due), che con grande generosità hanno conquistato l'onore della prima serata.
Reality, basta che funzioni
Un capitolo doloroso, ma necessario per dare una panoramica quanto più possibile completa della stagione televisiva, è quello relativo ai reality e ai talent; esaurito il potenziale 'innovativo' che ne ha caratterizzato i primi anni, oggi ci troviamo davanti a una serie di cloni non esattamente originali e ad operazioni piuttosto discutibili. Mancava giusto un talent dedicato alla letteratura e allora Rai Tre ha tentato di colmare il vuoto con uno dei programmi più vituperati degli ultimi tempi (almeno a leggere i social durante la messa in onda), quel Masterpiece che si è ripromesso di scovare tra decine di candidati, la nuova stella della narrativa italiana. Obiettivo quanto mai irrealizzabile, data la qualità dei contendenti, per un programma che della (sulla) letteratura dice poco, anzi niente. Con buona pace di Giancarlo De Cataldo, Andrea De Carlo e Taiye Selasi. Da un talent discutibile a un reality, Mission (Rai Uno), che per sua conformazione non poteva non scatenare polemiche; difficile infatti che uno show dedicato al Terzo Mondo e al lavoro dei volontari nei centri profughi, rimanesse privo di critiche. Soprattutto se a presentare agli spettatori quelle immagini sono stati scelti personaggi del mondo dello spettacolo che poco c'entravano nel contesto (di nuovo Albano, Emanuele Filiberto di Savoia, Francesco Pannofino).
The Voice of Mika
Anche Mediaset ha fatto un bel buco nell'acqua, però, paragone quanto mai calzante per parlare di Jump - Stasera mi tuffo, improbabile show che invitava un gruppo di vip a diventare tuffatori. Perché si sia puntato su un programma del genere è domanda destinata a rimanere irrisolta; l'unica certezza è che l'esperimento di Canale 5 non si ripeterà. A tenere bene sono stati i reality 'classici', Amici di Maria De FIlippi e Italia's Got Talent, due vere corazzate per Canale 5 e Pechino Express, prodotto di Rai Due che ha raccolto il testimone dell'l'Isola dei famosi con ottimi risultati in termini di ascolti e di fidelizzazione degli spettatori. Discorso a parte merita X Factor, talent musicale ormai lanciatissimo su Sky Uno e sempre più radicato in Italia; la vittoria di Michele Bravi è stato l'ennesimo trionfo di Morgan, ma è stata la presenza di un giudice come Mika a dare quel tocco in più ad un programma ormai collaudato e seguitissimo, tallonato dall'agguerrito The Voice of Italy che su Rai Due si è preso le sue belle soddisfazioni, riportando in tv una stella come Raffaella Carrà, un ragazzaccio del rock come Piero Pelù e un Riccardo Cocciante capace di uscire alla distanza. Unico neo di uno show che sicuramente rivedremo durante la prossima stagione è il vuoto pneumatico che si è formato attorno ai vincitori. Chi di voi ha sentito parlare di Elhaida Dani? E' questo l'aspetto che gli autori del programma dovranno migliorare, se vorranno che The Voice of Italy sia un degno concorrente di X Factor.
Che musica maestro!
Fabio Fazio è tornato alla conduzione del Festival di Sanremo e ha vinto conquistando il pubblico con uno spettacolo con diversi alti, su tutti Elio e le storie tese (secondi dietro Marco Mengoni) e la loro leggendaria esibizione di La canzone mononota e qualche basso (il caso Crozza, contestato da alcune persone del pubblico); tra le istantanee dell'Ariston mettiamo anche l'omaggio a Modugno, il monologo di Luciana Littizzetto contro la violenza sulle donne, l'apparizione di Toto Cutugno accompagnato dal coro dell'Armata Rossa. In questa stagione è stato celebrato il primo anno dalla scomparsa di Lucio Dalla con lo speciale 4 marzo, andato in onda su Rai Uno; Gianni Morandi si è preso tutta l'Arena di Verona per una doppia serata trasmessa in diretta lo scorso ottobre da Canale 5, tra i duetti quelli con Cher e Adriano Celentano.
