2 biglietti della lotteria: Alla ricerca del biglietto perduto

Paul Negoescu firma una commedia surreale, un road movie dell'assurdo capace di restituire uno spaccato della Romania contemporanea.

Una vecchia Dacia riverniciata, tre amici scombinati e la rocambolesca avventura on the road alla ricerca di un biglietto vincente della lotteria finito nelle mani di chissà chi e chissà dove. Il cinema rumeno riscopre il comico attraverso una produzione a bassissimo budget e super indipendente: 2 biglietti della lotteria, un piccolo film che porta la firma di Paul Negoescu, classe 1984, alle spalle un esordio, A Month in Thailand, tenuto a battesimo dalla Settimana della Critica veneziana nel 2012 e nel futuro imminente il ritorno al dramma con Never Let It Go.
Liberamente ispirato al racconto Due primi premi dello scrittore rumeno Ion Luca Caragiale, il film si regge su un impianto da sitcom e ripropone una serie di situazioni surreali capaci di restituire uno spaccato della Romania dei nostri giorni.

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Sulle strade dell'assurdo

2 biglietti per la lotteria: Doru Boguta, Alexandru Papadopol e Dragos Bucur in un'immagine del film
2 biglietti per la lotteria: Doru Boguta, Alexandru Papadopol e Dragos Bucur in un'immagine del film

La narrazione procede per quadri, il tono è quello di una commedia dell'assurdo, che poi tanto assurda non è: ogni scena è un'istantanea che parte dal reale, lo esplora e lo mette alla berlina usando l'arma della leggerezza.
In primo piano i tre protagonisti, un trio di attori che detta i tempi comici del film senza sbiadire nella banalità o eccedere nel virtuosismo: Dinel (Doru Boguta) è un meccanico che riesce a mala pena a sbarcare il lunario, è ossessionato dalla ricerca di denaro, un bisogno che si fa disperato soprattutto se i soldi servono a far rientrare dall'Italia la compagna, che lo ha mollato da poco; Sile (Dragos Bucur) è uno sciupafemmine con il vizio del gioco e Pompiliu (Alexandru Papadopol) un complottista paranoico.

2 biglietti per la lotteria: Doru Boguta, Alexandru Papadopol e Dragos Bucur una scena del film
2 biglietti per la lotteria: Doru Boguta, Alexandru Papadopol e Dragos Bucur una scena del film

Le giornate trascorrono in un'imprecisata e sonnolenta cittadina di provincia rumena, scandite da una birra nel solito scalcinato bar e dai tentativi più o meno leciti di superare una situazione di profonda indigenza; fino a quando non vinceranno sei milioni di euro giocando alla lotteria. Peccato che il biglietto vincente sia andato perduto: ai tre non rimane che mettersi sulle sue tracce a bordo di una scassatissima Dacia 1300 che li scarrozzerà fino a Bucarest in un viaggio segnato da incontri improbabili.

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Romania (sur)reale

2 biglietti per la lotteria: Doru Boguta, Alexandru Papadopol e Dragos Bucur in un momento del film
2 biglietti per la lotteria: Doru Boguta, Alexandru Papadopol e Dragos Bucur in un momento del film

A partire da quelli con i bizzarri inquilini del condominio in cui vive Dinel: una famigliola di stravaganti chiaroveggenti, una bambina con la scaltrezza di un adulto, un appartamento di fattoni e un gruppo di eccentriche prostitute.
Lungo la strada che li porterà a Bucarest, il quadro si arricchisce di particolari e siparietti da antologia, un ricettacolo di umanità varia che rivela il volto di un paese in cui le condizioni di vita, a distanza di anni dalla fine della dittatura di Ceausescu, restano ancora difficili, soggiogate dal malaffare, dai piccoli espedienti, dal traffico della prostituzione o dal miraggio dell'emigrazione in Italia.

2 biglietti per la lotteria: Doru Boguta, Alexandru Papadopol e Dragos Bucur in un'immagine tratta dal film
2 biglietti per la lotteria: Doru Boguta, Alexandru Papadopol e Dragos Bucur in un'immagine tratta dal film

La risata di 2 biglietti della lotteria non ha nulla di catartico, ma apre a interrogativi e ha la funzione di critica sociale quando sceglie di prendersi gioco di alcuni cliché; il cinema di genere rumeno torna così alla ribalta con un film godibile e divertente, costruito su uno scambio serrato di battute, gag e calibrato sulle performance di tre attori in perfetta armonia.

Movieplayer.it

3.0/5