Senti nominare Zack Snyder e ti viene immediatamente in mente 300 oppure Watchmen. Diventa quindi quasi automatico pensare al suo nuovo progetto come la trasposizione di qualche altra graphic novel epocale.
Invece... sorpresa! Questa volta si tratta di un film d'animazione tratto da un saga per ragazzi, I guardiani di Ga'Hoole di Kathryn Lasky.
I libri narrano le gesta di una comunità di rapaci notturni (per lo più gufi) in bilico, come ogni grande saga richiede, tra il bene e il male: da un lato i Guardiani del Grande Albero e dall'altro i seguaci della perfida Regina Nyra, che per assurdo si definiscono i "Puri".
I protagonisti della vicenda sono Soren e Kludd, due barbagianni che, rapiti molto piccoli, si trovano arruolati di forza nelle schiere della regina Nyra; mentre Kludd trova la sua naturale realizzazione in questa comunità, Soren sente sempre più il desiderio di fuggire e trovare il leggendario Grande Albero, dimora dei Guardiani. Sarà un viaggio epico, fantastico e incredibile al tempo stesso: negli artigli di questi piccoli uccelli, infatti, risiede l'unica possibilità di fermare l'ascesa dei Puri.
Tutto questo nelle meraviglie del 3D, ormai imprescindibile. Ma come spesso accade, i film che sfruttano al massimo questa tecnologia sono pochissimi e i prodotti migliori, quelli che riescono ad integrare al meglio la terza dimensione, sono proprio quelli d'animazione.
Le prime scene del film risultano molto spettacolari: Snyder, forte dell'esperienza dei suoi precedenti film, non ha paura di mettersi in gioco e di utilizzare riprese al limite del possibile. Liberato dalle costrizioni fisiche di una cinepresa reale, utilizza inquadrature circolari che seguono gli uccelli in volo, facendo si che le scene di battaglia in aria siano veramente mozzafiato. Si ha la sensazione di trovarsi in prima fila sulle montagne russe mentre intorno infuria un combattimento.
Ma al di la della spettacolarità, c'è anche un'ambientazione molto affascinante: questo mondo popolato da creature della notte come gufi, civette, allocchi e barbagianni ha anche una sua geografia molto curata. Il Grande Albero, che chiunque abbia letto il libro si è immaginato in mille modi diversi, è incredibile e rivaleggia con quello di Avatar.