Newsroom
Il 2013 verrà ricordato come l'anno delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, avvenute a febbraio e dell'insediamento di Papa Francesco (uomo dell'anno per Time), un evento che è stato seguito capillarmente da tutte le emittenti italiane con speciali quotidiani; ma l'anno è stato caratterizzato anche dalle elezioni politiche, dall'esito mai così incerto, e dalla chiusura dell'era Berlusconi. E dalla morte del grande Nelson Mandela. Temi su cui si sono confrontati i principali programmi di informazione come Ballarò, tra le punte di diamante del palinsesto di Rai Tre, assieme a Report e Presa Diretta, Piazzapulita, il talk show di Corrado Formigli che ha sostituito Gad Lerner e l'immancabile Servizio Pubblico di Michele Santoro, entrambi su La7; particolari anche prodotti come Le iene (Italia 1) e Gazebo (Rai Tre) che mescolando intrattenimento e approfondimento hanno offerto al pubblico un punto di vista particolare sull'attualità, la cronaca, la politica, riuscendo sempre a centrare il bersaglio; come del resto ha fatto anche Maurizio Crozza con Crozza nel paese delle meraviglie.
Che fai, Rubio?
Ormai non si può più parlare di fenomeno passeggero; la cucina in TV piace tantissimo. Anzi, ad ogni stagione riesce a conquistare un pubblico sempre più variegato e competente, attratto dalla competizione tra i concorrenti, dalle ricette squisite e, soprattutto, da alcuni personaggi molto particolari. Ultimo in ordine di tempo Gabriele Rubini, meglio conosciuto come Chef Rubio, gastronauta temerario e dallo stomaco di ferro che nel seguitissimo Unti e Bisunti (D-Max) ha fatto conoscere agli spettatori le bellezze del cibo di strada e più in generale di quei manicaretti tenuti ai margini della cucina di classe. Per il travolgente Rubio, già al lavoro sulla seconda stagione di Unti e Bisunti, gli impegni televisivi non mancano di certo, visto che dal 22 dicembre, da bravo cultore della palla ovale, condurrà Cacciatore di tifosi, programma in cui si preoccuperà di radunare supporters scalmanati in vista del prossimo 6 Nazioni di rugby.
Per il resto c'è Masterchef
Dalla cucina rustica e robusta di Rubio, a Masterchef Italia, il talent culinario che da tre anni ormai propone menù d'elite; la triade formata da Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich ha fatto il vuoto attorno a sé, creando di fatto un precedente con svariati tentativi di imitazione (non sempre riusciti, va detto, come The Chef, proposto da La5). La nuova edizione è già partita su Sky Uno e promette bene, in attesa anche della versione Junior. Lasciata La7Benedetta Parodi è approdata trionfalmente su Real Time dove il suo Bakeoff Italia, talent dedicato ai pasticceri amatoriali, ha subito sfondato, conquistando alla prima puntata la bellezza di un milione e duecentomila spettatori, un record per il canale digitale del gruppo Discovery. E che dire del gigante buono Antonino Cannavacciuolo, chiamato a raccogliere l'eredità del severo (ma giusto) Gordon Ramsay con Cucine da incubo Italia. Lo ammettiamo senza mezzi termini, non riusciamo a vedere in lui la 'cattiveria' dell'omologo inglese, nonostante faccia di tutto per impauire i ristoratori che a lui fanno appello; è divertente, però, vedere con quale grazia strapazzi i suoi sottoposti. Questo insomma è stato il 2013 della televisione, un anno di transizione in attesa di qualche corposa novità, che dovrebbe al contempo rassicurarci e rivitalizzarci. La prima, la più importante, ci sarà il 3 gennaio, giorno in cui la TV italiana festeggerà il sessantesimo compleanno. Noi ci stiamo preparando, è questa la novità. Auguri.