10 giorni senza mamma, la recensione: Quando mamma va in vacanza

La recensione di 10 giorni senza mamma, commedia di Alessandro Genovesi, che ridefinisce i ruoli della famiglia tradizionale.

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10 Giorni senza Mamma: un momento del film con Fabio De Luigi

"Qualcuno ha scritto che se fai un figlio ti dai un giudice per tutta la vita". Racconta la voce fuori campo di Fabio De Luigi nell'apocalittica scena d'apertura di 10 giorni senza mamma, che darà il via ad un lungo rocambolesco flashback. Così Alessandro Genovesi, regista del film in uscita dal 7 febbraio, si avventura nel territorio della commedia per famiglie. E dopo il recente successo di Puoi baciare lo sposo torna al remake: come era già successo infatti nel 2015 per Ma che bella sorpresa, che si ispirava alla commedia brasiliana A Mulher Invisível, anche questa volta alla base c'è un film sudamericano, nello specifico argentino, Mamá se fue de viaje.

Nell'operazione (di cui vi parleremo approfonditamente in questa recensione di 10 giorni senza mamma) Genovesi ritrova un cast di vecchie conoscenze: De Luigi, mattatore oltre che co-sceneggiatore dei precedenti La peggior settimana della mia vita (2011) e Il peggior Natale della mia vita, Valentina Lodovini, Antonio Catania e la dirompente Diana Del Bufalo. Al centro pezzi di vita di una famiglia alle prese con la rottura di alcuni degli equilibri quotidiani a cui anni di consolidata routine l'hanno abituata.

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Una trama prevedibile

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10 Giorni senza Mamma: alcuni dei giovani protagonisti del film

Almeno fino a quando mamma Giulia (Valentina Lodovini), che ha rinunciato alla propria carriera di avvocato per dedicarsi ai suoi tre figli, non deciderà di prendersi una vacanza di dieci giorni a Cuba. E per Carlo (Fabio De Luigi), che per anni si è limitato a ricoprire il ruolo del padre tradizionalmente assorbito dal lavoro, l'assenza di Giulia si tramuterà in un disastro di proporzioni atomiche: conciliare riunioni aziendali, chat delle mamme e figli - Camilla (Angelica Elli), un'adolescente di 13 anni in piena tempesta ormonale, Tito (Matteo Castellucci), 10 anni e una passione smodata per i videogiochi, e la piccola Bianca (Bianca Usai) di appena 2 - non sarà impresa da poco. Fortuna che in suo soccorso arriverà una provvidenziale Mary Poppins (Diana Del Bufalo).

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10 Giorni senza Mamma: il cast in una scena

La trama di 10 giorni senza mamma segue una struttura semplice e a tratti prevedibile, ma ha dalla sua il coraggio di rompere alcuni stereotipi: nessuna famiglia disfunzionale e in crisi, in cui si è tutti troppo impegnati a urlarsi addosso o a esplodere in incandescenti isterie collettive, anzi, al centro c'è la normalità di una famiglia contemporanea alle prese con una ridefinizione dei ruoli genitoriali.

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Da Fabio De Luigi a Valentina Lodovini: i personaggi di 10 giorni senza mamma

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10 Giorni senza Mamma: Fabio De Luigi in una scena

Spazio quindi alla contemporaneità e a personaggi reali: una donna serena, ma stanca di essere da troppo tempo confinata al ruolo di mamma e moglie, e un padre che verrà incalzato dai primi sovversivi tumulti della figlia adolescente, sfatto dall'esuberanza del piccolo Tito, e sfiancato da un'infante che non riesce a capire, abituata a prendersi il mondo a gesti e con un grammelot tutto suo.
Dentoni da coniglio e faccia devastata, De Luigi mammo all'improvviso, sposa la parte tragicomica del film secondo un copione che ormai gli è proprio, a fargli da spalla una congrega di ragazzini capitanata dall'anarchica Bianca.

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10 Giorni senza Mamma: un momento del film

Tocca invece alla Lodovini interpretare un ruolo quasi inedito per la nostra commedia, genuina rappresentazione di donne che per una volta, senza zuccherosi pentimenti o sensi di colpa, possono rivendicare il diritto alla sospensione della condizione di mamme a tempo pieno. Diana Del Bufalo continua la propria ascesa, e rispetto alle svampite e cialtronesche performance più recenti, lavora per sottrazione dando vita a una dolcissima Mary Poppins.
I personaggi funzionano, le situazioni meno, soprattutto laddove la ricerca della risata concede troppo all'assurdo, che mal si combina con il tono generale della commedia. Il resto non brilla per originalità correndo verso un finale prevedibile, peccato non aver sfruttato a fondo tutto il potenziale di un film dalle ottime premesse.

Movieplayer.it

2.5/5