Dopo lo straripante successo della soundtrack di Twilight, n° 1 nelle classifiche di vendita statunitensi e nei primissimi posti nelle chart di mezzo mondo, anche la colonna sonora del sequel New Moon ha tutte le carte in regola per diventare un best seller.
Erano in molti gli artisti che ambivano a partecipare al progetto, visti i brillanti risultati ottenuti dai Paramore lo scorso anno grazie all'enorme cassa di risonanza del film.
Questa volta il regista Chris Weitz ed il supervisore musicale Alex Patsavas hanno puntato su un nuovo ottimo mix di nomi celebri e meno celebri.
Obbligo per tutti i partecipanti è stato quello di comporre brani inediti, studiati tenendo come punto di riferimento gli aspetti visivi della pellicola.
Fanno eccezione i Muse, che hanno comunque completamente rielaborato per l'occasione la già edita "I Belong To You", appena pubblicata nel recente album The Resistance.
Gli Editors mettono momentaneamente da parte le prepotenti derive elettro wave del recente In This Light And On This Evening, riuscendo a toccare le corde più emozionali con una "No Sound But The Wind" tutta giocata sul piano e sugli aspetti baritonali della voce di Tom Smith, sempre molto vicina all'indimenticato Ian Curtis.
I Black Rebel Motorcycle Club ritornano ai suoni puri ed acustici di Howl con la tesa "Done All Wrong", ed i Killers non falliscono il bersaglio con "A White Demon Love Song".
Su toni crepuscolari anche "Slow Life", la proposta dei Grizzly Bear, tre album all'attivo per una delle più importanti promesse dell'alt rock a stelle e strisce. Ma il ritmo non manca dentro New Moon: i britannici Band Of Skull, con in carniere un interessante primo album di recente pubblicazione (Baby Darling Doll Face Honey) e la partecipazione al Lollapalooza 2009, fanno macinare le chitarre in "Friends" che si chiude come da migliore tradizione Pixies / Sonic Youth.
Altra band che cerca il grande salto è quella degli OK Go, celebri per l'eccellente utilizzo di YouTube e per i simpaticissimi video, in "Shooting The Moon" partono da sonorità acustiche per virare gradualmente verso suoni più abrasivi.
Più sbarazzini i Sea Wolf di "The Violet Hour", a metà strada fra gli stili che fecero grandi band come i Pulp una quindicina di anni fa e gli Arcade Fire nel decennio in corso.
Completano la tracklist i chitarroni degli Hurricane Bells, i ricami acustici di Bon Iver & St. Vincent, l'infinita dolcezza di Anya Marina e la ninna nanna di Lykke Li, una giovane cantante indie svedese, al n° 3 in patria lo scorso anno con il proprio disco d'esordio.
Il commento finale è lasciato al pianoforte di Alexandre Desplat, compositore francese autore di importanti colonne sonore (Syriana, tanto per citarne una), in passato già collaboratore di Chris Weitz per le musiche de La bussola d'oro.