Sotto la pelle
Robert Ledgard (Antonio Banderas) è un eminente chirurgo plastico, specializzato nella ricostruzione del volto nelle vittime di ustioni, ma è anche impegnato in un rivoluzionario progetto di ricerca che, includendo una componente transgenica, è inviso all'establishment scientifico: la creazione di una pelle artificiale, resistente alle bruciature e immune alle punture d'insetto. Ma il suo progetto più personale è chiuso in una stanza della sua sontuosa dimora, El Cigarral, nelle sembianze di una donna bellissima, che trascorre le sue ore in solitudine facendo yoga, creando bizzarre sculture, scrivendo sulle pareti.
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Ad un tempo dark, rocambolesco e divertente, La piel que abito è un nuovo, eccellente tassello in una filmografia davvero varia come quella del regista castigliano, che riesce a esplorare territori sempre diversi rimanendo fedele a uno stile riconoscibile e personale. E anche nelle scelte di casting, Pedro non tradisce e non si tradisce: ritrovare Banderas a oltre vent'anni da Legami! si rivela un'idea eccellente, perché gli vale uno dei più riusciti personaggi maschili della sua carriera; quanto alle donne, come sempre, sono forti e magnetiche, a cominciare da Elena Anaya, già incantevole in Parla con lei, ma qui alle prese con un ruolo ambiguo e memorabile.
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Movieplayer.it
4.0/5